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Malaysia. Tossicodipendenti "irrecuperabili": riabilitazione o esilio?
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Articolo di Benedetta Marziali
3 dicembre 2001 20:22
 
I tossicodipendenti piu' irriducibili saranno confinati in un'isola dello Stretto di Malacca?
Le politiche riabilitative hanno definitivamente mostrato la loro fiacchezza: fonti ufficiali riferiscono l'80% di casi di ricaduta, ma fonti ben informate alzano il tiro assicurando che si parla di una casistica che puo' toccare anche il 95%. Sicuramente la soluzione del 'confino' accredita buone chance d'immediato riscontro: riduzione della microcriminalita' e dei traffici; il vice-capo della Malaysia Crime Prevention Foundation assicura che le lamentele pubbliche sull'inettitudine governativa sono in rialzo, come a suggerire che provvedimenti d'urgenza debbano essere considerati una priorita'. Nella sola Kuala Lumpur si stimano 5.000 tossicomani in stato avanzato di dipendenza e assuefazione, "hanno una minima speranza di ripresa -come giustifica Datuk Lee Lam Thye, vice-presidente del Pemadam- "e il Governo cosa deve farne di loro?" Lee concorda pienamente sulle decisioni prese dal Governo, inclusa l'estensione del periodo riabilitativo oltre i due anni attuali: "credo che 2 anni sia un periodo troppo corto, sono necessari tempi maggiori per un buon trattamento riabilitativo." Il vice-presidente si auspica, inoltre, un coinvolgimento dei tossicodipendenti in lavori agricoli riabilitativi, per un periodo fino a 5 anni.
Il dottor Mohamad Hussein Habili -a capo del Dipartimento di psichiatria della University Malaya Specialist Centre- e' dubbioso "che questo tipo di politica abbia successo: non e' un'evidenza basata su dati medici, la tossicodipendenza e' un disordine patologico che non dovrebbe essere trattato come un crimine"; il medico lamenta anche la mancanza di considerazione, da parte delle autorita', dei conoscitori in materia: "le nuove politiche sono spesso adottate senza una consultazione degli esperti." Habili e' del parere che il periodo riabilitativo non superi i sei mesi "quando le persone sono istituzionalizzate per un lungo periodo ne dipenderanno per molto tempo" -ma non solo- "perdono l'opportunita' di trovare un'occupazione utile". Ma le perplessita' sulla proposta governativa Habili le estende anche all'aspetto economico del progetto: "costruire le infrastrutture, pagare gli stipendi degli operatori in loco, e provvedere alle nacessita' in un luogo isolato, significa destinare una considerevole somma di denaro iniziale".
Decisamente contrario si dichiara Mohd Yunus Pathi -presidente del Persatuan Pengasih- "Sara' solo un carcere? Quali sono i metodi e gli obbiettivi terapeutici? Quali programmi riabilitativi riceveranno? Isolati, confinati e rifiutati: non funzionera'."
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