Stasera dai telegiornali ho appreso la notizia che quando ai
dipendenti Alitalia(o meglio EX DIPENDENTI) i sindacati
hanno dato la notizia che l' offerta di acquisto era
stata ritirata moltissimi (ex) dipendenti hanno esultato.
Beati Loro! che si troveranno in cassa integrazione e poi in
mobilità, e poi a spasso senza lavoro e come al solito la
colpa non sarà dei sindacati (in Italia quando mai il
sindacato ha fatto un mea culpa)che han fatto di tutto per
far fallire la trattativa. Adesso sindacati diano un lavoro
chi si ritroverà in strada per colpa del loro ostracismo.Ma
come sempre succede la colpa sarà di qualcun altro. Provate
a indovinare chi!
18 settembre 2008 0:00 - Lorenzo
Ore 16:30: CAI ha ritirato l'offerta. Vediamo adesso
cosa sono capaci di fare da soli i dipendenti Alitalia,
senza Pantalone che copre i buchi a fine anno....
18 settembre 2008 0:00 - Giovanni Dell'Erba
E' incredibile!!!
Abbiamo mantenuto come
comunità migliaia di dipendenti Alitalia per decenni e
questi indifferenti ai debiti che hanno procurato alla
compagnia ed in conseguenza a noi VOGLIONO e PRETENDONO che
nulla cambi.
E' assurdo che la comunità
paghi gli ulteriori 1,5 miliardi di debiti che i
SUPERSINDACALIZZATI "lavoratori" hanno procurato
come è assurdo che vengano mantenuti per altri 7-8 anni da
noi anche se solo con l'80% dello stipendio che per
certi "lavoratori piloti" può arrivare a 136.000
euro mensili SENZA FARE NULLA
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
A sentire chi scioperava un giorno sì ed uno nò la
colpa è sempre degli altri mai la loro.... ed allora si
facciano mantenere dagli ALTRI !!
MAVAFFANCULO
ALITALIA & DIPENDENTI !!!
18 settembre 2008 0:00 - Ciribiribì
Come si fa a rimanere indifferenti di fronte alla schifo che
i dipendenti ALITALIA stanno offrendo al paese.
Per questi "signori" che in 15 anni si sono fatti
mantenere dalla comunità a causa delle ingenti perdite che
hanno procurato alla compagnia con scioperi ripetuti ad
oltranza, sputando nel piatto in cui mangiavano, nulla
dovrebbe cambiare, la comunità dovrebbe continuare a
sovvenzionare con ingenti somme il loro qualunquismo.
Il governo propone una soluzione d'oro per loro ed
l'ennesima INCULATA per la comunità costretta a pagare
il miliardo e mezzo di debiti che gli eterni scioperanti
hanno procurato, si assume l'onere di pagare l'80%
dello stipendio e per 7 anni (che ovviamente pagheremo noi)
a chi sarà lasciato a casa in attesa di ricollocazione,
l'80% per non fare un CAZZO a chi è abituato a
scioperare e pertanto a NON FARE UN CAZZO.
Piloti
che guadagnano sino a 170.000 euro l'anno con privilegi
a gogò che stanno vergognosamente mercanteggiando alla
faccia della comunità che composta anche da operai a 1000
euro al mese hanno contribuito a ripianare i debiti che
questi INETTI hanno colpevolmente procurato alla compagnia
in oltre 15 anni.
NON CONOSCEVANO LE CONDIZIONI
ECONOMICHE DELL'ALITALIA QUESTI SUPERUOMINI, a loro
ovviamente andava bene che pantalone continuasse a ripianare
i bilanci in rosso.
Avremo sul groppone per altri
7-8 anni "lavoratori" che si sono distinti fra i
più sindacalizzati del mondo, comprando un biglietto
ALITALIA l'unica cosa certa era che lo pagavi dopo di
ciò tutto il resto era una moneta a testa o croce.
A chi per decenni ha procurato solo debiti CALCI in
CULO e nei DENTI, altro che l'80% dello stipendio per
non fare un cazzo.
Non vi stanno bene le
condizioni di favore IMMERITATE ???
Andate tutti
a coltivare le colline e senza un euro di buonuscita che
serviranno a ripianare in minimissima parte i debiti che
avete procurato.
