Il nulla e' arrivato! Suo malgrado.
E' Antonio Maria Costa il successore di Pino Arlacchi alla direzione dell'Undcp. Lo si apprende dalla portavoce delle Nazioni Unite Maria Okabe.
Quindi niente Amedeo De Franchis (che il quotidiano "Libero" aveva dato per gia' nominato alcune settimane fa), niente l'on.Alberto Michelini (che il quotidiano "La Stampa" dava come preferito dal Governo italiano e sponsorizzato dal Vaticano), niente Hamid Ghodse (l'iraniano britannico che restera' alla guida dell'Incb-International Narcotic Control Bureau, l'agenzia Onu con cui lancia strali contro Internet e i Paesi che non mettono alla gogna i temibili fumatori di spinelli), niente il poliziotto colombiano Rosso Jose' Serrano (che si accreditava come sponsorizzato dal Congresso Usa, ma che, a parte alcuni deputati repubblicani e il presidente della repubblica della sua Colombia, era un po' al palo e faceva di tutto per restarci con le sue dichiarazioni tutt'altro che da diplomatico, ma da poliziotto per l'appunto), niente argentini e niente la numero due dell'Onu, Louise Frechette.
Il meno rumoroso, il meno vistoso, il meno sponsorizzato e' stato scelto da Kofi Annan: forse quello che meglio si addice al grigiore della burocrazia del Palazzo di Vetro e, soprattutto, per far si' che il mondo dell'informazione e le commissioni disciplinari dell'Onu non continuino ad interessarsi dell'ufficio che fu di Pino Arlacchi, ovviamente per la sua gestione. Nello stesso tempo, Annan si e' garantito la continuita' dei finanziamenti da parte dell'Italia, che rimane il maggior contribuente di questo ufficio.
Antonio Maria Costa ha lavorato per oltre 30 anni nelle maggiori organizzazioni internazionali, tra cui le stesse Nazioni Unite. Ha sessantuno anni e parla correttamente cinque lingue, lascia l'incarico di segretario generale del Bers (Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo) che ha sede a Londra. Costa era entrato all'Onu nel 1969, nel dipartimento affari economici e sociali internazionali dove, diventandone anche il capo, era rimasto fino al 1983. Poi, fino al 1987 era stato segretario generale aggiunto dell'Ocse, quindi, fino al 1992 direttore generale per l'economia e la finanza della Commissione europea. Nei vari incontri dei G7/G8 si era occupato di stendere la posizione dell'Unione Europea in materia di riciclaggio dei capitali criminali, di segreto bancario e di corruzione.
Non e' quindi un novellino e uno sprovveduto, e mettera' le sue capacita' e le sue conoscenze a disposizione di quell'Undcp specializzato in politiche per lo spostamento delle colture delle droghe da un Paese all'altro, e per il finanziamento dei piu' efferati regimi che campano di droghe? Non abbiamo elementi per credere che possa essere diversamente. Ma almeno potremo osservare, commentare, scrivere di un ufficio che c'e' e fa qualcosa, senza rincorrere le malefatte di Pino Arlacchi o i vuoti di gestione di questi mesi. L'avversario si combatte meglio quando e' individuabile e visibile, anche se confermiamo che rimane non solo il "nulla" davanti al problema, ma il "nulla" per le sue soluzioni, con anche qualche bel contributo al suo aggravamento.