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Cambiamento climatico e OMS. I medici stimolano il nuovo direttore
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Articolo di Redazione
26 maggio 2017 10:39
 
 A seguire un appello di Mark Porter (presidente dell’associazione dei medici britannici) e di Gemechis Mamo Fetene (presidente dell’associazione medica dell’Etiopia)
Negli ultimi 70 anni l’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) ha giocato un ruolo da autorita’ internazionale in materia di sanita’ pubblica, lavorando alacremente per combattere le malattie, promuovendo la sanita’ pubblica e sostenendo i Paesi e le comunita’ colpite da catastrofi naturali o altre crisi sanitarie. Il suo compito non e’ mai stato facile, e diventera’ ancor piu’ difficile a causa della minaccia crescente del cambiamento climatico.
L’OMS ha eletto lo scorso 23 maggio il suo nuovo direttore generale nell’ambito di candidati provenienti da tre Paesi che ci rappresentano. L’etiopico Tedros Adhanom Ghebreyesus e’ risultato eletto e si dovra’ confrontare con delle sfide sia numerose che cruciali per la sanita’ pubblica a livello mondiale.
“Problema determinante del XXI secolo”
Durante gli anni, essenzialmente sotto la direzione di Margaret Chan che ha sottolineato il cambiamento climatico come “problema determinante del XXI secolo”, l‘OMS si e’ dedicata a meglio comprendere la minaccia che questo rappresenta per la sanita’ pubblica. Il nuovo direttore generale dovra’ prendere il testimone e accrescere gli sforzi, aumentando i finanziamenti per aiutare i Paesi e i sistemi sanitari a far fronte al cambiamento climatico, nonche’ ad integrare la questione del clima in tutti i programmi dell’OMS. Gli effetti del cambiamento climatico li vediamo gia’ nei nostri Paesi.
L’Etiopia conosce attualmente un nuovo periodo senza piogge, e si stima che 5,6 milioni di etiopi hanno urgente bisogno di cibo e assistenza medica. In questo Paese che si e’ impegnato a fare sforzi giganti per attenuare il cambiamento climatico, nel momento in cui e’ afflitto da emissioni di carbone tra le piu’ basse del mondo in percentuale per ogni abitante, il governo ha gia impegnato 800 milioni di dollari per rispondere alla crisi alimentare e sanitaria.
In Pakistan, il cambiamento climatico ha provocato delle ondate di calore e delle piogge senza precedenti. Alcune inondazioni record hanno sommerso un quinto del territorio nel 2010, coinvolgendo piu’ di 20 milioni di abitanti, e dopo le catastrofi si sono ripetute ogni anno. Queste inondazioni portano nei terreni anche degli agenti patogeni pericolosi: nella sola provincia meridionale di Sindh, piu’ di 2 milioni di persone sono morte in seguito a malattie diarroiche. Nel 2015, piu’ di 15.000 persone sono morte, e decine di migliaia di persone hanno sofferto di malattie legate al calore nell’ambito di una canicola dove il termometro e’ arrivato fino a 49 gradi centigradi.
Tendenze preoccupanti
Nel Regno Unito, sotto effetto di emissioni a gas effetto serra, la probabilita’ di piogge torrenziali ad un livello tale che potrebbero provocare inondazioni come nell’autunno del 2000, e’ raddoppiata. Considerando che in Inghilterra circa un edificio su dieci di quelli dedicati alle cure sanitarie si trova in una zona a rischio inondazione, la sanita’ pubblica appare doppiamente minacciata.
Queste tendenze preoccupanti mostrano come il cambiamento climatico minacci di minare la sanita’ pubblica. Nessun Paese -a reddito elevato, medio o debole, sviluppato o in via di sviluppo- e’ immune dagli impatti climatici. L’organizzazione stima che il riscaldamento del Pianeta provochera’ 250.000 morti in piu’ entro il 2030. Le vittime, si sa, saranno nella maggior parte bambini, persone anziane e con reddito basso. L’OMS si applica gia’ a contrastare queste minacce ambientali. Per esempio, lavora coi Paesi meno sviluppati per creare dei piani nazionali di aggiustamenti sanitari in modo da assicurare la capacita’ di reazione dei loro sistemi sanitari agli impatti del cambiamento climatico.
Maggior attore
Inoltre, l’OMS collabora con The Lancet Countdown (il bilancio degli impatti sanitari del clima realizzato dalla rivista scientifica The Lancet) e l’Organizzazione meteorologica mondiale, per seguire gli effetti del clima sulla salute, tenendo conto dei benefici legati all’uscita dalle energie fossili.
Nell’ambito dell'accordo di Parigi sul clima, l’OMS deve raddoppiare gli sforzi per meglio individuale le conseguenze del cambiamento climatico sulla sanita’ pubblica e aiutare i Paesi -soprattutto i piu’ vulnerabili e i meno attrezzati per affrontare le sfide ambientali- a premunirsi contro gli effetti del cambiamento climatico e conseguenti problemi sanitari. Inoltre, per prendere in piena considerazione i rischi sanitari legati al clima, e‘ essenziale che il Direttore generale finanzi nuove ricerche sugli impatti del carbone -la cui combustione degrada la qualita’ dell’aria a livello locale e emette gas ad effetto serra nell’atmosfera-, e che formuli delle raccomandazioni specifiche per ridurre questi impatti.
L’OMS si e' affermata in questi ultimi anni come uno dei maggiori attori nella lotta contro il cambiamento climatico, ed ha giocato un ruolo nel riconoscimento delle minacce che questo produce sulla sanita’ pubblica. Il Direttore generale dovra’ costruire su queste fondamenta e raddoppiare gli sforzi per aiutare i Paesi a proteggere le loro popolazioni dai pericoli legati al riscaldamento del Pianeta.

(articolo pubblicato sul quotidiano le Monde del 26/05/2017)
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