testata ADUC
Spagna. Applicazione delle nuove norme sul traffico di droga
Scarica e stampa il PDF
Articolo di Rosa a Marca
9 novembre 2001 13:38
 
E' stata depositata, l'8 novembre, la sentenza della Sezione Penale della Corte Suprema spagnola, che per la prima volta ha applicato il nuovo criterio giurisprudenziale sulla quantita' di droga di "notevole importanza". L'obiettivo della nuova regola e' di attenuare la pena per i piccoli trafficanti, i quali finora venivano condannati a un minimo di nove anni di prigione anche per una quantita' di droga relativamente modesta ma compresa in quel criterio.
La sentenza notificata ieri riduce da nove a cinque anni la pena comminata a un trafficante di Almeria, arrestato per possesso di 176 grammi di cocaina pura, che finora era considerata una quantita' di "notevole importanza". Infatti ne bastavano 120 grammi, mentre ora ce ne vogliono 750.
La sentenza rispetta quindi il nuovo criterio approvato dal Plenum della Corte Penale il 19 ottobre scorso, in base al quale si deve considerare come quantita' di notevole importanza (con la conseguente aggravante) l'equivalente di 500 dosi del consumo giornaliero di un tossicodipendente medio.
La Corte si e' basata su un rapporto dell'Istituto Nazionale di Tossicologia, redatto su sua richiesta, che valuta in 1,5 grammi il consumo giornaliero di un cocainomane medio. Cio' significa che per ottenere 500 dosi ci vogliono 750 grammi di cocaina, una quantita' ben superiore ai 176 grammi dello spacciatore in questione. Per quanto riguarda altri stupefacenti, il rapporto segnala che le 500 dosi equivalgono a 300 grammi per l'eroina; 2,5 chilogrammi per l'hashish e 10 chili per la marijuana.
La sentenza chiarisce che la cifra di 500 dosi si ottiene considerando un volume di droga che permette di rifornire "un mercato importante (50 consumatori) in un lasso di tempo rilevante (10 giorni)".
Il nuovo criterio e' frutto di "un dibattito lungo e meditato" della Camera Penale per "adeguare il criterio di "notevole importanza" alla realta' sociale e alle esigenze imposte dai principi fondamentali di legalita' e proporzionalita'".
La Corte Suprema si e' infine soffermata sulle "ragioni di effettivita'". Con l'imposizione della pena minima di nove anni di carcere si distorcevano gli effetti della risposta penale "che e' efficace quando e' adeguata, non indiscriminata". E la conseguenza e' che, applicando il criterio precedente, si premiava il grande traffico, in quanto la sanzione era la stessa per cinque chili come per 500 grammi di sostanza venduta.
Pubblicato in:
 
 
ARTICOLI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS