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Onu. Dipartita di Pino Arlacchi dall'Undcp
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Articolo di Vincenzo Donvito
29 settembre 2001 15:45
 

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L'Aduc ha chiesto al Presidente del Consiglio dei ministri di non dare fiducia a chi e' reponsabile dell'aumento del fenomeno droga nel mondo e del finanziamento a delinquenti e terroristi
Il prof.Pino Arlacchi, direttore generale dell'Ufficio Onu per la lotta al traffico di droghe illegali (Undcp) ha fatto sapere che, visto che il suo mandato scade il prossimo 28 febbraio 2002, non se la sente, in caso di un reincarico, di proseguirlo fino alla scadenza naturale, ma che, invece puo' farlo fino alla meta' del 2002.
Il prof.Arlacchi e' al centro di una polemica in cui viene accusato di poca chiarezza nella gestione del suo ufficio all'Onu, e di altrettanti scarsi e poco chiari risultati (di cui abbiamo ampiamente parlato in questo Notiziario, e ci si puo' documentare ai link che riportiamo). Proprio in questi giorni, con la crisi mondiale dopo le stragi in Usa, il lavoro del suo ufficio ha mostrato tutta la sua scarsa efficacia. I decantati risultati di eradicazione delle piantagioni di papavero da oppio in Afghanistan, pur se documentati in modo tangibile dallo stesso Undcp, non hanno mostrato l'altro volto della questione: l'inaffidabilita' dell'interlocutore, cioe' il governo taleban dell'Afghanistan che -a detta anche della Cia e della Dea (l'ufficio Usa per la lotta al narcotraffico)- avevano creato nuove piantagioni in altri luoghi. E l'inondazione del mercato occidentale con l'eroina afghana, proprio in questi giorni (con relativo crollo dei prezzi all'ingrosso e al dettaglio), ha mostrato una capacita' commerciale in materia che non sembra proprio che possa essere di chi avrebbe smantellato da piu' di un anno i suoi campi di produzione della materia prima.
A parte il dato dell'attualita' afghana, non riusciamo a capire perche' il prof.Arlacchi voglia continuare a stare al suo posto anche dopo la scadenza: forse tra la fine di febbraio e giugno del 2002 e' previsto che succeda qualcosa di molto importante per il compito che lui sta svolgendo, cioe' il debellamento della produzione della materia prima? Non lo sappiamo, ma possiamo solo intuirlo e, viste le azioni di questo ufficio Onu a guida Arlacchi fatte fino ad oggi, non possiamo che prevedere ulteriori sventure che non potranno che rafforzare il binomio droghe illegali / profitti della malavita e del terrorismo.
Siccome l'Undcp e' essenzialmente finanziato dall'Italia (l'Olanda e altri Paesi, proprio per la gestione Arlacchi, di recente si sono defilati o hanno molto diminuito i loro contributi), spettera' sostanzialmente al Goveno italiano suggerire al segretario generale dell'Onu, Kofi Annan, il nome del nuove direttore alla scadenza del 28 febbraio 2002.
Per questo proprio oggi abbiamo rivolto, anche con uno specifico comunicato stampa, un appello al presidente del Consiglio dei Ministri, chiedendo il conforto del ministro della Difesa Antonio Martino (che sappiamo non essere lontano dalle nostre posizioni e preoccupazioni), perche' si eviti ancora al nostro Paese di spendere soldi e immagine in un ufficio che, cosi' come gestito dal prof.Arlacchi, non sta dando i risultati sperati.
Non chiediamo che si riconsideri tutta l'impostazione della lotta alla droga (oggi sbilanciata sul fronte dell'offerta, con risultati che, piu' si combatte questa offerta, piu' la stessa aumenta e, soprattutto, piu' aumenta e prospera la malavita e i terroristi che vi attingono il loro sostentamento), ma che quantomeno si faccia una riflessione sull'operato, e non si continui ad utilizzare le persone responsabili di questa vera e propria disgrazia.

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