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18 febbraio 2016 15:45 - anandamide1972
" non passa lo stranieroo...questo è il tuo Piave, beneamato troll, come vedi riesci a stare in testa allo stream massimo 2 ore, spesso minuti" ecco risolto il problema troll

ECCO PERCHE' ALCUNI APPELLANO LA CANNABIS " ERBA MAGICA ":

"...e la terra produsse erbe e piante che fanno seme secondo la loro specie...e Dio vide che ciò era buono " ( Genesi 1, 18)
" Dio fa crescere nei campi erbe con il potere di guarire, che ogni uomo saggio deve saper usare "( Jesus Sirach 38, 4)
...per questo c'è chi chiama la cannabis addirittura " erba magica ", proprio per via dei suoi innumerevoli utilizzi, talvolta talmente sorprendenti da spingere l'uomo primitivo e medioevale ( rozzo ma efficace ), ad accostare gli effetti benefici dei cannabinoidi alla magìa.
Informo il/i troll che in questo periodo, non spero breve, ho molto tempo, abbastanza da passare 20 ore al giorno su ADUC, pronto a ripostare il mio post precedente ogni volta che vedrò la tua intestazione in cima alla lista; non interverrò invece, naturalmente, se gli interventi visibili saranno degli altri utenti che, quelli abituali, sono certo che capiranno. Ad ogni modo...andale...MARCATURA A UOMO, anzi, a pr..ehm anzi, a troll


CANNABIS & GUIDA: anteprima

Chi la adopera da anni, la cannabis, sa benissimo che quanto dico è vero: i consumatori abituali NON hanno problemi alla guida, contrariamente a chi adopera alcool che, anche se abituale, è un pericolo alla guida.
Stessa cosa della cannabis vale per i farmaci oppiacei e oppioidi, l'uso abituale non comporta apprezzabili variazioni della capacità di guida, l'uso sporadico o a scopo drogastico, si ( per gli oppiacei in quanto il dolore che arginano, serve da parziale antidoto, per la cannabis invece non ci sono differenze tra uso medico o ricreativo: il consumatore abituale NON è un pericolo alla guida).


PERCHE' L'ANTIPROIBIZIONISMO è RAGIONEVOLE e migliora la società:

Secondo me le leggi devono esser fatte ed hanno un senso se tutelano le minoranze, la maggioranza si autotutela per definizione in quanto maggioranza. Dunque che siano gay per sposarsi o cannabisti per passatempo, edonismo, ricreazione, dopolavoro ( gli usi medici sono assodati, perfino per Giovanardi, dunque...), le leggi ci vorrebbero per regolamentare l'esistente che, finchè non crea danni agli altri, non dovrebbe esser passibile di " permesso delle maggioranze ". Due gay non hanno bisogno del mio permesso per sposarsi, come " X " non ha bisogno del mio permesso per farsi le canne, finchè non danneggia me o altri ( danno tangibile, sia chiaro).
Se poi il proibizionista di turno non riesce a prendere sonno perché si arrovella pensando che c'è gente che si fa le canne legalmente o che altrettanto legalmente convolano a nozze o acquisiscono pensioni di reversibilità, beh, affari loro, che si curino, ci sono apposta, gli psichiatri. Io questo problema non ce l'ho, finchè non si tange il mio intorno, non vedo con quale stupido ragionamento io possa interferire con le scelte altrui. Stessa cosa per i referendum...via il quorum, se uno concorda vota si, se on concorda vota no e vince chi vince...no che se non c'è il 50+1 degli aventi diritto, a votare, il referendum si invalida, è assurdo !! Foriero di tensione sociale e possibile trigger per i caratteri più deboli, che esasperati potrebbero perfino fare sciocchezze, quelle si che danneggiano gli altri !! Abbiamo tutti interesse a vivere in una società non pericolosa e che i problemi li risolve o ci prova, non che li crea; la vita è già abbastanza complicata, talvolta, per tollerare intrusioni da parte del pinco pallo di turno.


CANNABIS & GUIDA AUTOVEICOLI CON PATENTE B

Ri accade ciò che accadeva nei '90 quando, tornando da Amsterdam dopo aver parlato con diversi " esiliati " statunitensi e professionisti indigeni, dicevo in Italia che la cannabis aveva un certo potenziale terapeutico ben oltre l'uso farmaceutico che, prima delle ipocrite proibizioni della fibra con la scusa della droga, si faceva. Cioè, non solo ingrediente erboristico nella farmacopea ottocentesca, ma vera e propria farmacia vegetale con potenti inibitori della crescirta dei vasi sanguigni nei tumori, effetto apoptotico sulle cellule malate, proprietà antispastiche antalgiche eccetera....insomma, dicevo tutto questo e mi rispondevano che erano farneticazioni da drogato. Per fortuna un amico medico che anni fa mi contestava, p venuto a dirmi che avevo ragione 20 anni prima e che si scusava per non avermi preso sul serio.
Stessa cosa accadrà riguardo alla capacità di guida.
Allora: se il soggetto NON è un assuntore abituale, allora è un pericolo, diversamente, ma altrettanto di chi ha bevuto troppo; se invece si tratta di un consumatore abituale, anche di dosi notevoli, ha un indice di affidabilità e sicurezza alla guida uguale o LEGGERMENTE SUPERIORE a quello di chi non la utilizza affatto.
Ci sono solo 2 studi al mondo in proposito, abilmente censurati, uno venne pubblicato su quattroruote 25 anni fa, che dimostrano quanto ho espresso. So bene quali considerazioni possa fare in proposito chi non sa, perfino i consumatori, finchè non ci fanno caso, lo ritengono improbabile, tanta è la forza di propaganda, censura e pensiero unico. Piaccia o no è la realtà. C'è da vedere quanto tempo ci vorrà prima che la società mondiale ne prenda atto.
Non risponderò a provocazioni, ho detto la mia verità, che in questo caso sono certo essere la Realtà, ma non posso evitare che il mio prossimo o istintivamente, o pervicacemente nonostante eventuali prove, possa pensare che, anche queste, siano farneticazioni da drogato.

Ringrazio chi ha letto fino a questo punto ed invito serenamente i lettori a diffidare di un paio di utenti che su questo sito fanno disinformazione di tipo proibizionista. Essere proibizionisti, per quanto scientificamente, culturalmente, sociologicamente ed economicamente sia SBAGLIATO ( e qui, alle persone disposte a ragionare col proprio cervello, siamo disposti a spiegarlo), è comunque una posizione degna di attenzione, quando è sostenuta da persone che affrontano la discussione onestamente, non citando studi o inesistenti oppure reali, ma fuori luogo e validi solo in determinati contesti. Di fatto, gli studi scientifici, sono 90 contro 2 a favore della lieve nocività, della potenza terapeutica e di una revisione delle leggi in senso antiproibizionista.
18 febbraio 2016 14:31 - ennius4531
Vero o falso ?

Almeno quattro ricerche, di quattro università diverse, sono state pubblicate in questi ultimi due anni.

Queste ricerche, tra le altre cose, si avvalgono anche di prove strumentali con cui si confermano anche i danni ... neuronali.

Le quattro universitá sono :

l’Istituto di Psichiatria al Kings College;
University of Texas;
Harvard Medical School;
Maastricht University (Olanda).

Tutte e quattro sono arrivate alla medesima conclusione :

- come ci siano differenze cerebrali a danno dei fumatori abituali di erbe magiche e le altre persone;

- il legame tra erbe magiche e psicosi / schizofrenia .
18 febbraio 2016 9:53 - anandamide1972
concordo con tuo questionario, io sono un paziente in cura, ma vorrei battermi affinché anche chi è più fortunato di me e sta bene, possa adoperare in santa pace la cannabis, dato che ciò, ammesso che abbia un impatto sociale, lo ha migliorativo, non abbiate paura gente...non fidatevi di chi vi dice che la cannabis sia pericolosa, semplicemente non è vero. Lo è, certo, come ogni cosa, ma molto meno di qualunque altra sostanza tipo birra, caffè eccetera.
18 febbraio 2016 4:14 - LyH130
La Cannabis: vero o falso?

è meno dannosa di alcool e Tabacco, perchè a differenza di queste, non provoca la morte.

la risposta è VERO

Se pur meno nociva di altre droghe legali, è sempre dannosa specie in età adolescenziale.

La risposta è Vero

lo stato in 70 anni di proibizionismo a combattuto e diminuito l'uso di questa sostanza.

FALSO lo stato ha alimentato forme di mercato alternative e senza alcun controllo sulla qualità delle sostanze.

Le basi del proibizionismo si fondano su falsi stereotipi, che andrebbero a identificare la cannabis come una sostanza LETALE

VERO

A Causa del proibizionismo si fa fatica ad utilizzare la cannabis per un suo uso terapeutico

VERO purtroppo.

La cannabis è direttamente associata al consumo di droghe pesanti:

FALSO chi sperimenta lo fa al di fuori della sostanza che prova, spesso spinto proprio dallo spacciatore di turno.

Legalizzando si avranno generazioni di adolescenti deviati?

FALSO dalle analisi raccolte negli stati in cui ora è legale, (WAshington, colorado, Olanda, Portogallo, Spagna, Uruguai, India e Bangladesh (uso spirituale), ed altri) il consumo di cannabis è più responsabile ed in quantità leggermente in diminuzione, con sorprendenti benefici di riduzione del danno.

PER i MINORENNI in ITAALIA resterebbe ILLEGALE e varrebbe la normativa al momento vigente.

Può PORTARE una legalizzazione della cannabis dei benefici?

SI è VERO, con i proventi si alleggeriscono le carceri ed i tribunali, Non si discriminerebbero più milioni di consumatori, alla pari delle sostanse ora legali e più dannose, Verrebbe istituito il reddito minimo di cittadinanza, creerebbe posti di lavoro, renderebbe più veloce il lavoro nei tribunali, permetterebbe alle forze dell'ordine di contrastare reati più gravi.

un cambio di rotta, è stato chiesto dalla direzione nazionale antimafia, che ha dichiarato FALLITA la repressione forzata del traffico degli stupefacenti, in primis la cannabis, che rimane la sostanza più usata.

Vi state ancora chiedendo se legalizzare la cannabis sia giusto? #DreamsWorld, Medical Cannabis Association, roma
17 febbraio 2016 8:53 - anandamide1972
Chi la adopera da anni, la cannabis, sa benissimo che quanto dico è vero: i consumatori abituali NON hanno problemi alla guida, contrariamente a chi adopera alcool che, anche se abituale, è un pericolo alla guida.
Stessa cosa della cannabis vale per i farmaci oppiacei e oppioidi, l'uso abituale non comporta apprezzabili variazioni della capacità di guida, l'uso sporadico o a scopo drogastico, si ( per gli oppiacei in quanto il dolore che arginano, serve da parziale antidoto, per la cannabis invece non ci sono differenze tra uso medico o ricreativo: il consumatore abituale NON è un pericolo alla guida).
UN PO' DI LUCIDITA' e scusate la presunzione:

Secondo me le leggi devono esser fatte ed hanno un senso se tutelano le minoranze, la maggioranza si autotutela per definizione in quanto maggioranza. Dunque che siano gay per sposarsi o cannabisti per passatempo, edonismo, ricreazione, dopolavoro ( gli usi medici sono assodati, perfino per Giovanardi, dunque...), le leggi ci vorrebbero per regolamentare l'esistente che, finchè non crea danni aglòi altri, non dovrebbe esser passibile di " permesso delle maggioranze ". Due gay non hanno bisogno del mio permesso per sposarsi, come " X " non ha bisogno del mio permesso per farsi le canne, finchè non danneggia me o altri ( danno tangibile, sia chiaro).
Se poi il proibizionista di turno non riesce a prendere sonno perché si arrovella pensando che c'è gente che si fa le canne legalmente o che altrettanto legalmente convolano a nozze o acquisiscono pensioni di reversibilità, beh, affari loro, che si curino, ci sono apposta, gli psichiatri. Io questo problema non ce l'ho, finchè non si tange il mio intorno, non vedo con quale stupido ragionamento io possa interferire con le scelte altrui. Stessa cosa per i referendum...via il quorum, se uno concorda vota si, se on concorda vota no e vince chi vince...no che se non c'è il 50+1 degli aventi diritto, a votare, il referendum si invalida, è assurdo !! Foriero di tensione sociale e possibile trigger per i caratteri più deboli, che esasperati potrebbero perfino fare sciocchezze, quelle si che danneggiano gli altri !! Abbiamo tutti interesse a vivere in una società non pericolosa e che i problemi li risolve o ci prova, non che li crea; la vita è già abbastanza complicata, talvolta, per tollerare intrusioni da parte del pinco pallo di turno.


