testata ADUC
Onu/Undcp. Ma e' cosa nostra? Prepariamoci comunque al nulla
Scarica e stampa il PDF
Articolo di Vincenzo Donvito
6 marzo 2002 11:51
 

Per approfondimenti:

10 agosto: Giochi di bottega al Palazzo di Vetro

31 agosto: Onu. Non sara' Kofi Annan a decidere su Pino Arlacchi, ma Silvio Berlusconi

5 settembre: Afghanistan. I taleban imprigionano 8 occidentali per ricattare l'Undcp

9 settembre: Undcp. Al posto di Pino Arlacchi forse Gianni De Gennaro

14 settembre: Onu. Ma Arlacchi, se da' del bugiardo a chi lo accusa, perche' non si difende?

15 settembre: Onu/Arlacchi. Le smentite che non smentiscono

21 settembre: Onu/Afghanistan. Terrorismo internazionale e il gioco di Pino Arlacchi

29 settembre: Onu. Dipartita di Pino Arlacchi dall'Undcp

29 settembre: Onu. Pino Arlacchi lascia la direzione dell'Agenzia per la lotta alla droga

6 ottobre: Afghanistan. Per Arlacchi i Taleban non coltivano oppio. Per il resto del mondo si'.

26 ottobre: Onu. Arlacchi e le operazioni in Afghanistan: la teologia e' stata la chiave del successo

26 ottobre: Italia/Onu. La stella del ministro degli Esteri Renato Ruggiero su Pino Arlacchi

2 novembre: Onu. Leoluca Orlando al posto di Pino Arlacchi?

16 novembre: Italia/Onu. Pino Arlacchi riconfermato all'Undcp?

17 novembre: Italia/Onu. No! Arlacchi non e' riconfermato all'Undcp: comincia un balletto in cui qualcuno auspica che Emma Bonino ..

20 novembre: Italia/Onu. Si infittiscono i balletti intorno al rinnovo della direzione dell'Undcp

21 novembre: Italia/Onu. Pino Arlacchi conferma le sue intenzioni di un breve mandato. I danni continuano

27 novembre: Italia/Onu. La richiesta di chiarezza su Pino Arlacchi arriva nel Parlamento italiano

28 novembre: Italia/Onu. L'arlaccheide si tinge di novita' ... che non sono tali

6 dicembre: Italia/Onu. In dirittura d'arrivo il successore di Pino Arlacchi all'Undcp?

6 dicembre: Italia/Onu. Radicali: il prossimo direttore Undcp "Un funzionario onusiano che faccia dimenticare Arlacchi"

14 dicembre: Onu. Pino Arlacchi lascia l'Undcp il 1 gennaio 2002: un regalo di Natale, non si sa grazie a chi

19 dicembre: Italia/Onu. Come e perche' l'Onu si vuole liberare da Pino Arlacchi ...

23 dicembre: Il pensiero e la politica dell'arcangelo socialista Pino Arlacchi.

26 dicembre: Italia/Onu. L'epilogo di Pino Arlacchi

26 dicembre: Onu. Caso Arlacchi. Radicali: "per chi lavora Kofi Annan?"

31 dicembre: Onu. Parte di nascosto l'indagine su Pino Arlacchi, cosi' com'era stato per la denuncia

3 gennaio 2002: Onu/Undcp. Finito Arlacchi, si cambia: e' il momento dell'anglo-iraniano Hamid Ghodse?

4 gennaio 2002: Onu/Undcp. Chi e' Hamid Ghodse?

4 gennaio 2002: Onu/Undcp. Per i radicali l'Undcp merita un direttore del livello di Mike Trace (Oedt)

17 gennaio 2002: Onu/Undcp. Terna italiana tra cui scegliere il successore di Pino Arlacchi

19 gennaio 2002: Onu/Undcp. Le proposte italiane per la direzione: chi sono? Chi l'ha visto?

19 gennaio 2002: Onu/Undcp. Rosso José Serrano: ancora un candidato per la direzione che fu di Pino Arlacchi

23 gennaio 2002: Onu/Undcp. Il segretario dell'Onu incontra i candidati italiani alla direzione dell'agenzia antidroga

27 gennaio 2002: Onu/Undcp. Il segretario Kofi Annan a Vienna per parlare del successore di Pino Arlacchi

27 gennaio 2002: Onu/Undcp. Nomina nuovo direttore: vicini alla meta?

29 gennaio 2002: Onu/Undcp. Per Kofi Annan tra pochissimo avremo il successore di Pino Arlacchi

11 febbraio 2002: Onu/Undcp. Domani il responso per il dopo Arlacchi?

19 febbraio 2002: Onu/Undcp. Il candidato giusto al momento giusto, per chi?

20 febbraio 2002: Onu/Undcp. Amedeo De Franchis al posto di Pino Arlacchi. Ma ...

20 febbraio 2002: Onu/Undcp. La Colombia sostiene Serrano

22 febbraio 2002: Onu/Undcp. Serrano un "poliziotto" ... poco "politico"

25 febbraio 2002: Onu/Undcp. Serrano aspetta l'ufficializzazione della sua nomina

27 febbraio 2002: Onu/Undcp. L'Italia e' "cattiva", ma non si deve sapere per non turbare le nuove politiche del Governo

28 febbraio 2002: Onu/Undcp. Le notizie delle non-notizie e i meriti italiani per la lotta alle droghe

2 marzo 2002: Onu/Undcp. Serrano ospite in Peru', da' lezioni di Polizia

3 marzo 2002: Onu/Undcp. Arlacchi e Serrano sul nuovo direttore dell'agenzia antidroga


