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Onu/Undcp. Costa nuovo direttore: vince Kofi Annan, perde la Dea e l'Italia canta a Sanremo
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Articolo di Massimo Lensi
9 marzo 2002 18:10
 

Per approfondimenti:

10 agosto: Giochi di bottega al Palazzo di Vetro

31 agosto: Onu. Non sara' Kofi Annan a decidere su Pino Arlacchi, ma Silvio Berlusconi

5 settembre: Afghanistan. I taleban imprigionano 8 occidentali per ricattare l'Undcp

9 settembre: Undcp. Al posto di Pino Arlacchi forse Gianni De Gennaro

14 settembre: Onu. Ma Arlacchi, se da' del bugiardo a chi lo accusa, perche' non si difende?

15 settembre: Onu/Arlacchi. Le smentite che non smentiscono

21 settembre: Onu/Afghanistan. Terrorismo internazionale e il gioco di Pino Arlacchi

29 settembre: Onu. Dipartita di Pino Arlacchi dall'Undcp

29 settembre: Onu. Pino Arlacchi lascia la direzione dell'Agenzia per la lotta alla droga

6 ottobre: Afghanistan. Per Arlacchi i Taleban non coltivano oppio. Per il resto del mondo si'.

26 ottobre: Onu. Arlacchi e le operazioni in Afghanistan: la teologia e' stata la chiave del successo

26 ottobre: Italia/Onu. La stella del ministro degli Esteri Renato Ruggiero su Pino Arlacchi

2 novembre: Onu. Leoluca Orlando al posto di Pino Arlacchi?

16 novembre: Italia/Onu. Pino Arlacchi riconfermato all'Undcp?

17 novembre: Italia/Onu. No! Arlacchi non e' riconfermato all'Undcp: comincia un balletto in cui qualcuno auspica che Emma Bonino ..

20 novembre: Italia/Onu. Si infittiscono i balletti intorno al rinnovo della direzione dell'Undcp

21 novembre: Italia/Onu. Pino Arlacchi conferma le sue intenzioni di un breve mandato. I danni continuano

27 novembre: Italia/Onu. La richiesta di chiarezza su Pino Arlacchi arriva nel Parlamento italiano

28 novembre: Italia/Onu. L'arlaccheide si tinge di novita' ... che non sono tali

6 dicembre: Italia/Onu. In dirittura d'arrivo il successore di Pino Arlacchi all'Undcp?

6 dicembre: Italia/Onu. Radicali: il prossimo direttore Undcp "Un funzionario onusiano che faccia dimenticare Arlacchi"

14 dicembre: Onu. Pino Arlacchi lascia l'Undcp il 1 gennaio 2002: un regalo di Natale, non si sa grazie a chi

19 dicembre: Italia/Onu. Come e perche' l'Onu si vuole liberare da Pino Arlacchi ...

23 dicembre: Il pensiero e la politica dell'arcangelo socialista Pino Arlacchi.

26 dicembre: Italia/Onu. L'epilogo di Pino Arlacchi

26 dicembre: Onu. Caso Arlacchi. Radicali: "per chi lavora Kofi Annan?"

31 dicembre: Onu. Parte di nascosto l'indagine su Pino Arlacchi, cosi' com'era stato per la denuncia

3 gennaio 2002: Onu/Undcp. Finito Arlacchi, si cambia: e' il momento dell'anglo-iraniano Hamid Ghodse?

4 gennaio 2002: Onu/Undcp. Chi e' Hamid Ghodse?

4 gennaio 2002: Onu/Undcp. Per i radicali l'Undcp merita un direttore del livello di Mike Trace (Oedt)

17 gennaio 2002: Onu/Undcp. Terna italiana tra cui scegliere il successore di Pino Arlacchi

19 gennaio 2002: Onu/Undcp. Le proposte italiane per la direzione: chi sono? Chi l'ha visto?

19 gennaio 2002: Onu/Undcp. Rosso José Serrano: ancora un candidato per la direzione che fu di Pino Arlacchi

23 gennaio 2002: Onu/Undcp. Il segretario dell'Onu incontra i candidati italiani alla direzione dell'agenzia antidroga

27 gennaio 2002: Onu/Undcp. Il segretario Kofi Annan a Vienna per parlare del successore di Pino Arlacchi

27 gennaio 2002: Onu/Undcp. Nomina nuovo direttore: vicini alla meta?