VERGOGNATEVI
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
18 settembre 2008 0:00 - felixlechat
La questione Alitalia sta diventando una cosa penosa. I
piloti non vogliono perdere il Loro GRANDI privilegi, le
assistenti di volo non vogliono perdere i Loro GRANDI
privilegi, i sindacati non vogliono perdere i Loro GRANDI
privilegi ecc. ecc. perchè i Loro privilegi li PAGAVAMO
NOI!! con le NOSTRE tasse. Da quando esiste il lavoro, si
sà che se un' azienda fallisce e si fà avanti un
compratore, è prassi che chi acquista un' azienda
DECOTTA detti le sue condizioni, che piaccia o non piaccia,
(perchè chi compra è normale che voglia avere un
tornaconto). Perciò dato che i signori sopradescritti non
VOGLIONO cedere di una virgola sui loro PRIVILEGI, a questo
punto come governo lascerei andare tutto in malora e direi
ai dipendenti o meglio ex dipendenti Alitalia il lavoro di
farselo dare dalle sigle sindacali. Una volta esisteva
l' ALFA ROMEO!!! meditata gente, meditate. E'
meglio avere poco ma avere che non avere NIENTE!!! con le
dovute garanzie.
18 settembre 2008 0:00 - lorenzo
Roberto, se da un punto di vista umano posso capire la sua
amarezza quandi dice che si sente "malissimo a leggere
lettere dove la maggior parte di noi viene tacciata di
fannullismo e di parassitismo, ed ancor peggio pensando a
cio' che la politica ha combinato in questa azienda
distruggendone la sua immagine, il suo valore, il suo
spirito di appartenenza", non riesco francamente a
capirla nè a giustificarla da un punto di vista
professionale. Perchè non la capisco? Perchè lei non
è obbligato a lavorare in Alitalia. Poteva benissimo
cercarsi un altro lavoro, come milioni di italiani, me
compreso. Lei, invece, rimanendo in Alitalia, ne ha
accettato la logica di azienda in perenne perdita tenuta in
italiano. La sua azienda perde 2,34 milioni di € al
giorno. DOvrebbe bastare questa cifra a fare vergongnare lei
ed i suoi colleghi. Perchè, mi spiace, la politica non può
essere additata come l'unica responsabile. TRoppo
comodo. Se una azienda va male è colpa di tutti, dipendenti
compresi. E questi dipendenti sono co-responsabili di uno
sperpero vomitevole di denaro pubblico. Se non ci fossero
stati Alitalia e le sue perdite, quanti ospedali, scuole,
infrastrutture avremmo potuto costruire con 2,34 milioni di
Euro al giorno? Tante, Roberto, tante. Infrastrutture utili
allo sviluppo del paese, che invece non sono state costruite
per tenere in vita un cadavere (perchè questo è Alitalia
da un punto di vista aziendale, un cadavere, e lo è da anni
ormai). Io credo che il fallimento di Alitalia per
l'Italia sarebbe un bene. Sa perchè? Perchè sarebbe il
chiaro segnale di una svolta. UNa svolta in cui si sancisce
che l'era degli sprechi di denaro pubblico è finita. E
che, finalmente, di fronte alla Costituzione, siamo tutti
Cittadini con gli stessi diritti. Mentre adesso non siamo
uguali. Ci sono Cittadini per i quali il diritto al lavoro
è relativo (quelli della Thyssen, per esempio), e cittadini
per i quali, invece, il diritto al lavoro è assoluto e
garantito al di fuori di ogni logica di efficenza, come,
appunto, avviene per Alitalia. Perchè,vede, è utopistico
pensare che il lavoro debba essere garantito ad ogni costo.
Se una azienda è in perdita, mantenere quel posto di lavoro
costa alla collettività. Ed a pagare sono, curiosamente,
proprio i lavoratori meno garantiti, come quelli della
Thyssen. Lavoratori che non solo sono a rischio, ma che
devono pure mantenere, con le loro tasse, i privilegiati
come lei (finora). E non serve una laurea in economia per
capire che questa situazione non può durare in eterno.
Quindi, io spero che Alitalia fallisca. Per il bene del
paese. Per ridare competitività alla nostra economia. E per
dare l'esempio, su questo sono d'accordo con lei,
anche a tutte le altre aziende parastatali che ad oggi
accumulano perdite su perdite, tanto alla fine paga
Pantalone.
17 settembre 2008 0:00 - francesca
attraverso agenzia viaggi di fiducia prenotato e pagato
un "pacchetto" volo
Alitalia(Bari/Milano/Barcellona) -andata 26-9-2008;
ritorno 30-9-2008- + albergo X 2.
sottoscritta assicurazione 15,00 euro x 2.
cosa
mi/ci conviene fare ? disdire -previo certificato
medico- prima che venga dichiarato un possibile
fallimento della compagnia aerea ? ma siamo in 2 (non
legati da vincoli familiari): entrambi possiamo addurre
motivi di salute personale o di congiunto anziano, sempre
attraverso certificazione medica ? la camera
d'albergo è doppia e-ovviamente- prenotata
contestualmete per l'uno e l'altra...come dovrebbe
comportarsi l'operatore al quale si è rivolto la mia
agenzia ? è tenuto a risarcire in toto la spesa ?
non ricorrendo alla disdetta x motivi di salute, e
aspettando l'evolversi degli eventi, cosa ci succede se
Alitalia dichiara fallimento ? avendo noi- ripeto-
prenotato e pagato il 28 agosto...
in attesa di
una loro gradita risposta, porgo cordiali saluti.
26 luglio 2008 0:00 - Caesar
Egregio Antonio,
La ragione é semplice ed é il
cane che si mangia la coda. L'Alitalia é salvabile
licenziando le almeno 8.000 persone inutili e riconducendo
le rimanenti a salari e normative di lavoro analoghe a
quelle delle compagnie che riescono ad operare e a crescere.
La svendita dell'Alitalia all'Air France, oltre
aerei, immobili e cespiti vari, comprendeva il governo dei
cieli d'Italia che sarebbero stati asserviti agli
interessi dei francesi. I 2.000/2.500 licenziamenti previsti
da Air France erano fumo sugli occhi per acchiappare
Alitalia perché successivamente sarebbero state fatte fuori
altre migliaia di persone. Che la flotta Alitalia sia
operata da Alitalia o da Air France é la stessa cosa e
dubito seriamente che Air France avrebbe sovvenzionato per
sempre il personale e le strutture inutili che restano
inutili sia per Alitalia sia per Air France. E dove si é
mai visto che la vendita di un'azienda sia trattata dai
sindacati ? Ma che la si faccia fallire in modo che chi ne
acquista il patrimonio possa ripartire assumendo solo il
personale effettivamente indispensabilee gestire
economicamente la compagnia. Quanto al personale
licenziato si può provvedere con sussidi di disoccupazione,
prepensionamenti e provvedimenti analoghi. Manteniamo
un Parlamento e un Senato pienoi di inutili superpagati
fancazzisti. Gli Stati Uniti hanno un territorio che é
dieci volte il nostro e una popolazione che é cinque volte
la nostra. Le loro camere hanno circa 450 rappresentanti che
sono meno della metà dei nostri cosiddetti onorevoli.
Manteniamo una miriade di impiegati pubblici scaldapoltrone
che determinano sprechi e inenarrabili. E' mai possibile
che non si riesca a dare una svolta all'Alitalia
licenziando 8.000 persone che sono di troppo e smettendola
di superpagare quelle che restano ? Perché far fuori
scioccamente l'Alitalia per non avere il coraggio di
confrontarsi con la realtà. Molti di coloro che oggi
starnazzano hanno dimenticato che il signor Prodi ha
regalato all'Alitalia 3.000 miliardi senza preoccuparsi
di come sarebbero stati spesi. Dell'aumento di Capitale
furono regalati ai piloti pacchetti di azioni da oltre
500.000.000 a cranio depositati alla Rolo Banca che
garantiva un reddito minimo del 5%. Ed ora invece di
rimettere in sesto la compagnia si starnazza di
licenziamenti ? Bah .....