CANNABIS & GUIDA AUTOVEIOLI CON PATENTE B

Ri accade ciò che accadeva nei '90 quando, tornando da Amsterdam dopo aver parlato con diversi " esiliati " statunitensi e professionisti indigeni, dicevo in Italia che la cannabis aveva un certo potenziale terapeutico ben oltre l'uso farmaceutico che, prima delle ipocrite proibizioni della fibra con la scusa della droga, si faceva. Cioè, non solo ingrediente erboristico nella farmacopea ottocentesca, ma vera e propria farmacia vegetale con potenti inibitori della crescirta dei vasi sanguigni nei tumori, effetto apoptotico sulle cellule malate, proprietà antispastiche antalgiche eccetera....insomma, dicevo tutto questo e mi rispondevano che erano farneticazioni da drogato. Per fortuna un amico medico che anni fa mi contestava, p venuto a dirmi che avevo ragione 20 anni prima e che si scusava per non avermi preso sul serio.
Stessa cosa accadrà riguardo alla capacità di guida.
Allora: se il soggetto NON è un assuntore abituale, allora è un pericolo, diversamente, ma altrettanto di chi ha bevuto troppo; se invece si tratat di un consumatore abituale, anche di dosi notevoli, ha un indice di affidabilità e sicurezza alla guida uguale o LEGGERMENTE SUPERIORE a quello di chi non la utilizza affatto.
Ci sono solo 2 studi al mondo in proposito, abilmente censurati, uno venne pubblicato su quattroruote 25 anni fa, che dimostrano quanto ho espresso. So bene quali considerazioni possa fare in proposito chi non sa, perfino i consumatori, finchè non ci fanno caso, lo ritengono improbabile, tanta è la forza di propaganda, censura e pensiero unico. Piaccia o no è la realtà. C'è da vedere quanto tempo ci vorrà prima che la società mondiale ne prenda atto.
Non risponderò a provocazioni, ho detto la mia verità, che in questo caso sono certo essere la Realtà, ma non posso evitare che il mio prossimo o istintivamente, o pervicacemente nonostante eventuali prove, possa pensare che, anche queste, siano farneticazioni da drogato.
17 febbraio 2016 8:23 - ennius4531
Perché la marijuana è vietata...

Da Aduc ...

AUSTRALIA - Uso cannabis regolare sotto 17 anni. Studio: maggiore rischio suicidio e abbandono studio
Notizia 10 settembre 2014 12:28

Chi usa regolarmente cannabis prima dei 17 anni ha una probabilità di oltre il 60% maggiore di abbandonare gli studi secondari ed è a rischio significativamente più alto di non completare quelli universitari, di usare altre droghe e di tentare il suicidio, rispetto a chi non l'ha mai fumata.

Uno studio australiano del Centro Nazionale di Ricerca su Droghe e Alcool dell'Università del Nuovo Galles del Sud conclude inoltre che non vi è un livello 'sicuro' di uso da parte di adolescenti, e che i risultati educativi più scarsi e i rischi accresciuti si verificano anche fra chi usa la droga meno di una volta al mese. Gli studiosi hanno elaborato i dati di 3765 partecipanti che hanno usato cannabis, da tre ampi studi di lunga durata sulla frequenza e sugli effetti del suo uso.

Secondo gli autori della ricerca, pubblicata su The Lancet Psychiatry, si tratta della dimostrazione più fondata dei danni della marijuana negli anni dell'adolescenza. I ricercatori hanno esaminato una serie di aspetti dello sviluppo fino all'età di 30 anni: completamento degli studi secondari, conseguimento di una laurea, dipendenza dalla cannabis, uso di altre droghe illegali, tentativi di suicidio, e depressione.

Gli adolescenti sotto i 17 anni che assumevano cannabis quotidianamente avevano una probabilità di oltre il 60% minore di completare la scuola superiore o l'università, sette volte più alta di tentare il suicidio, 18 volte maggiore di sviluppare dipendenza dalla cannabis e otto volte maggiore di usare altre droghe illegali più tardi nella vita.

"I risultati sono particolarmente tempestivi, dato che diversi Stati Usa e paesi dell'America Latina si muovono verso la depenalizzazione o legalizzazione della cannabis, che la renderebbero più accessibile ai più giovani", scrive il principale autore dello studio, Edmund Silins. "Le autorità devono essere consapevoli che un suo uso in adolescenza è associato a una serie di esiti negativi sulla salute, sul benessere e sull'affermazione personale", aggiunge.
16 febbraio 2016 10:37 - peddizzone
Perché la marijuana è vietata? Il vero motivo è peggiore di quanto si possa immaginare

Ci sono sempre più persone nel mondo che si chiedono: perché è vietata la marijuana? Perché le persone che la consumano o la vendono vengono ancora arrestate?

Molti presumono che, da qualche parte nel mondo e in un momento dato, ci sia stato qualcuno che con prove scientifiche alla mano abbia dedotto che la cannabis fosse molto più letale di qualsiasi altra droga usata allora, più dell'alcool e delle sigarette, per intenderci.