29 gennaio 2002: Onu/Undcp. Per Kofi Annan tra pochissimo avremo il successore di Pino Arlacchi

11 febbraio 2002: Onu/Undcp. Domani il responso per il dopo Arlacchi?

19 febbraio 2002: Onu/Undcp. Il candidato giusto al momento giusto, per chi?

20 febbraio 2002: Onu/Undcp. Amedeo De Franchis al posto di Pino Arlacchi. Ma ...

20 febbraio 2002: Onu/Undcp. La Colombia sostiene Serrano

22 febbraio 2002: Onu/Undcp. Serrano un "poliziotto" ... poco "politico"

25 febbraio 2002: Onu/Undcp. Serrano aspetta l'ufficializzazione della sua nomina

27 febbraio 2002: Onu/Undcp. L'Italia e' "cattiva", ma non si deve sapere per non turbare le nuove politiche del Governo

28 febbraio 2002: Onu/Undcp. Le notizie delle non-notizie e i meriti italiani per la lotta alle droghe

2 marzo 2002: Onu/Undcp. Serrano ospite in Peru', da' lezioni di Polizia

3 marzo 2002: Onu/Undcp. Arlacchi e Serrano sul nuovo direttore dell'agenzia antidroga

6 marzo 2002: Onu/Undcp. Ma e' cosa nostra? Prepariamoci comunque al nulla

7 marzo 2002: Onu/Undcp. Antonio Maria Costa e' il successore di Pino Arlacchi: e' arrivato il nulla!

8 marzo 2002: Onu/Undcp. Le smilze reazioni alla nomina di Costa

9 marzo 2002: Onu/Undcp. La prima intervista del neo-direttore Costa


Raramente si era osservato un successo internazionale cosi' poco pubblicizzato. La nomina di Antonio Costa, ex segretario generale della Bers (Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo), a direttore dell'Undcp e' stata priva di qualsiasi enfasi, addirittura annunciata - dopo innumerevoli giorni di ritardo - in una delle settimane piu' disattente ai fatti della politica, quella del Festival canoro di Sanremo. Non vi sono tracce di critiche o reprimende. Solo la Farnesina ha cantato vittoria, definendo la nomina di Costa un "successo". Sulla stampa nazionale di destra o di sinistra, poco o niente.
Irreversibilmente compromessa dall'eredita' di Pino Arlacchi, la decisione di Kofi Annan e la "vittoria" italiana sono attese adesso alla prova dei fatti. Costa e' senza dubbio una persona che piu' dell'appoggio del Governo italiano ha trovato la sua carta vincente nell'equilibrio dei compromessi che si agitano all'interno del Palazzo di Vetro. Si dice inoltre che l'esperienza e' il nome che tutti danno ai propri errori, e l'esperienza italiana alla guida dell'Undcp ha confermato pienamente questo aforisma. Il neo direttore dell'Undcp vanta un passato di indagini in materia di riciclaggio dei capitali criminali, di segreto bancario e di corruzione. Un passato che potrebbe far dimenticare Pino Arlacchi e le accuse a lui rivolte di nepotismo, mancanza di trasparenza finanziaria e licenziamenti arbitrari di collaboratori, pesanti accuse - tuttora in attesa di risposte ufficiali - che hanno malamente scandito il suo mandato. L'Italia nel complesso puo' cantare una vittoria molto risicata, ottenuta grazie alle sue quote di finanziamento Onu, ma comunque soggetta alle verifiche che la comunita' internazionale si aspetta con il nuovo mandato. Il dopo-Arlacchi sara' tutto in salita per l'Italia; i passi falsi le verranno addossati come prova di ormai piu' volte provata incapacita' gestionale, mentre le eventuali vittorie saranno un gradito raccolto dell'astuta politica di Kofi Annan. Questa e' la vera eredita' di Pino Arlacchi!

