LA RICERCA SPECIALISTICA CONFERMA CHE TUA MADRE E' UNA
PUTTANA TOSSICA CHE TI HA PARTORITO IN COMUNITA' IN
CARENZA,ED ECCO IL RISULTATO ENNIO4531
TORNA A STUPRARE I MINORENNI CON I TUOI AMICI PARROCI
CATTODEFICENTE4531 PEDOFILO4531
12 maggio 2016 8:44 - ennius4531
La ricerca specialistica sull'erba magica ad uso ludico ci
dice che ..
OLANDA - Cannabis aumenta rischio psicosi
2 marzo 2011
...gli esperti della Maastricht University (Olanda) hanno
arruolato in Germania e studiato un gruppo di quasi duemila
ragazzi fra i 14 e i 24 anni per ben 10 anni.
Ebbene, i dati hanno confermato che fumare spinelli
raddoppia il rischio di sintomi psicotici piu' in la' negli
anni, e che l'uso continuo di cannabis accresce il pericolo
che questi disturbi persistano nel tempo.
Infine gli esperti non hanno rilevato un collegamento fra
pre-esistenza di malattie mentali e uso di cannabis.
Da Aduc ..
Notizia 10 settembre 2014
Chi usa regolarmente cannabis prima dei 17 anni ha una
probabilità di oltre il 60% maggiore di abbandonare gli
studi secondari ed è a rischio significativamente più alto
di non completare quelli universitari, di usare altre droghe
e di tentare il suicidio, rispetto a chi non l'ha mai
fumata.
Uno studio australiano del Centro Nazionale di Ricerca su
Droghe e Alcool dell'Università del Nuovo Galles del Sud
conclude inoltre che non vi è un livello 'sicuro' di uso da
parte di adolescenti, e che i risultati educativi più
scarsi e i rischi accresciuti si verificano anche fra chi
usa la droga meno di una volta al mese.
Gli studiosi hanno elaborato i dati di 3765 partecipanti che
hanno usato cannabis, da tre ampi studi di lunga durata
sulla frequenza e sugli effetti del suo uso. Secondo gli
autori della ricerca, pubblicata su The Lancet Psychiatry,
si tratta della dimostrazione più fondata dei danni della
marijuana negli anni dell'adolescenza......
USA - Cannabis. Fumarne troppa fa male alla memoria.
Studio
Aduc 2 febbraio 2016
Il sospetto c'era gia' da tempo ma ora la scienza ne e'
certa: fumare troppa cannabis per un periodo troppo
prolungato puo' danneggiare la memoria a breve termine.
Lo studio, pubblicato dal magazine Jama Internal Medicine e
condotto da un team di ricercatori dell'Universita' di
Losanna capitanato dal professor Reto Auer, si e' basato
sulle abitudini di 3.400 americani in un periodo di tempo di
25 anni.
Cosi', nella ricerca rilanciata nel Regno Unito dal
quotidiano The Independent, e' stato dimostrato come chi
fuma marijuana tutti i giorni per un periodo superiore a
cinque anni tenda ad avere danni permanenti alla memoria a
breve termine, quella che fra l'altro e' legata anche alla
capacita' di prendere decisioni immediate. Lo studio ha
tuttavia sottolineato come questa perdita di memoria sia
registrabile solamente nei consumatori abituali.
USA: Cannabis riduce dimensione e forma spermatozoi. Studio
9 giugno 2014
Da Aduc
La cannabis mette a serio rischio la fertilita' dei giovani
uomini, secondo un nuovo studio dell'Universita' di
Sheffield pubblicato sulla rivista 'Human Reproduction'. Il
consumo di marijuana riduce infatti le dimensioni e la forma
degli spermatozoi. Se si progetta di mettere su famiglia,
quindi, e' meglio smettere di fumarla. La ricerca e' la piu'
grande mai effettuata al mondo per valutare come comuni
stili di vita influenzino la struttura degli spermatozoi.
