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Russia. Ribelli ceceni "terroristi", "banditi", ma soprattutto "spacciatori"
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Articolo di Alessandro Garzi
30 ottobre 2001 19:16
 
Nell'ambito di una probabile "resa dei conti" russa a scapito dei ribelli ceceni, approfittando della situazione internazionale e del "via libera" dato in pratica da Washington nei confronti di simili azioni, anche la TV gioca il suo ruolo.
In un servizio mandato in onda dalla TV pubblica, si stabiliscono i legami tra i "banditi" ceceni e la droga afghana.
Il servizio inizia con il cronista che descrive un cane poliziotto: "questo cane si chiama Dik (complimenti per l'originalita', o sara' un nome di copertura per un cane in incognito? N.d.r.). I banditi pagherebbero qualsiasi somma per avere la sua testa. Dik, infatti, riesce a trovare la droga nascosta praticamente ovunque. La polizia ha sequestrato questo veicolo durante una operazione speciale condotta del distretto ceceno di Kurhaloi. C'erano cinque buste di marijuana nascoste nell'auto. Secondo il proprietario queste erano per uso personale. Segue una scena di un interrogatorio, dove l'imputato si difende dicendo "ve lo giuro, sono e' tutta roba mia", mentre il poliziotto gli risponde "chi vuoi prendere in giro, dicendo che e' tutta roba tua? Intendi che tutto questo e' stato preparato solo per te?". "Inoltre -prosegue il servizio- sono state trovate nell'auto armi (che in una guerra civile sono difficili da trovare) e materiale per la mimetizzazione militare, il che lascia pensare che l'uomo arrestato abbia dei collegamenti con le bande armate". E tutto questo e' successo mentre sul posto c'era la troupe della TV russa.
Prosegue il servizio: "In Cecenia, i collegamenti tra i trafficanti di droga e le bande armate e' piuttosto evidente. Piu' alto e' il traffico di stupefacenti, piu' alti sono gli introiti per le bande per l'acquisto di cibo, medicinali ed armi. E le nuove leve per le bande sono spesso reclutate tra le fila dei tossicodipendenti. Le autorita' credono che la droga entri in Cecenia attraverso la Georgia. E che tutte queste droghe vengano prodotte in Afghanistan".
Complimenti, comunque per come e' stato ricostruito bene il giro dell'eroina. C'e' solo un piccolo particolare. Le droghe vengono si' prodotte in Afghanistan, ma non raggiungono solo la Cecenia. Raggiungono anche gli altri Paesi
E, senza voler entrare nello specifico delle ragioni dello scontro in corso in Cecenia, in ogni nazione dove le leggi sugli stupefacenti siano quelle auspicate dai vari Arlacchi, Muccioli, Fini eccetera, le droghe, non si sa perche' arrivano, e il traffico non e' quasi mai gestito da organizzazioni no-profit di missionari francescani.
La coltivazione della coca colombiana e' in mano, direttamente, indirettamente, con tasse sui coltivatori, o in altro modo, all'esercito che controlla quella parte di territorio. E anche in quel caso i vari gruppi, nella babele che e' la guerra civile colombiana, vengono accusati di rapimenti, uccisioni di massa e di finanziarsi con il narcotraffico. Con cosa si devono finanziare? Sono comunque gruppi di "banditi" o "guerriglieri" (secondo da che parte si guarda). Insomma non svolgono gia' di per se' un'attivita' legale. E, dato che per chi governa e' impensabile parlare di legalizzazione, il traffico e lo spaccio di stupefacenti e' la maggior risorsa, sempre disponibile, con domanda sempre crescente, che possa essere usata al momento per finanziare le attivita' di guerriglia.

Nota: il testo del servizio della Tv russa e' stato ripreso da una versione trascritta a sua volta tradotta in inglese. E' possibile qualche inesattezza.
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