A questo punto e' forse utile osservare come la scelta di Kofi Annan sia il frutto di una rinnovata autonomia decisionale del Segretariato Generale dell'Organizzazione. La rosa dei candidati era ampia e frutto di mesi di intenso lavoro diplomatico. Da una parte le forti pressioni Usa per prendere in mano l'agenzia viennese e per far si' che con l'Undcp si realizzasse un generale monopolio statunitense di azione della lotta alla droga e al terrorismo nel mondo. Dall'altra la tendenza di molte Nazioni, specialmente quelle asiatiche, di allontanarsi dalla strategia "imperialista", realizzando un programma di azione che privilegiasse i rapporti diretti tra Stati produttori di sostanze stupefacenti ed Organizzazione. Una teoria di frammentazione di programmi ed azioni, contemporaneamente blindando -con un candidato a loro favorevole: l'anglo-iraniano Hamid Ghodse - l'Agenzia anti-droga dell'Onu. Il candidato che poteva riscontrare le simpatie Usa e in particolare quelle della potente Dea -la vera sconfitta di questa lotta di potere tutta interna al Palazzo di Vetro- e' stato misteriosamente "bruciato" da una serie di chiassose interviste dal chiaro intento programmatico, ben prima che qualsiasi decisione fosse stata presa. Come non notare che quest'ultimo candidato, il generale colombiano Rosso Jose' Serrano, ha segnato la sua sconfitta anche grazie all'attiva sponsorizzazione di Pino Arlacchi: "Il generale Serrano e' un candidato che gode di molto prestigio in Europa, per il suo lavoro e il successo nella lotta contro i cartelli della droga che porto' avanti quando era direttore della Polizia Nazionale colombiana, e inoltre ho capito che puo' contare sull'appoggio degli Stati Uniti (El Espectador, Colombia, 3 marzo 2002)".

La candidatura di Alberto Michelini era forse la vera candidatura italiana, ma e' caduta per innumerevoli motivi, primo fra tutti quello della completa mancanza di un adeguato curriculum del deputato di Forza Italia. Non possiamo non osservare come Kofi Annan abbia anche in questo caso saputo rimuovere questa candidatura con una decisa spallata a tutto scapito dell'appoggio che Michelini e il Governo Berlusconi avevano ottenuto dall'Osservatore Permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite. La rimozione dall'attuale incarico di Amedeo De Franchis, il terzo candidato italiano, avrebbe aperto un nuovo capitolo su chi nominare come rappresentante italiano presso l'Alleanza Atlantica, capitolo che in presenza dell'interim di Berlusconi agli Esteri e dei processi di riforma organizzativa all'interno della Farnesina, si sarebbe presentato decisamente inopportuno. Per concludere la lista, va chiaramente detto che la candidatura della numero due dell'Onu, Louise Frechette, era di quelle che vengono definite "di servizio", realisticamente non praticabili, ma utili a distrarre l'attenzione, mentre le feluche della diplomazia cucivano il compromesso.

Le prime dichiarazioni di Antonio Costa dimostrano come egli si schieri dalla parte del Segretario Generale delle NU. A Radio 24-Il Sole 24 Ore, Costa annuncia le sue priorita': ristrutturazione dell'ufficio, lotta al riciclaggio del denaro sporco, problema del terrorismo e degli stati "canaglia". In altre parole la realizzazione della teoria dell'equilibrio e del compromesso tra le diverse fazioni, tradotto altresi' in un profilo basso almeno nella parte specifica della Guerra alla Droga: eradicazione delle colture ad oppio, finanziamenti agli Stati per la conversione ecc.. Le limitate risorse dell'Undcp saranno il vero problema dell'Agenzia anti-droga a cui e' affidato inoltre il compito scientifico di valutare le politiche internazionali sulle droghe e di promuovere un programma comune coordinando tra loro le politiche nazionali, senza pregiudizi ed esaminando le indicazioni che sul fallimento del proibizionismo provengono da Paesi come Olanda, Germania, Svizzera, Spagna e Gran Bretagna. Passeranno alcuni mesi, necessari al rodaggio e (a seguito delle tragedie arlacchiane) alla ristrutturazione dell'ufficio di Vienna, ma numerosi saranno i test validi per capire sia il cammino dell'Undcp che quello del vero dominus della nomina di Antonio Costa, cioe' il Segretario Generale Kofi Annan: a partire proprio dal "caso Boris Znamenski", sospettato dalla magistratura austriaca di connesioni con la mafia georgiana e ufficiale di collegamento dell'Undcp con le organizzazioni non governative, dalla legalizzazione delle droghe leggere fino agli esperimenti di somministrazione controllata di eroina a scopi terapeutici. Per ora l'applauso va a Kofi Annan, ma il loggione e' anche pronto a fischiare.

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