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Onu/Arlacchi. Le smentite che non smentiscono
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Articolo di Vincenzo Donvito
15 settembre 2001 15:11
 
Sandro Tucci, portavoce fino a due mesi fa di Pino Arlacchi, direttore dell'Undcp, a margine di un convegno sulla criminalita' internazionale in corso a Courmayeur (Aosta), ricordando che lo stesso Pino Arlacchi nel 1997 aveva proposto un piano di riconversione di 92 mila ettari coltivati in Afghanistan a oppio, con un investimento, nell'arco di dieci anni, di 250 milioni di Usd, ha detto: "Per i primi cinque anni gli investimenti sarebbero stati utilizzati per trasformare le colture di oppio in colture agricole, nei secondi cinque anni, si sarebbe operato per stabilizzare i risultati ottenuti''. Una proposta che non sarebbe stata accolta dalla Comunita' Internazionale ''per questioni che riguardano la gestione dei poteri dei talebani''. Sempre la Comunita' Internazionale avrebbe invece dato negli ultimi tre anni meno di 10 milioni di Usd ''che sono stati usati - secondo Tucci - per un progetto pilota su 6 mila ettari di terreno in cui la coltivazione dell'oppio e' stata ridotta del 50% e per monitorare la produzione dell'oppio stesso e ridurre la domanda di droga. Quindi le Nazioni Unite dal 1997 all'inizio del 2001 hanno speso meno di 10 milioni di Usd. Questa e' la verita' e tante accuse ad Arlacchi sono strumentali e demagogiche''.
Queste dichiarazioni dell'ex-portavoce di Arlacchi, raccolte dall'agenzia Ansa, dovrebbero rispondere alle polemiche in corso di chi -noi tra questi- sta chiedendo al segretario dell'Onu, Kofi Annan, di non rinnovare l'incarico al professore italiano. "Ai talebani non e' mai stata data una lira, cosi' come non e' mai stato previsto di darne. Era invece previsto che l'Onu mettesse in opera il progetto di riconversione agricola" -sono ancora affermazioni di Sandro Tucci a coronamento di quanto gia' detto.
Prendiamo atto di quanto dice in modo ufficioso l'ex-portavoce, smentendo in parte cio' che riportavamo ieri in un articolo sulla questione, ma ci rimangono ancora dei punti oscuri:
1) questi 10 milioni di Usd dati dalle Nazioni Unite, si intuisce che non siano parte dei fondi dell'Undcp, ma comunque sono stati dati al Governo dei Taleban dai fondi a disposizione di un organismo internazionale quale l'Onu, con il risultato che le eradicazioni, pur se ci fossero state, non hanno portato alla diminuzione della produzione del papavero da oppio. Non solo, ma sembra che i produttori si stiano anche attrezzando perche' non si limitino a fornire il prodotto base, ma per mettersi in condizione di vendere anche il prodotto raffinato: quindi una tripla evoluzione (quantitativa, tecnica e commerciale) rispetto a quando questi 10 milioni di Usd non erano stati dati. Undcp o altri fondi sempre Onu (chissa' da dove saranno stati presi .), sta di fatto che la situazione e' questa, e che l'ufficio preposto con a capo Pino Arlacchi sta tutt'altro che denunciando questa situazione.
2) perche' a tutti i dubbi che vengono sollevati sull'operato dell'Undcp, nella gestione Arlacchi, non si da' una risposta ufficiale, visto che le richieste, presentate dai radicali al Presidente della Commissione Europea Romano e Prodi e al presidente del Consiglio dei ministri Silvio Berlusconi, sono ben ufficiali, ma si lascia il tutto a mezze dichiarazioni raccolte a volo mentre Pino Arlacchi prende il caffe' a margine di un convegno come quello in corso a Courmayeur, oppure a chi, come Sandro Tucci, e' solo un ex?
3) e infine, lo ribadiamo, perche' Pino Arlacchi non denuncia alla magistratura chi secondo lui dice il falso?
Non vorremmo che si preferisse parlare il meno possibile sulla presunta efficacia dell'attuale politica di smantellamento delle coltivazioni di droga, perche' un'osservazione piu' attenta di quanto superficialmente conosciuto, potrebbe turbare la conferma dell'attuale guida dell'Undcp, e quindi della sua politica. E' probabile che finire in un'aula di tribunale accenderebbe meglio i riflettori.
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