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Ecstasy letali in Gran Bretagna: un mito confortante
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6 luglio 2001 20:34
 
I decessi per ecstasy hanno raggiunto un record notevole. Con una media di 8 persone l'anno, la morte colpisce il popolo della notte in Gran Bretagna. Quest'anno le vittime sono gia' salite a 11 e si teme raggiungano quota 25 per la fine del 2001. L'illegalita' del mercato, e la misconoscenza che ne deriva, non permettono di analizzare la merce e l'unica possibilita' a riguardo e' quella d'ipotizzare, o di valutare quando e' gia' nel mercato. La polizia ha inizialmente focalizzato l'attenzione su due fattori: la contaminazione delle pillole con sostanze letali -si e' parlato anche di stricnina- e il mix tra l'ingrediente attivo, l'MDMA, con altri stupefacenti -anche eroina. Le analisi di laboratorio hanno evidenziato la marginalita' di entrambe. Il dr. John Ramsey -capo reparto di tossicologia della scuola medica del St. George di Londra- ha analizzato le droghe reperite nei club e nei pub britannici per tre anni e sostiene che tavolette contaminate con qualcosa di tossico siano estremamente rare. Aggiunge, inoltre, di non essersi mai imbattuto in pasticche che contenessero piu' stupefacenti.
Gli esperti sostengono che la maggioranza dei decessi sia causata dalla condizioni in cui viene assunta la droga piu' che dalla droga stessa. L'MDMA alza la temperatura corporea fino a 40°C mentre il naturale sistema di termoregalazione e' totalmente inibito. "Una volta che il corpo ha raggiunto tale temperatura, un luogo affollato e mal areato e' il posto peggiore dove assumere ecstasy" -dice un esperto- e aggiunge: "la gente vuole incolpare le pasticche contaminate, ma e' un mito confortante." Il rave durante il quale sono morti due ragazzi alla fine di giugno, si svolgeva in un night club sotto le arcate del London Bridge. Una notte decisamente afosa: sette persone sono finite in ospedale e i collassi sono stati numerosi. Adrian Maybanks -commissario investigativo di Scotland Yard-fa sapere che e' sul "colpo d'afa" che si sta ponendo l'accento con le recenti inchieste sulle morti per ecstasy, confermando cosi' l'importanza delle condizioni di assunzione della droga. "L'aumento di morti e' dovuto alla mancanza di educazione alle droghe" -rileva Harry Shapiro del Charity Drugscope- "fino a qualche anno fa la politica di riduzione del danno garantiva campagne d'informazione sui comportamenti da evitare mentre l'ultima generazione di consumatori non conosce le norme base con le quali sono cresciuti i loro predecessori ed e' quindi maggiormente soggetta ai rischi."
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