testata ADUC
Unione Europea. Rapporto sulla tossicodipendenza in carcere
Scarica e stampa il PDF
Articolo di Donatella Poretti
29 agosto 2001 21:13
 
L'Agenzia sulle droghe dell'Unione Europea (EMCDDA, Centro Europeo di Monitoraggio per le Droghe e le Tossicodipendenze), con sede a Lisbona, ha diffuso a Bruxelles i risultati del primo studio su "Assistenza ai tossicodipendenti nelle carceri dell'Unione Europea". Il rapporto contiene informazioni e dati sullo stato di salute dei detenuti, sull'uso e i danni della droga, sui trattamenti e sulle politiche di prevenzione. E' un quadro molto dettagliato che mette a confronto i dati provenienti dalle prigioni europee.
Per il sistema carcerario la droga e' uno dei problemi principali, circola tranquillamente all'interno delle prigioni tanto da diventare spesso moneta di scambio. Il rapporto sottolinea come molti esperti sostengono che il carcere e' un ambiente che di per se' incentiva l'uso di sostanze stupefacenti spesso per sopperire alla mancanza di lavoro e alla noia dietro le sbarre. Non solo chi entra in carcere gia' tossicodipendente rimane tale, ma chi fuori non faceva uso di droghe ha buone possibilita' di diventare tossicodipendente dentro.
Secondo le valutazioni delle Nazioni Unite e dell'OMS, l'Organizzazione Mondiale della Sanita', sono circa 350 mila i detenuti, di cui da 180 mila a 600 mila quelli tossicodipendenti che ogni anno si trovano in un carcere dei quindici Paesi dell'Ue.
Trattamenti, cure e prevenzione per i tossicodipendenti in carcere sono molto difficili. Dagli anni '90 c'e' stato comunque un ampliamento di progetti e di interventi: il metadone in carcere e' possibile in quasi tutti i 15 Stati membri, in alcuni anche come terapia di mantenimento, pene alternative nelle Comunita' terapeutiche, lavoro esterno, ecc. cercano di migliorare la situazione ma persiste ancora una notevole differenza tra la societa' esterna e il sistema carcerario, le opportunita' di cura non sono certamente le stesse.
Il rapporto mostra che nessun Paese ha un sistema preciso di monitoraggio del fenomeno, tanto che i dati oscillano tra un minimo ed un massimo molto diversi tra loro. Queste le stime minime e massime sulla percentuale di tossicodipendenti in carcere nei vari Paesi:
Austria 10-20%
Belgio 32-42%
Danimarca 19-36%
Finlandia 15-31%
Francia 32%
Germania 26-33%
Grecia 26-33%
Inghilterra e Galles 15-29%
Irlanda 30-52%
Italia 25-29%
Lussemburgo 36%
Olanda 14-44%
Portogallo 38-70%
Scozia 18-33%
Spagna 35-54%
Svezia 47%

Il rapporto completo sara' pubblicato entro la fine dell'anno, ma una versione ridotta e' disponibile a questo indirizzo
Pubblicato in:
 
 
ARTICOLI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS