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Bolivia. Espulso dal Parlamento il leader dei cocaleros
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Articolo di Donatella Poretti
24 gennaio 2002 21:53
 

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E' andata come era prevedibile. Il deputato Evo Morales, leader dei cocaleros, era stato denunciato, per "gravi mancanze" al regolamento di etica del Parlamento, dai familiari dei quattro esponenti delle forze dell'ordine uccisi la settimana scorsa dai contadini durante i violenti disordini di Sacaba (Cochabamba), costati la vita anche a tre campesinos. E con 104 voti a favore, 14 contro e un astenuto la Camera ha deliberato che Evo Morales non e' piu' deputato. "Ha abusato della sua immunita' parlamentare per aver disobbedito ad una sentenza del Tribunale Costituzionale e aver incitato a commettere azioni violente che hanno dato luogo a gravi reati penali", cosi' la motivazione ufficiale.
Morales, il deputato piu' votato delle ultime elezioni, e' il leader dei cocaleros di Cochabamba, ma la sua influenza si allarga anche nello Yungas de La Paz e in Oruro. E' stato il principale avversario del Plan Dignitad, resistendo alle coltivazioni alternative per difendere la foglia di coca, negando tuttavia che la coca prodotta nel dipartimento del Chapare serva solo al narcotraffico. Dal 1994 e' a capo delle sei federazioni di produttori di coca, circa 35 mila famiglie. Ora e' imputabile, e dovra' affrontare almeno due processi, uno per i militari morti a Sacaba e un altro per i danni causati ad un albergo.
La giornata di ieri e' stata teatro di una marcia silenziosa dei cocaleros che hanno manifestato pacificamente per le strade di La Paz. Cocaleros che a questo punto si trovano con un movimento senza testa, visto che 60 tra i maggiori dirigenti sono in stato di arresto, e Morales e' probabile che li raggiunga presto.
Quali saranno, ora, le loro scelte, sia di nomi che di metodi, al momento non e' chiaro. Certamente gli arresti, i processi, la chiusura della loro radio e il "licenziamento" di Morales potrebbero produrre un effetto perverso e portare i cocaleros a scegliere strade senza ritorno di narcoguerriglia, i cui esempi non mancano certo nell'America Latina. Oppure, scendere a piu' miti consigli, accettare la mediazione della Chiesa cattolica e le proposte del Governo con il Plan Dignitad, abbandonando definitivamente la coltivazione della foglia di coca per le coltivazioni alternative. Sapranno sceglierlo da soli il loro futuro, o interessi economici di reti di narcotrafficanti, gli hanno messo gia' le mani addosso?

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