Dalle analisi sono emersi anche altri fattori che esercitano
un impatto sulla morfologia degli spermatozoi. Ad esempio,
forma e dimensioni sembrano peggiorare nei campioni
eiaculati durante i mesi estivi mentre migliorano negli
uomini che si sono astenuti da attivita' sessuali per piu'
di sei giorni. Sigarette e alcol pare abbiano, invece, poco
effetto. L'indagine ha reclutato un campione di 2.249 uomini
da quattordici cliniche per la fertilita' del Regno Unito.
....
11 maggio 2016 11:00 - Xami
Ricerca scientifica:
Cannabis ricca di CBD ed epilessia infantile: nel 90% dei
pazienti diminuiscono le crisi epilettiche
Il 90% dei bambini affetti da epilessia resistente ai
farmaci, ai quali è stata somministrata cannabis ad alto
valore di CBD, ha registrato una diminuzione di frequenza ed
intensità delle crisi epilettiche.
E’ la conclusione alla quale arriva uno studio
retrospettivo pubblicato su Seizure realizzato grazie
all’attività di diversi centri pediatrici israeliani. In
totale sono stati esaminati i casi di 74 pazienti di età da
1 a 18 anni ed affetti da forme di epilessia resistente ai
farmaci ed ai trattamenti tradizionali. Per tutti i pazienti
erano infatti risultati inutili i farmaci anti-epilettici
tradizionali ed il 66% si era anche sottoposto ad una dieta
chetogenetica o all’impianto di un VNS, ovvero Vagal Nerve
Stimulation, un pacemaker che viene applicato per
stimolatore il nervo vago, o ad entrambi, senza risultati.
Il trattamento è iniziato nel 2014 ed è durato almeno 3
mesi, in media 6. La varietà di cannabis utilizzata
conteneva CBD in rapporto di 20:1 rispetto al THC ed è
stata somministrata sotto forma di estratto in olio
d’oliva.
L’89% dei giovani pazienti ha riportato una riduzione
della frequenza delle crisi epilettiche. 13 pazienti hanno
riportato una riduzione del 75-100%, 25 pazienti del 50-75%,
in 9 del 25-50%, mentre i restanti 19 hanno riportato una
riduzione minore del 25%. 5 pazienti hanno riportato un
aggravamento delle crisi che ha portato all’interruzione
della terapia.
Inoltre gli autori hanno osservato un miglioramento nel
comportamento, linguaggio, comunicazione, nelle capacità
motorie e nel dormire. Le reazioni avverse hanno invece
incluso sonnolenza, affaticamento, disturbi
gastrointestinali e irritabilità.
E’ notizia di questi giorni invece che l’Epidiolex, il
farmaco a base di CBD creato da GW Pharmaceuticals sia alla
fase conclusiva dei test. In un comunicato pubblicato dalla
stessa azienda si può leggere che la fase 3 dello studio
pilota è stata conclusa positivamente. Nella fase 3 sono
stati coinvolti 120 bambini affetti da sindrome di Dravet
dei quali 61 trattati con Epidiolex e 59 con placebo,
continuando a ricevere i farmaci anti-epilettici (AED)
prescritti. I pazienti che hanno preso l’Epidiolex hanno
fatto registrare una diminuzione media delle crisi
epilettiche del 39% rispetto al 13% del placebo.
Dopo il comunicato dell’azienda le azioni della GW sono
cresciute del 125% in poche ore, probabilmente perché al
momento non esistono terapie approvate per la sindrome di
Dravet. Intanto l’Epidiolex, che è stato somministrato
come un comune sciroppo per bambini, è in sperimentazione
in uno altro studio clinico di fase III per un altro tipo di
epilessia, la sindrome di Lennox-Gastaut, con risultati
attesi entro l’anno.
11 maggio 2016 10:53 - Xami
Ricerca specialistica:
Scoperto l’effetto della marijuana sulle ossa
di Annalisa Lista - 27.07.2015
Scoperto l’effetto della marijuana sulle ossa
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La cannabis sana le fratture ossee più delle terapie
tradizionali. È quanto emerge da uno studio condotto dalla
Hebrew University e dalla Tel Aviv University su un campione
di topi da laboratorio con lesioni femorali. I risultati
hanno evidenziato come il trattamento a base di cannabidiolo
le abbia risanate perfettamente in appena otto settimane.