C'è stato quindi qualcuno che si è preso la briga di interessarsi alla faccenda per il bene di tutti.

Tuttavia, quando ho iniziato ad analizzare gli archivi pubblici, durante le ricerche per il mio libro Chasing the Scream: The First and Last Days of the War on Drugs, con l'obiettivo di scoprire perché la cannabis fu vietata negli anni trenta, mi sono reso conto che non è andata proprio così.
Niente affatto.

Nel 1929, un signore di nome Harry Anslinger è stato posto a capo del Dipartimento del Proibizionismo di Washington. A quell'epoca il governo era totalmente incapace di gestire il divieto legato al consumo dell'alcool. I gangster detenevano il controllo di interi quartieri. L'alcool, la cui diffusione era nelle mani dei criminali, era una vera e propria piaga.

Per questo si decise di porre fine al divieto di assunzione di bevande alcoliche ma tale decisione spaventava Harry Anslinger. Si trovava a capo di un dipartimento enorme e c'era ben poco che potesse fare. Fino a poco prima della liberalizzazione dell'alcool aveva sostenuto che la cannabis non rappresentava un problema. Non è nociva, dichiarava, "e non c'è niente di più assurdo dell'idea" che possa rendere le persone violente.

harry anslinger
Harry J. Anslinger, commissario del Dipartimento del Tesoro del Federal Bureau della Narcotici, posa in una foto scattata il 24 settembre del 1930. (AP Photo)

Poi, improvvisamente, quando il suo dipartimento ebbe la necessità di trovare un nuovo bersaglio, annunciò di aver cambiato idea.

A tal fine, ha spiegato alla popolazione a quali conseguenze porta il consumo di cannabis.
In primo luogo, fa cadere in "una rabbia delirante." Si cade in una voragine di "sogni ... a sfondo erotico." In seguito, "si perde la capacità di formulare pensieri connessi tra loro." In ultimo, si raggiunge l'inevitabile punto finale: "la pazzia".

La marijuana trasforma il consumatore in una "bestia selvaggia". Anslinger ha avvertito: se la marijuana incontrasse Frankenstein, quest'ultimo morirebbe di paura.

Harry Anslinger si ossessionò con un caso in particolare. In Florida, un ragazzo di nome Victor Licata uccise la famiglia a colpi di ascia. La spiegazione che Anslinger fornì agli Stati Uniti sull'accaduto fu: ecco ciò che accade quando si fuma "l'erbaccia demoniaca." Il caso è passato alle cronache gettando il panico tra gli statunitensi.

Quali erano le prove che possedeva Harry Anslinger? Solo ora si scopre che scrisse a trenta scienziati importanti chiedendo se la cannabis fosse pericolosa e se per questo dovesse essere vietata.
In ventinove risposero di no.

Anslinger scelse l'unico scienziato che rispose in maniera affermativa e lo portò all'attenzione di tutti. La stampa, ossessionata con il caso di Victor Licata, li acclamò.

In un clima denso di panico, la marijuana fu messa al bando. In seguito, gli Stati Uniti chiesero agli altri paesi di fare altrettanto. Molti stati la considerarono un'idea inetta e si rifiutarono. Per esempio, il Messico decise che le scelte politiche relative alle droghe dovevano essere determinate dai medici. Secondo questi, la cannabile non provocava tali problemi e per questo rifiutarono di vietarla. Gli Stati Uniti si infuriavano, Anslinger ordinò di seguire la stessa linea ma il Messico continuò a rifiutarsi fino a che gli Stati Uniti non tagliarono la fornitura di antidolorifici. Nel momento in cui negli ospedali messicani i cittadini iniziarono ad agonizzare, il paese fu costretto a dichiarare la propria guerra alla droga.

"Le prove scientifiche dimostrano che la cannabis è più sicura dell'alcool. Negli Stati Uniti, l'alcool uccide quarantamila persone all'anno, mentre la cannabis nessuna."

Se sul piano internazionale Anslinger era riuscito a zittire il Messico, sul fronte interno c'erano ancora molte domande alle quali doveva dare una risposta. Michael Ball, importante medico statunitense, scrisse Harry Anslinger manifestando le sue perplessità. Spiegò che ai tempi dell'università aveva fatto uso di cannabis e l'unico effetto che ebbe fu la sonnolenza. "È probabile che la cannabis faccia impazzire un numero trascurabile di persone" scrisse, " ma abbiamo bisogno che ce lo dimostri la ricerca scientifica. "

Risoluto, Anslinger rispose: "non è possibile temporeggiare contro questo demonio chiamato marijuana " e spiegò che non ci sarebbero stati fondi per finanziare tale ricerca. Né allora, né mai.

