Dopo i tre italiani, e il britannico/iraniano, arriva il quinto.
Definito dal Governo Clinton come il miglior poliziotto del mondo, l'ex direttore della Polizia Nazionale colombiana, il generale Rosso José Serrano, e' stato "candidato" da due deputati statunitensi alla carica di prossimo direttore dell'agenzia antidroga dell'Onu (Undcp) come successore dell'italiano Pino Arlacchi. Serrano e' stato indicato per l'ufficio di Vienna nel dicembre dello scorso anno dai repubblicani Benjamin Gilman, presidente del Comitato Relazioni Estere del Congresso Usa e Dan Burton, presidente del Comitato per la Riforma.
Gilman e Burton hanno scritto una lettera all'ambasciatore Usa all'Onu, John Negroponte, segnalando l'opera di Serrano come fondamentale per smantellare i cartelli del narcotraffico di Cali' e la sua stretta collaborazione con gli Usa contro la criminalita'. "L'ex direttore della Polizia colombiana e' conosciuto a livello mondiale per i suo lavoro e la sua esperienza nella lotta contro la droga e il crimine" hanno scritto i due repubblicani a Negroponte, sottolineando che Serrano "e' l'uomo giusto nel momento giusto per questo posto alle Nazioni Unite". Serrano interpellato sulla vicenda ha risposto che "il solo fatto che sia venuto fuori il mio nome per questa richiesta e' un enorme onore per me e per tutti i colombiani".
Il 13 giugno del 2000 Serrano si era dimesso dalla Polizia stanco di vedere troppi dei suoi uomini uccisi dai narcotrafficanti. "Sono stato a cosi' tanti funerali di agenti, che non potrei sopportarne altri" aveva detto lasciando l'incarico che lo aveva assorbito per oltre cinque anni e mezzo. La sua reputazione e moralita' ne avevano fatto uno degli uomini piu' rispettati della Colombia, un suo libro di memorie era diventato un best-seller in America Latina. Il suo lavoro era stato contro il narcotraffico, ma anche contro la corruzione interna alla polizia: oltre ottomila poliziotti erano stati cacciati o messi in pensione per corruzione. Era stato garante per i rapporti con Washington, tanto che al momento delle sue dimissioni dalla Dea, l'Ente americano per la lotta alla droga, Donnie Marshall commento': "ci manchera' la sua indefessa dedizione per la lotta alla droga. Lui e' davvero un eroe".
Oggi ha poco piu' di quarant'anni e proprio a Washington lavora come consulente antidroga.