6 giugno 2008 0:00 - Roberto
Caro sig. Ala, sono una di quelle persone oneste che da
piu' di 20 anni lavora in Alitalia con spirito di
sacrificio e con il massimo impegno. Vuole sapere come mi
sento? Malissimo a leggere lettere come quelle in questo
forum dove la maggior parte di noi viene tacciata di
fannullismo e di parassitismo. Ma ancor peggio mi sento se
penso a cio' che la politica ha combinato in questa
azienda distruggendone la sua immagine, il suo valore, il
suo spirito di appartenenza. Per stessa ammissione della
politica (l'ultima dichiarazione fu di Formigoni nel
corso del programma di Santoro) Alitalia non doveva
presentare un utile ma rendere un servizio al paese,
cioe' il trasporto aereo di merci e persone. Tutti,
ripeto TUTTI gli impianti di risalita delle stazioni
sciistiche sono in perdita (non potrebbe essere altrimenti
lavorando solo pochissimi mesi) pero' senza di loro si
fermerebbe il turismo invernale. Si e' guardato quindi
per moltissimi anni non all'aspetto meramente economico
ma a quello del servizio inteso spesso come vera e propria
assistenza (venivano aperte destinazioni nazionali e
internazionali non per ragioni economico-finanziarie, ma per
motivi di collegamenti sociali e statali). Le chiedo sig Ala
esiste un Ministero che presenti un utile economico a fine
anno? Legge i bilanci delle Ferrovie dello Stato? Tutte le
aziende municipalizzate delle grandi citta' hanno
bilanci in attivo o passivo? L'ATAC di Roma, l'AMA,
il COTRAL, le aziende di trasporto pubblico di tutta Italia
chiudono con bilanci in attivo o passivo? Eppure si potrebbe
rinuciare alla Metro, o al treno, o al prelievo della
nettezza urbana o ai collegamenti tra i minuscoli centri di
provincia disseminati nel ns. Paese? In Alitalia sono
impiegate circa 20.00 persone. Con l'indotto si arriva a
circa il triplo. Non ho MAI EVASO un euro di contributi. Non
potrei essendo un lavoratore dipendente. Si e' mai
chiesto quanti Enti, Societa', Aziende inutili o con
bilanci fallimentari ho contribuito a mantenere in vita???
Pago la tassa sulla nettezza urbana ogni anno eppure
l'AMA di Roma andra' ricapitalizzata con fondi
regionali e quindi STATALI. Con soldi anche miei... Eppure
non faccio interventi come il suo...Lei di che si occupa
sig. Ala? L'azienda per la quale lavora e' in attivo
o passivo? E nel primo caso adempie a tutti gli obblighi
societari (tassazione, contributi ecc...)? E lei, se
lavorasse con onesta' e passione come si sentirebbe se
il suo Presidente o chi per lui bruciasse tutto il suo
lavoro e il suo sacrificio? La saluto cordialmente
6 giugno 2008 0:00 - Francesco Mangascià
Il -26 sui passeggeri, dimostra che, gli italiani ormai non
si fidano, non son recuperabili come clienti. E'
comprensibiel che i lavoratori di Alitalia, non vogliano
perdere il proprio posto di lavoro, chi mai lo vorrebbe? ma
non si può assolutamente seguitare a buttar soldi.
6 giugno 2008 0:00 - Dino Ala
Alitalia non è difendibile, eppure qualcuno riesce a
trovare argomenti id difesa, e trova pure consensi. Ma
certo, la maggioranza di chi ci lavora, lo fa con onestà e
non ha colpe, ma io vorrei sapere come si sente dentro uno
onesto, che da undici anni non solo non rende utili
all'azienda per cui lavora, ma causa pure un prelievo di
pubblico denaro dalle casse dello Stato, e non è poco, sono
undici anni. Giustificarsi, sia pure con ragioni valide, non
cambia niente, questo è il fatto. Il resto sono
chiacchiere.
6 giugno 2008 0:00 - Alex1
Detto e fatto. Passeggeri -26% ad aprile.
5 giugno 2008 0:00 - puccio cartoni
Nessuna obiezione su simile esternazione; ma resto perplesso
sul fatto che non siano indicate, a latere dell'ipotesi
fallimento,le conseguenze concrete dello stesso .Di fronte a
quel "paga l'Italia" inteso come contribuenti
,cosa pagherebbe l'Italia come Paese con il fallimento ?