E' quanto vien da pensare nel seguire la stampa italiana sull'argomento, che, ultimo il quotidiano "La Stampa" di oggi, si stupisce che la nomina del successore di Pino Arlacchi non sia ancora avvenuta e che qualcuno, non italiano, possa aspirare alla direzione dell'agenzia Onu per la lotta alle coltivazioni e ai traffici di droghe. Il titolo e' esplicativo "Antidroga Onu, l'Italia rischia", con il sottotitolo "Un colombiano puo' battere i nostri due candidati": da qui apprendiamo che il super-candidato (almeno per il quotidiano di Torino) Alberto Michelini, attualmente deputato di Forza Italia, e che in un precedente articolo dello stesso quotidiano veniva dato per impalmato grazie al merito di aver fatto vedere al segretario generale dell'Onu, Kofi Annan, un documentario inedito sul papa della Chiesa cattolica romana, e' l'unico italiano (dei tre proposti e non dei due .) che gode dell'appoggio di un altro Paese membro dell'Onu, nella fattispecie il Vaticano che, per chi non se lo ricordasse, e' uno Stato a tutti gli effetti che siede all'Onu con gli stessi diritti e doveri, per esempio, dell'Italia o degli Usa o dell'Indonesia.
Il poliziotto colombiano Rosso Jose' Serrano viene accreditato come l'unico in grado di competere con la potenza italiana, mentre a margine si ricorda che anche Gran Bretagna, Messico e Argentina hanno "timidamente" avanzato delle candidature.
Nonostante i presunti appoggi a Serrano da parte del Congresso Usa (l'appoggio di alcuni deputati repubblicani e' diventato, di giornale in giornale, l'appoggio di tutto il Congresso, e il bello e' che cosi dice lo stesso Serrano), colui che ha distrutto i cartelli colombiani della droga (non la droga, ovviamente, che oggi in Colombia e' gestita dai narcoterroristi di varie risme) e che ha in parte fatto pulizia della corruzione nella polizia del suo Paese, ci sembra tutt'altro che un diplomatico, e percio' abbiamo buone ragioni per credere che una sua nomina sia difficile, a meno che il segretario Annan non abbia intenzione di trasformare l'azione diplomatica dell'Undcp in una sorta di azione di polizia. Quest'ultima, al limite, puo' essere valida nel momento in cui e' frutto di decisioni politico/diplomatiche, ma pensare di sostituirla nell'impostazione stessa dell'ufficio Onu, ci sembrerebbe temerario. Anche perche', per ora, il ruolo di poliziotti mondiali, in caso estremo, e' andazzo che non sia appannaggio delle Nazioni Unite, ma delle alleanze che, volta per volta con in testa gli Usa, vengono realizzate contro questo o quell'altro terrore. A meno che nelle intenzioni del segretario generale dell'Onu non ci sia quella di far entrare in concorrenza l'Undcp con quella Dea americana che, per conto suo, sta aprendo uffici in diversi Paesi (siamo a quota oltre 50) fornendo a suo modo supporti logistici ai Governi nazionali per combattere le droghe, non limitandosi, come e' per l'Undcp, alle azioni da organismo internazionale e sovranazionale, ma dando il suo aiuto anche negli affari piu' interni dei singoli Stati.
In questo contesto, che ci fa l'on.Michelini? Si siede e basta? O viste le credenziali ecclesiali che gli vengono attribuite, cerchera' di debellare le produzioni di droghe brandendo una croce cristiana come i missionari di un tempo? Sembra una battuta, ma non e', perche' la missione dell'Undcp sembra prorpio essere in questa direzione. Riportiamo la conclusione di un lungo articolo che il quotidiano l'Unita' di ieri ha pubblicato in prima pagina, a firma di Pino Arlacchi, con il titolo "Kabul, la guerra semina oppio", premettendo che molte delle informazioni che l'ex direttore dell'Undcp dava in quell'articolo, oltre ad essere approssimative erano sue constatazioni che lui invece presentava come numeri e analisi oggettive (valga per tutti la presunta influenza della vicenda dell'eroina afghana su quel mercato Usa che, come dicono ricerche e indagini anche dell'Onu, e' invece totalmente in mano alla produzione e al traffico colombiano). Ma vediamo questa conclusione del nostro Arlacchi:
"E' una grande sfida, che comporta seri rischi. Ma e' allo stesso tempo una opportunita' storica assolutamente unica. Difficilmente, nei prossimi dieci anni, si ripresentera' l'occasione di lasciare a secco della materia prima il piu' grande mercato illecito del mondo (ndr. l'Afghanistan). E di dimostrare che non esistono problemi creati dagli uomini che non possono essere affrontati e dominati dagli uomini stessi".
Visti i risultati della gestione Arlacchi dell'Undcp (stendiamo un velo pietoso sulla conclusione della sua direzione, ancora tutta da chiarire in termini economici e gestionali), e visto l'incalzare e le spinte alla candidatura di Alberto Michelini (con le credenziali vaticane, poi), ci pare di capire che la missione dell'Undcp, dopo aver tentato con il dogmatismo non ecclesiale, l'Italia ora abbia pensato di provare con altrettanto dogmatismo d.o.c., quello della Chiesa romana. Una lettura azzardata? Forse. Ma e' quello con cui si deve confrontare e decidere Kofi Annan, tra poliziotti sudamericani alla Serrano, Internet-fobici come il britannico-iraniano Hamid Ghodse e diplomatici alla Amedeo De Franchis. Una domanda sorge spontanea: ma Annan, che cosa ne vuole fare di questo Undcp che finora non e' servito a niente? Noi gli consigliamo di risparmiare i soldi che, comunque, sono in buona parte dei contribuenti italiani. Ma dubitiamo che ci ascolti. Per cui prepariamoci al nuovo nulla: con la pistola, con la croce o con la diplomazia che sia.

Pubblicato in:
 
 
ARTICOLI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS