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GB. "Club Drugs": che pasticche hai in tasca?
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Articolo di Benedetta Marziali
15 settembre 2001 19:25
 
L'analisi delle droghe "da club" ha affilato i metodi istituendo un nuovo sistema di analisi di cosa circoli per le strade e nelle tasche in materia di stupefacenti ricreazionali.
La novita' del metodo e' data dal diverso reperimento delle sostanze da analizzare: fuori dai club viene chiesto, a chi sta per entrare, di consegnare le droghe illecite in loro possesso. In un anno, a partire dal febbraio 1999, sono stati raccolti 299 campioni di cosa viene consumato in una serata in discoteca.
L'analisi "a domicilio" ha rilevato un'alta percentuale di pasticche contenenti MDMA, mentre le polveri erano in maggioranza anfetamine. La relazione, edita oggi dal British Medical Journal, evidenzia la frequente disparita' tra cosa gli utilizzatori sono convinti di assumere e cosa realmente i prodotti contengano: due formulazioni di MDMA erano sconosciute al Servizio di Medicina Legale, 9 pasticche contenevano 4-MTA, un composto ad alta tossicita'(*) causa della morte di 4 persone in Gran Bretagna e di una in Olanda. Le analisi hanno rilevato la presenza in alcune pasticche di principi attivi venduti solo su prescrizione medica.
L'accuratezza delle informazioni ha messo in luce un panorama misconosciuto, non solo alle autorita', ma costituisce un ottimo punto di partenza per indirizzare gli studi in materia e condurre campagne informative mirate. Altri club sono in attesa di partecipare a studi di questo genere: un esempio di valida collaborazione tra polizia, club, ricercatori e consumatori.
L'osservare, pragmaticamente, la situazione stupefacenti e' un metodo mutuato dall'Olanda, pioniera in materia, dove e' il governo ad offrire i risultati di laboratorio riguardo le pasticche in commercio, informare e mettere in evidenza, con tanto di foto segnaletiche, le pasticche pericolose. Su questa strada si sta muovendo la Gran Bretagna dove le "Club drugs" hanno conquistato il mercato ricreazionale tanto da costituire una "cultura dell'ecstasy": vera e propria testimoniata dalla presenza, soprattutto on line, di una rete d'informazione sul prodotto. A curare questa rete generalmente sono gli stessi consumatori, che avvertono la difformita' dell'offerta e la mancanza di tutela, grazie al mercato illecito, come un pericolo costante.
Invidiabile per noi italiani e non solo, la praxi britannica con la quale si e' deciso di aprire gli occhi su uno scenario che da noi e' ancora abitato da campagne di "sensibilizzazione" affidate al pupazzo di turno.

(*) La presenza di 4-MTA non e' rivelata dal piu' usato reagente chimico -Marquis- con il quale i consumatori testano le pasticche.
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