Non sarebbe male esplicitarlo ,ad evitare di apparire
partigiani.
5 giugno 2008 0:00 - elvis
Il volo 111 della Swissair che collegava New York - Ginevra,
fu una grande tragedia e avvenne il 2 settembre 1998. Ma non
comportò il fallimento della compagnia anche perchè la
Confederazione Elvetica più volte sanò i conti della
Swissair. La vera crisi della Swissair avvenne molto tempo
dopo il 1998 e non fu per un incidente aereo, perchè questo
può succedere a qualsiasi compagnia, ma questa è la storia
ufficiale della crisi Swissair:
Il primo passo
indietro della strategia Swissair fu il cambio di strategia
di Delta Air Lines, che, a causa della liberalizzazione fu
messa strettamente sotto pressione, decise di operare voli
buon mercato dagli USA all'Europa. Avrebbe utilizzato i
propri mezzi e avrebbe creato un proprio Hub.
Nell'ottobre 1999 Delta ruppe l'alleanza con
Swissair, Sabena e Austrian Airlines. Si associò ad Air
France creando l'alleanza SkyTeam alla quale fu vietato
a Swissair di collaborare. Swissair si concentrò sulla
sua strategia e investì oltre. Dal 1999 al 2000 furono
rilevate partecipazioni nelle francesi AOM e Air Liberté,
l'italiana Air Europe, la polacca LOT e l'africana
South African Airways. Sotto la pressione del governo belga,
Swissair aumentò la sua quota di Sabena all'85%. Oltre
a ciò furono acquistate partecipazioni dalle portoghesi TAP
e Portugalia. La maggior parte di queste società erano
bisognose di risanamenti, perciò il prezzo d'acquisto
era necessario come capitale di risanamento. A metà
del 2000 le previsioni indicarono che a causa di questi
acquisti, la perdita di Swissair per i prossimi anni sarebbe
stata dai 3.25 a 4.45 miliardi di franchi svizzeri. Il
management intraprese immediatamente delle classiche misure
di risparmio, il consiglio di amministrazione votò per un
risanamento dell'LTU per un importo di circa 500 milioni
di franchi. Inoltre, vennero discussi dei piani per la
partecipazione in Alitalia. Nell'estate del 2000 il
CEO Philippe Bruggisser fu messo per la prima volta sotto
pressione pubblica, dato che la stampa rese pubblico il
critico stato finanziario del gruppo. La perdita giornaliera
di Swissair e Sabena ammontava a un milione di franchi, un
altro milione era perso dalla LTU e dalle partecipazioni
francesi. Il consiglio di amministrazione cercò vie di
uscita degli accordi. La Swissair avrebbe dovuto
interrompere le partecipazioni estere. Nel gennaio 2001
Moritz Suter, il fondatore di Crossair, fu nominato nuovo
CEO di SAirLines. Dopo soli 44 giorni, Suter si tirò
indietro. Nel marzo 2001 furono mostrati al consiglio
d'amministrazione due studi che mostravano il reale
stato finanziario del gruppo. Il consiglio
d'amministrazione diede le dimissioni. In marzo
Mario Corti fu nominato presidente del consiglio di
amministrazione e ad interim CEO di SAir Group. In aprile
del 2000 annunciò una perdita annuale di 2.885 miliardi di
Sfr. Fu messa in piedi una Task Force allo scopo di studiare
degli scenari di risanamento della situazione finanziaria
del gruppo e di sviluppare sinergie tra Swissair e Crossair.
