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Messico e Colombia: vertice antidroga
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13 aprile 2001 0:00
 
Il presidente messicano Vicente Fox e quello colombiano Andres Pastrana si sono incontrati venerdi' scorso per decidere una linea comune nella lotta alla droga. Entrambi i capi di Stato hanno definito "offensive" le certificazioni che gli USA danno ai Paesi impegnati nella lotta alla droga. Il presidente Fox ha dato pieno supporto al Plan Colombia, il finanziamento americano al Governo di Bogota' ed alla distruzione delle coltivazioni di coca. I due presidenti hanno smentito le dichiarazioni del comandante delle forze armate colombiane, supportate dall'assistente del Segretario di Stato USA Rand Beers, per cui "le FARC e i trafficanti sono la stessa cosa". Fox e Pastrana hanno fatto notare come non ci siano prove che possano bollare i guerriglieri colombiani, come parte della catena che, attraverso le bande criminali messicane, porta la cocaina negli USA. Le stesse FARC avevano ammesso di tassare, in concorrenza con i paramilitari, i contadini che coltivano coca, ma smentiscono qualsiasi tipo di collegamento con bande narcotrafficanti, trafficanti internazionali o spaccio di droga. Secondo il Time-magazine, questa attivita' di protezione frutterebbe ai guerriglieri 700 milioni di dollari l'anno, vale a dire piu' della meta' di quello che Washington ha investito su un periodo di cinque anni. Proprio sul Plan Colombia, si riversano le preoccupazioni di George Wachtenheim, capo dei reparti impegnati in Colombia per l'istruzione delle truppe locali: la distruzione reale della cocaina, potrebbe durare e costare molto di piu', e dare meno risultati immediati di quelli che ci si aspetta. La semplice eradicazione con getto di pesticidi non basta, perche', finche' non verranno impiantate coltivazioni legali altrettanto redditizie, i contadini ripianteranno coca. Dal giorno del suo insediamento, Fox ha dichiarato guerra ai narcotrafficanti messicani ed alla corruzione che dilaga tra le forze dell’ordine. Proprio per fronteggiare le ingerenze del nuovo presidente, i rappresentanti dei vari "cartelli" messicani, che vendono droga negli Stati Uniti, si sarebbero ritrovati in un vero e proprio summit , lo scorso 8 aprile -secondo quanto riportato dal San Diego Union Tribune - per porre fine alle loro lotte e concentrarsi verso la destabilizzazione di Fox. Sempre secondo le stesse fonti erano presenti al summit anche alcuni militari messicani ed una "delegazione" colombiana. Tra i partecipanti viene segnalato anche il boss Juan Esparragosa Moreno, detto "el azul", capo del potentissimo Cartello del Golfo, che proprio negli stessi giorni ha subito la cattura del numero due, Gilberto Garcia Mena. La sua cattura e’ indicata come il primo successo in questo campo dell’amministrazione Fox.
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