Per diversi anni, i medici provarono a dimostrargli che le sue supposizioni erano sbagliate, ogni volta li aggrediva avvertendogli di "muoversi su un terreno pericoloso" e consigliandogli di badare a ciò che dicevano.

Oggi, gran parte del mondo osserva ancora con il divieto di consumo di cannabis introdotto da Harry Anslinger sull'onda del panico di rilevanza nazionale che suscitò l'omicidio commesso da Victor Licata.
Ma ecco l'inghippo. Anni dopo, qualcuno è andato a rovistare tra i documenti psichiatrici di Victor Licata e si è scoperto che non ci sono prove che abbia mai usato cannabis.

Nella sua famiglia c'erano molti problemi psichici. Un anno prima gli avevano consigliato di internarlo ma la famiglia si rifiutò. I suoi psichiatri non hanno mai fatto menzione del suo presunto consumo di marijuana.

La cannabis fa, dunque, impazzire i suoi consumatori?

L'ex consigliere capo in materia di droga per il governo britannico, David Nutt, spiega che se la cannabis provocasse psicosi in maniera palese, allora sarebbe molto facile dimostrarlo.
In tal caso, aumentando il consumo di cannabis, aumenterebbe la psicosi. Viceversa, diminuendo il consumo di cannabis, diminuirebbe la psicosi.

Dai dati raccolti in diversi paesi, si evince che non è così. Per esempio, in Gran Bretagna, il consumo di cannabis è aumentato del quaranta percento a partire dagli anni sessanta, mentre i tassi di psicosi sono rimasti stabili.

In realtà, le prove scientifiche dimostrano che la cannabis è più sicura dell'alcool. Se ogni anno negli Stati Uniti l'alcool provoca quarantamila vittime, la cannabis nessuna, anche se Willie Nelson sostiene che un suo amico sia morto a causa di una balla di cannabis cadutagli sulla testa.

mason tvert
[FOTO: Mason Tvert]
Mason Tvert, giovedì 6 maggio 2010. (AP Photo / David Zalubowski)

Per questo motivo, nel 2006 un uomo del Colorado di nome Mason Tvert lanciò una sfida all'allora sindaco di Denver e in seguito governatore, John Hickenlooper. Hickenlooper è il proprietario di diverse birrerie che vendono alcool in tutto lo stato, un'attività che lo ha ricco. Tuttavia, Hicknelooper sosteneva che la cannabis è nociva e che pertanto doveva essere vietata. Così Mason lo sfidò in un a duello. Uno avrebbe avuto a disposizione una cassa di alcool, l'altro un pacchetto di spinelli. La sfida si sarebbe combattuta a colpi di tiri per l'uno e sorsi per l'altro, al fine di vedere chi morisse prima.

Si è trattato di un vero e proprio Mezzogiorno di Fuoco.

Mason ha continuato a condurre la campagna per la legalizzazione della cannabis nel suo stato e la popolazione del Colorado l'ha sostenuto facendogli aggiudicare il cinquantacinque percento dei voti. Ora gli adulti possono acquistare legalmente la cannabis nei negozi autorizzati, essa è soggetta a tasse e il denaro ricavato va a sovvenzionare l'edilizia scolastica. Un anno e mezzo dopo la legalizzazione, il consenso ha raggiunto il sessantanove per cento e anche il governatore Hickenlooper lo considera "buon senso".

Nel frattempo, il Colorado non si è trasformato ancora in quel luogo pieno di gente strana che ammazza la propria famiglia.

Non è forse arrivato il momento di ascoltare la scienza e smetterla con la storia dell'ascia di Victor Licata?
11 febbraio 2016 1:07 - daniel79
I politici dovrebbero legiferare la proposta per la legalizzazione della canapa già depositata in parlamento in tempi rapidi..e magari la magistratura nel frattempo farà da spartiacque...ormai è palese anche ai più ottusi che il proibizionismo ha fallito...a sostenerlo sono rimasti coloro che con la cannabis illegale ne traggono profitto ( lobbysti farmaceutici, comunità di recupero, politici collusi con organizzazioni criminali ecc.)
10 febbraio 2016 19:22 - peddizzone
INECCEPIBILE!!!!
...ci è voluto un secolo ma alla fine l'evidenza delle evidenze è salita a galla.
santapazienza.
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