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Narcotraffico al confine tra Spagna e Gibilterra. L'impunita' dei narcos
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Articolo di Redazione
17 giugno 2017 16:47
 
 Il forte rumore di alcune eliche che tagliano l’aria fa a cazzotti con la tranquillita’ del vespero del porto di Atunara de La Lìnea de la Concepciòn (Cadiz) (ndr - cittadina al confine con Gibilterra). Avvezzi ad essere spettatori delle sconfortanti scene dei narcos che sbarcano la droga in pieno giorno, alcuni abitanti riprendono la scena (vedi video in basso all'articolo). Questa volta cio' che si vede e’ molto chiaro. Un elicottero della Guardia Civil vola tanto basso che increspa l’acqua. Insegue una lancia che, in fuga, si e’ arenata sulla spiaggia. Il suo occupante continua la sua fuga disperata a terra. Si aggiungono pattuglie in auto della benemerita. L’elicottero lo insegue, volando a raso tra gli edifici. “Guarda, guarda come e’ piccolo ora… in questo modo lo prenderanno”, i commenti sorpresi dei vicini si sentono mentre riprendono il tutto in un video fatto in casa. Non c’e’ possibilita’ di sbagliarsi. Lo arrestano, anche se solo sospettato, insieme ad altre tre persone, appena identificato perche’ non portava la droga a bordo. Questo video e’ stato girato lo scorso giovedi’ 15 giugno e pretende di essere quello che il Governo, per voce del suo delegato in Andalusia, Antonio Sanz, ha annunciato all’inizio della settimana quando ha detto che sarebbe stato intensificato il controllo di polizia dei narco del Campo de Gibraltar. In una visita a La Lìnea de la Concepciòn lo scorso lunedi’, Sanz ha spiegato nei dettagli l’azione di 40 agenti della Guardia Civil de los Grupos de Reserva y Seguridad (GRS); le varie dotazioni della Unidad de Internciòn Policial (UIP e della Unidad de Prevenciòn y Reacciòn (UPR) della Policia Nacional (senza specificare il numero di questi “per non dare indicazioni ai malviventi”). Oltre a 15 agenti in pratica e due sottufficiali per il Commissariato. Inoltre, ha promesso di creare un piano d’azione sociale con un tavolo tecnico che si deve riunire ogni settimana.
Detto e fatto. I 40 agenti che sono arrivati si sono fatti notare. Oltre allo spettacolare e mediatico inseguimento, all’alba di giovedi’, agenti dei corpi e membri della Vigilancia Aduanera sono riusciti a sequestrare piu’ di una tonnellata di hashish. Ci sono state anche altre operazioni nella zona urbana de La Alcaidesa (ndr - municipalita')in cui i narcos, a bordo di alcuni fuoristrada, hanno cercato di eludere i controlli della polizia. A differenza delle ultime volte, in questa occasione, non ci sono stati attacchi contro gli agenti.
La violenza dei trafficanti contro gli agenti si moltiplica ogni mese ed ha fatto diventare la cittadina de La Lìnea una delle piu’ colpite degli ultimi periodi. “In precedenza c’erano atti continui di violenza, ma sono due mesi che la situazione e’ sfuggita di mano”, dice Juan Franco, Sindaco della cittadina. Si riferisce ai fatti accaduti in pieno giorno, all’assalto ai veicoli, al linciaggio con pietre di piu’ di un centinaio di persone contro la Guardia Civil che cercava di arrestare uno di loro o agli attacchi diretti dei narcos e i loro alleati contro gli agenti, inclusi quelli che non erano in servizio. “Sono impegnati a trasformare La Lìnea come se fosse Medellìn”, dicono alla Asociación Unificada de la Guardia Civil (AUGC).
La morte come punto di svolta
Il punto di svolta di cosi’ tanta violenza c’e’ stato lo scorso 8 giugno, quando un poliziotto locale e’ morto subito, durante un inseguimento di contrabbandieri di sigarette, in questo caso. Alcuni giorni dopo, 5.000 persone hanno manifestato a La Lìnea dopo essere stati convocati dalla piattaforma “Por tu seguridad y la de todos” (composta da piu’ di 20 associazioni sociali e sindacati di polizia) per dire basta. Francisco Mena, coordinatore della federazione delle associazioni antidroga Nexos, che fa parte della piattaforma, spiega come si e’ stati “sul punto di dar vita ad un ‘encierro’ (ndr: la preparazione e il trasporto dei tori fino al recinto della corrida), in virtu’ della preoccupazione per la vita degli agenti e dei cittadini”. Lo spiegamento dei rinforzi ha calmato, ma non sospeso, la protesta. Franco mostra “di aver gradito” la risposta del Governo e spera che serva “a dissuadere i trafficanti”. Ma l’inviato del Governo sa che questo e’ solo l’inizio e che molto resta da fare: “E’ solo il riflesso di una situazione socialmente complicata”. José Encinas, segretario provinciale della AUGC, crede che occorre combattere la sensazione di impunita’, “indurendo i metodi giudiziali contro le aggressioni ad agenti”. In realta’, il controllo non ha portato ad una riduzione dell’attivita’ illegale. La tonnellata di hashish che e’ stata sequestrata all’alba di giovedi’ si aggiunge agli oltre 6.300 chili sequestrati in tre operazioni della polizia in appena due giorni. Incluso quello all'alba scorsa di cui Sanz ci ha parlato, una lancia di narcos non ha esitato ad aprire il fuoco contro agenti della polizia di Gibilterra, quando sono stati individuati nella zona di Catalan Bay. Il Governo della Rocca, ha emesso un comunicato in cui avverte che quello era un “punto di svolta” nel controllo del narcotraffico. Da li’, poche settimane fa, la polizia di Gibilterra e’ stata autorizzata all’uso di armi. In Spagna, i sindacati di polizia guadano in cagnesco i loro vicini, desiderando di poter anche loro avere cio’ che hanno i loro colleghi di Gibilterra. Mena ricorda che, nonostante il rinforzo di polizia sia stato gradito, “si avrebbe dovuto provvedervi prima, in modo che avrebbero potuto essere evitati nuovi casi”. Encinas riconosce che piu’ che uno sforzo preciso come questo, “e’ necessario un piano stabile piu’ ampio, con piu’ di 200 agenti”. Luis Baltar, responsabile nazionale della vigilanza doganale del Sindicato Independiente de la Agencia Tributaria, va molto oltre e dice con chiarezza: “Non avremmo dovuto arrivare a questo punto con una citta’ assediata. Mancano mezzi e persone, le nostre lance non sono cosi’ veloci come le loro e le leggi vanno rese piu’ severe. Questi sono i mezzi necessari”.

(articolo di JESÚS A. CAÑAS, pubblicato sul quotidiano El Pais del 17/06/2017)

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