Dimostrando che la sostanza non solo favorisce la
rimineralizzazione del tessuto osseo e la produzione del
collagene, ma fortifica i tessuti al punto da ridurre
significativamente la probabilità di fratturarsi
nuovamente. I risultati sono stati pubblicati sul Journal of
Bone and Mineral Research.
La cannabis contro il dolore cronico non ha effetti
collaterali
medicinali a base di cannabis non hanno gravi effetti
collaterali nel trattamento del dolore cronico. Nemmeno sul
lungo periodo. È quanto emerge dal più grande studio mai
realizzato sull’uso della marijuana terapeutica. Prima di
giungere a questa conclusione i ricercatori hanno messo a
confronto due gruppi di pazienti affetti da dolore cronico.
Somministrando però solo ai componenti del primo una dose
media di 2,5 grammi di cannabis al giorno per un periodo di
un anno, vaporizzata, fumata o assunta sotto forma di
pastiglie. Il risultato? Hanno riscontrato, rispetto ai
membri del secondo gruppo curati con farmaci tradizionali,
un miglioramento della stato di salute, oltre che
dell’umore e della qualità della vita.
DEFICENTE4531 TORNA PURE A LAVARE IL CULO AI TOSSICI,OSPITI
DEI TUOI CENTRI FIGLIO DI PUTTANA,TORNA A SCIACALLARE DENARO
ALLE FAMIGLIE BECCHINO4531
PER VEDERE IL QUOZIENTE INTELLETTIVO DI STO RITARDATO BASTA
VEDERE LA QUANTITA' DI COPIA E INCOLLA CHE PRODUCE OGNI
GIORNO,IL CERVELLO DI QUESTO PAPPAGALLO4531 NON GLI PERMETTE
ALTRO
7 maggio 2016 8:14 - ennius4531
I pareri di ananda vanno interpretati alla luce delle
conclusioni dateci dalla ricerca specialistica ...
' Lo stordimento dato dal consumo di Marijuana è
espressione di un disturbo delle funzioni cerebrali.
Il THC si lega ai recettori dell’anandamide, provocando i
seguenti disturbi:
la percezione viene limitata e distorta, non è più
possibile distinguere ciò che è reale da ciò che non lo
è.
I “fumatori di Hashish” scambiano questo effetto per una
“estensione della consapevolezza”, non realizzano che si
tratta di un disturbo.»" .
6 maggio 2016 19:54 - lucillafiaccola1796
gli u-mani sono scimmie dispettose con un 2% di bruto in
più rispetto alle Scimmie. Quindi, se tu li avverti di non
mettere il piede nella pozzanghera di merdel, loro per
dispetto a te, ci cascano dentro. Non riescono a capire che
il dispetto lo fanno a loro stessi che finiscono nella kakka
che gli entra in bocca. Così i proibizionisti-spaccia,
proibiscono per invogliare. Giochetto scoperto giochetto
fottuto. Possibile che non si riesce a capire questo
meccanismo? IO non ho bisogno di drogaarmi perché ce 'ho
naturale sempre su di giri per le carognate cui sono
costretta sd assistere tutti i giorni, soprattutto a chi non
può o non sa difendersi.
6 maggio 2016 12:56 - anandamide1972
la meloni penso che proprio non ci arrivi, immagino che nel
suo " diagramma mentale interiore " ad un certo punto il
ragionamento vada in tilt per svariate cause:
impressionabilità, esperienze giovanili, cultura di
provenienza, scarsa capacità di evolversi ed andare oltre
alle opinioni di partenza, Quindi la photoshoppata Meloni è
si in buona fede, ma ne abbiamo visti tanti candidamente
convinti di cose terribili.
3 maggio 2016 8:39 - blastrofhTM
Certo si può disquisire sul fatto che meloni sia più o
meno coatta ma se nn e' in malafede , cosa probabile vista
la corrente politica.e allora e' certamente ignorante nel
non differenziare il far west e vuoto legislativo che
andrebbe a ricoprire una liberalizzazione non diifferente
dalla condizione attuale e invece i controlli e le regole
della legalizzazione