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Svizzera. Un passo avanti verso la depenalizzazione della cannabis
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Articolo di Rosa a Marca
14 novembre 2001 14:58
 
La Commissione Sicurezza e Sanita' di uno dei rami del Parlamento svizzero, il Consiglio degli Stati (Staenderat), ha approvato la depenalizzazione del consumo di hashish e marijuana. Il provvedimento arrivera' in aula nella sessione invernale, ossia a breve.
Esagerando un po', si potrebbe dire che e' stato l'alcool a fare chiarezza. La Commissione ha infatti dovuto riconoscere che le conseguenze negative del consumo di cannabis sono irrisorie se confrontate con quelle provocate dall'abuso di alcool e tabacco. La presidente della Commissione, Christine Beerli ha tenuto comunque a precisare che la presa d'atto non deve essere intesa come un lasciapassare per la droga. "Siamo contrari al consumo di droghe e non vogliamo in alcun modo favorire l'accettazione sociale della cannabis". La Commissione si e' limitata a constatare che nonostante i divieti, l'uso di droghe leggere e' continuato ad aumentare: in Svizzera i consumatori di hashish e marijuana sono circa 600.000.
Rimane il problema dell'approvvigionamento. Se produzione e vendita restano sostanzialmente vietate, un ragionevole criterio di opportunita' suggerisce di regolamentare anche queste due attivita'. Sara' quindi compito del Governo varare un provvedimento ad hoc, in cui siano stabilite le percentuali della sostanza attiva Thc, la quantita' massima di prodotto ammesso alla vendita, i controlli su produttori e rivenditori.
La presidente ha dichiarato di essere contraria ai "Coffee-shop" di tipo olandese; personalmente preferirebbe una licenza come per la vendita di alcool. Sarebbe la soluzione piu' limpida, ma i vincoli ai trattati internazionali la rendono impraticabile.
La Commissione ha cercato anche di assecondare le voci critiche che si erano levate contro la bozza legislativa presentata dal Governo, e quindi ha respinto l'ipotesi di una possibile depenalizzazione delle droghe pesanti. Inoltre ha portato da 16 a 18 anni l'eta' dei giovani a cui vendere cannabis e marijuana senza infrangere la legge. Infine ha ribadito il proprio sostegno alla politica dei "quattro pilastri" in materia di droga: prevenzione, terapia, riduzione del danno, repressione del traffico.
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