La catena di hotel «Swissôtel» fu venduta per circa 410
milioni di Sfr. allo scopo di poter risarcire i crediti alle
banche. Nell'estate del 2001 furono cedute le
partecipazioni di AOM e Air Liberté, le due maggiori fonti
di perdite. La Swissair cercò di cedere due delle società
sorelle parallele al volo, ma gli attentati terroristici
dell'11 settembre fecero fallire questo tentativo. Gli
attentati portarono alla più grande crisi del mercato aereo
e causarono una svalutazione di tutte le attività. Il
17 settembre 2001 Corti dichiarò al dipartimento federale
delle finanze che il gruppo SAir Group sarebbe stato
insolvente agli inizi di ottobre e chiese una garanzia
federale di circa un miliardo di franchi. Una settimana dopo
fu presentato il progetto «Swiss Air Lines» che prevedeva
una fusione tra Swissair e Crossair sotto la direzione del
CEO di Crossair André Dosé con una forte riduzione della
rete di destinazioni. Il 22 settembre Mario Corti informò
il Consiglio federale che la liquidità di Swissair sarebbe
presto esaurita ma quest'ultimo si espresse contro
l'erogazione di una garanzia federale. Nel fine
settimana tra il 29 e il 30 settembre 2001 fu stilato sotto
la regia delle due grandi banche svizzere UBS e Credit
Suisse il progetto «Phoenix», che prevedeva l'acquisto
delle azioni Crossair di SAir Group da parte delle banche
stesse. La società sorella Crossair avrebbe acquistato,
tramite un cosiddetto «reverse takeover», gli aeromobili,
il marchio Swissair e altre attività del SAir Group.
Tramite questi provvedimenti si sarebbe potuta creare una
nuova compagnia aerea libera dagli obblighi finanziari in
perdita. Il 1º ottobre 2001 fu presentato tramite una
conferenza stampa il progetto Phoenix. Nelle riunioni tra le
banche e la Confederazione fu deciso, che le banche
avrebbero trovato una soluzione nell'economia privata
senza l'intervento dello Stato anche se il Consiglio
federale era pronto a stanziare la metà di un credito.
Il 2 ottobre 2001 la richiesta di liquidità si alzò
parecchio, a causa della richiesta da parte dei fornitori
del pagamento dei servizi in contanti e della chiusura delle
fatture aperte. Le riserve in contati di Swissair bastavano
semplicemente a garantire l'ondata dei voli del mattino.
Nel corso della mattinata i fornitori di carburante
rifiutarono il rifornimento ad alcuni aeromobili. Le banche
rifiutarono qualunque anticipo prima della firma dei
contratti legali di vendita. Alle 15:45 il CEO Mario
Corti decise di interrompere le operazioni di volo. Uno dei
maggiori simboli nazionali della Svizzera rimase a terra e
con lui migliaia di passeggeri intorno al mondo. Alcuni
equipaggi rimasero bloccati all'estero. Le loro carte di
credito aziendali furono bloccate dalle banche e alcuni
dipendenti dovettero utilizzare soldi propri per pagarsi gli
alberghi. Inoltre, tutti i biglietti aerei emessi da
Swissair divennero carta straccia. Alla sera del 2
ottobre fu firmato l'atto Crossair. Il prezzo
d'acquisto apparve il giorno seguente nel conto di
SAirLines (non della Swissair), un giorno dopo al
grounding. Il 4 ottobre 2001 ebbe luogo a Basilea
davanti alla sede dell'UBS una dimostrazione di più di
10.000 collaboratori e simpatizzanti che protestarono contro
il grounding. Il giorno dopo un'altra dimostrazione ebbe
luogo a Berna davanti al Palazzo federale. Migliaia di
clienti UBS abbandonarono la banca in segno di protesta
verso il comportamento delle grandi banche. Il 5
ottobre venne stanziato un credito di emergenza dalla
Confederazione di più di 450 milioni di Sfr. allo scopo di
riprendere le operazioni di volo su alcune tratte. Lo scopo
di questo credito fu di salvaguardare la raggiungiblità del
luogo economico Svizzera e di gettare le basi della
creazione di una nuova compagnia aerea di bandiera, la
Swiss. Dopo un nuovo finanziamento a fondo perduto
della Confederazione di circa un miliardo di Sfr, furono
trasferiti 26 aeromobili a lungo raggio (McDonnell Douglas
MD-11 e Airbus A330) oltre che 26 aerei corto raggio (Airbus
A321, Airbus A320 e Airbus A319) alla Crossair/Swiss. Il 1º
aprile 2002 atterrò a Zurigo l'ultimo aeromobile
Swissair: l'SR145 da São Paulo. Qui finì un
capitolo lungo 71 anni della storia aeronautica svizzera.
Tra il 1931 e il 2002 Swissair trasportò più di 260
milioni di passeggeri.
