testata ADUC
Italia. Mafia, droghe e appalti. Facciamo un gioco?
Scarica e stampa il PDF
Articolo di Alessandro Garzi
28 marzo 2002 19:40
 
Il Governo italiano sta per dare (forse) il via ai progetti per le grandi opere, soprattutto al sud. Oltre agli interrogativi di carattere ambientalistico che vengono posti, uno riguarda la trasparenza degli appalti: si ha paura che buona parte degli investimenti pubblici possano finire, direttamente, o indirettamente, nelle mani delle varie criminalita' organizzate.
Ma le mafie con cosa fanno i soldi, oltre che con gli appalti pubblici? Se abbiamo una classe politica che e' (giustamente) "quasi" sempre stata attenta a non far guadagnare i criminali, leggi analoghe saranno state fatte anche in altri contesti.
Per esempio: l'immigrazione clandestina e' un business enorme, ci vorranno leggi per fermare questo business ... no, ci comunicano che con la nuova Bossi-Fini sull'immigrazione, la criminalita' fara' affari d'oro con il traffico di persone.
Ma questo non e' l'argomento del nostro notiziario, qui si parla di droghe. Ci comunicano anche che con le droghe, le varie mafie e organizzazioni che gestiscono questi traffici, un po' di soldi li fanno, e che non si intravedono leggi che glieli possano far diminuire. Anzi. La direzione e' quella dell'aumento delle pene, quindi piu' rischio, piu' richiesta di guadagno, prezzi piu' alti, piu' criminalita'.
Ma quanto guadagnano le organizzazioni criminali ogni anno dalla vendita di sostanze stupefacenti? Non possiamo dirlo con precisione, ci possiamo al massimo arrivare in qualche maniera, non si tratta di un commercio "aperto", trattandosi di roba illegale, e le statistiche non sono note. Dobbiamo immaginarcele.

Proviamo a fare un gioco. Guardiamo quanto ci guadagnano le mafie, in un anno, dalla vendita della cannabis, l'unica droga che si potrebbe tranquillamente vendere nei negozi anche da domani, senza provocare nessun tipo di allarme sanitario e/o sociale. Per giocare sono necessari carta, penna e una calcolatrice, oltre che alcuni dati che ci forniscono le autorita' nazionali ed internazionali. Non e' che vogliamo arrivare a conoscere il valore arrotondato al centesimo, e' tanto per farci un'idea delle proporzioni tra quella che e' la preoccupazione per eventuali guadagni mafiosi sulla costruzione delle opere pubbliche (sulle quali e' bene tenere comunque gli occhi aperti), e quei guadagni che sono invece non contrastati dallo Stato, ma, con iniziative di legge e con comportamenti da "guerra santa", favoriti, quando non addirittura creati dal nulla. Pronti? Partiamo.

I dati sul numero annuale dei consumatori di cannabis non ce li abbiamo. Peccato. Abbiamo, pero', delle stime del Governo (del Governo Amato, in questo caso) che riguardano gli eroinomani. Nel 2000 erano, secondo le stime, un numero che oscillava attorno ai 290/320 mila. Significa, leggendo i dati dell'Istat, che circa un italiano ogni cento, compreso tra i 15 e i 54 anni (che sono poco piu' di 32 milioni), nell'anno 2000 faceva uso di eroina.
Dato che stiamo facendo un gioco, e dobbiamo soltanto avere un'idea del fenomeno, non vogliamo numeri scientifici, prendiamo per buono il dato dell'"uno su cento" e diciamo che nel 2000, in Italia, c'erano 322.075 persone che hanno fatto almeno una volta uso di eroina. Va un po' fuori dalle stime, ma, per farci un'idea ci facilitiamo un po' i calcoli. Bene, prendiamo carta e penna e scriviamo questa cifra, perche' piu' tardi ci servira'.
Abbiamo poi altri dati: sappiamo che, sempre nell'anno 2000, il 30,9% delle persone (sempre tra i 15 e i 54 anni) aveva dichiarato di aver fatto uso di cannabis "una volta nella vita", in cifre vengono 9.952.129. Un po' pochino anche per giocare. C'e' dentro il cinquantenne che si e' fatto una canna trent'anni fa, il ragazzino che ha provato una volta, oltre al consumatore abituale. Noi vogliamo sapere quanti erano, in questo caso, quelli che ne hanno fatto uso nel 2000.
Pero' abbiamo un altro dato, quello dell'uso "una volta nella vita" di eroina. E' vero che si tratta di due sostanze con due tipi di "confidenza" diversi, ma possiamo sempre provare. Secondo le tabelle, gli italiani che hanno fatto uso almeno una volta di eroina (iniettata o fumata) sono il 5% tondo, in cifre 1.610.377.
Bestemmiando in termini statistici, ma buoni per questo "gioco", si puo' impostare la proporzione:
 
eroinomani "una tantum" : eroinomani 2000 = fumatori una tantum : x
quindi
1.610.377 : 322.075 = 9.952.129 : x

Facendo i calcoli, x viene 1.990.423 persone che nell'anno 2000 hanno fatto uso di cannabis. Per l'ennesima volta: non e' scientifico.
Da questo punto in poi, in mancanza di statistiche "serie", dobbiamo inventarci dei dati. Diciamo che al nostro hashishomane o marijuanomane medio, facciamo fumare una canna ogni settimana. C'e' dentro il consumatore abituale e quello che ha provato una volta. In ognuna di queste canne, ci facciamo mettere 0,8 grammi di sostanza. Ogni settimana, quindi, secondo lo svolgimento del nostro gioco, ne vengono fumati, in Italia 1.592.338 grammi, una tonnellata e mezzo, qualcosa di piu'. Quante settimane ci sono in un anno? 52. Quindi, il gioco viene fuori con la quantita' di cannabis che viene fumata ogni anno: 82.801.576 grammi. Il rapporto dell'agenzia antidroga europea ci fornisce anche il prezzo "minimo" al dettaglio: 7,06¤ per grammo. Quanto viene in totale? 584.579.126¤, nelle vecchie lire sono 1.132 miliardi. E solo con la cannabis. E se provassimo a giocare anche con le droghe piu' pesanti? O con le lucrosissime droghe sintetiche, come l'ecstasy? Con queste cifre, ogni quanti mesi, lo Stato regala alla criminalita', l'equivalente di una tangente del 100% su un'opera pubblica?
Pubblicato in:
 
 
ARTICOLI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS