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Italia. Dom&niKa in a San Patrignano: che parlino tutti
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Articolo di Vincenzo Donvito
22 dicembre 2001 15:45
 

Per approfondimenti:

18 dicembre: Italia. Movimento Ecologista: No a San Patrignano come modello terapeutico per le tossicodipendenze

20 dicembre: Italia. Rai, Vittorio Emiliani: 'Dom&nika in' a San Patrignano: sbagliato e fuorviante

20 dicembre: Italia. Monsignor Albanesi: non vedro' "Dom&niKa in"


E' certo che la puntata di domani del contenitore domenicale della Rai Dom&eniKa in andra' in onda dalla comunita' di recupero tossicodipendenti di San Patrignano, e sara' incentrata sulla raccolta di fondi per la comunita' fondata da Vincenzo Muccioli, con tanto di sponsorizzazioni ad altissimo livello, come il 187 della Telecom.
Non ci sembra scandaloso -come hanno rilevato diverse polemiche ancora in corso- che una trasmissione del genere scelga un territorio bel delineato e preciso per affrontare il problema della tossicodipendenza in particolare, e della droga piu' in generale. Avremmo gradito, per esempio, che fosse stata in diretta dall'infermeria di una delle tante carceri italiane dove piu' della meta' dei detenuti ha problemi con la droga, e dove, al 31 dicembre 2000, i detenuti tossicodipendenti erano ufficialmente 14.400. Un territorio decisamente piu' minato di problemi che non quello della comunita' di San Patrignano, dove, se l'intento e' quello di portare alla luce del sole la malattia da dipendenza da sostanze stupefacenti, gli elementi per una trasmissione scioccante non sarebbero mancati.
Ma e' stato deciso di affrontare il problema con il sottofondo degli zombie di San Patrignano, che sono zombie come quelli delle carceri e, a loro modo, rinchiusi in una sorta di carcere che, invece delle celle, ha delle villette a schiera. Ne prendiamo atto e rispettiamo la scelta perche' fa parte della liberta' di chi concepisce, organizza e conduce la trasmissione.
Ma ci poniamo una domanda, e la poniamo anche alla Rai e a chi fa questa trasmissione: si parlera' solo della bonta del sistema San Patrignano o sara' un'occasione per affrontare il problema droga e tossicodipendenza? Quali saranno le voci chiamate a parlarne? Sara' un monologo del figlio di Vincenzo Muccioli per raccogliere soldi, o sara' una occasione per confrontare i diversi approcci al fenomeno? La Rai e' una televisione di Stato e di Governo, e ci auspichiamo che, nell'ambito della liberta' di scelta di tutti i suoi operatori, tenga conto che oggi, in Italia e in Europa, parlare di droga e tossicodipendenza non vuol dire solo recupero psicologico, ma ESSENZIALMENTE prevenzione (nel caso generico della droga), nonche' sanita' nel caso della tossicodipendenza. Ci sono fior fiore di leggi che in Italia dicono questo, e tutti i maggiori partner dell'Italia nella Ue (Gran Bretagna, Spagna, Olanda e Germania in testa) stanno indirizzando le loro sperimentazioni e legislazioni ad una visione razionale, a-ideologica e sanitaria del fenomeno.
Se cosi' non fosse, sarebbe una sconfitta per tutti, anche se le casse di San Patrignano ne godranno e il convincimento di alcuni ministri, come Maurizio Gasparri e Letizia Moratti, si sentira' rafforzato. I drogati e i tossicodipendenti sono ovunque, e per far si ' che i propri messaggi siano ascoltati, non serve parlare brandendo la spada della propria giustizia, ma col confronto dei diversi protagonisti che cercano di consigliare (e non imporre con la violenza della legge) e alleviare le sofferenze dei malati. Non si tratta, cio', di vincere con la forza del proprio denaro e delle conoscenze altolocate (cosi' come fa bella mostra la comunita' di San Patrignano), ma di capire come e perche', e comunicarlo a chi ha bisogno di certezze nell'ambito della sua liberta' di scelta.

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