5 giugno 2008 0:00 - Ernest Ameglio
Alitalia rientra nel novero di altri fallimenti altrettanto
inspiegabili che assurdi. Un seguito di mal governi e una
incoercibile corsa, non al benessere, ma al lusso pacchiano
da parte di troppa gente, un rilassamento della disciplina
sociale, spronata dai cattolici e da certa sinistra storica,
ne sarebbe la causa.. Inoltre, l'insicurezza dilagante
spinge la gente a occuparsi il meno possibile della vita
nazionale, lasciando via libera ai politicanti di mestiere e
alla varia famiglie mmalavitose.
5 giugno 2008 0:00 - Stefano
Io credo solamente che occorra che l'Alitalia stia nel
mercato come le altre compagnie di bandiera sane: con le
proprie gambe. La Fiat di Agnelli, l'Alitalia (e tante
altre aziende ) hanno vuotato le casse dell'inps
per cui ci ritroviamo senza soldi per pagare le pensioni ai
vecchi. Che le si risani una volta per tutte o le si
chiuda. Stefano
4 giugno 2008 0:00 - per elvis
la Swissair,però, aveva avuto un piccolo inconveniente
chiamato volo 111.....
4 giugno 2008 0:00 - antonio
Prima di tutto credo che si stia facendo un bel po di
casino. Non conosco i dipendenti di Alitalia nè
tentomeno il loro modo di lavorare o scioperare. Penso
comunque, anzi, ne sono certo, che in tutte le parti
c'è chi lavora e chi viaggia a vela o con la lingua.
Molte cose dette dal Sig, Stefano sono vere ma io
aggiungerei un bel Beato lui che può permettersi di
spendere, tra le altre cose, 4500 € per un apparecchio
ortodontico. La colpa dell'evasione fiscale in
Italia è solo ed esclusivamente dello Stato che NON vuole
aggiustare le cose. ma questo è un altro discorso.
Tornando a noi ritengo SCANDALOSO lo stipendio (?)
corrisposto al presidente dell'Alitalia, unico in Europa
a percepire più di tutti gli altri colleghi. Premesso
che non ho simpatie particolari gradirei sapere il perchè
l'Alitalia applica tariffe di gran lungo superiori alle
altre compagnie. Non poco come qualcuno ha asserito.
Esperienza personale: Aprile 2005, dopo una mia indagine di
mercato scelgo di viaggiare (Roma-Toronto A.R.) con Air
Canada (scusapte se è poco). Costo del viaggio per 2
persone e senza scali intermedi, in 2° classe, € 840
circa. Costo Alitalia, stesse condizioni, € 2040.
Questa è la piccola differenza? Alla faccia! Gradirei
sapere, e chiudo, chi ha fatto ricorso per i voli Low Cost
Ciampino-Sassari e viceversa dai 10 ai 50 €.
4 giugno 2008 0:00 - elvis
ma infatti Barbara hai proprio ragione. Anche perchè ci
sono state altre compagnie che hanno fallito, come per
esempio la Swissasair che era linea di bandiera svizzera e
non hanno fatto tutto questo casino che stanno facendo gli
italiani!! E oggi ne hanno fatto un' altra che si chiama
Swiss. E' che questi stupidi italiani che si riempono la
bocca di stupidaggini non hanno nemmeno un pò di cuore per
la nostra compagnia che sta subendo un momento difficile e
forse con gli anni e con l'associazione di altre
compagnie estere potrebbe di nuovo ritornare alla ribalta.
Anche tu Stefano non rispondere a gente come Aldo che
rappresentano quegli italiani che non hanno discorsi al
riguardo per la mancanza di istruzione e l'unica arma
che hanno è solo offendere la gente perchè non hanno
argomenti al riguardo. L'Italia è formata di persone
educate e intelligenti ma come nel resto del mondo anche dei
cafoni e stupidi che rispondono in maniera offensiva,
perchè solo quello sanno fare!!! Grazie comunque della
simpatia mostratami.
4 giugno 2008 0:00 - Barbara
Non sono una dipendente Alitalia, ma a leggere interventi
come quello dei sigg Umberto o Aldo viene il sospetto che
abbiano fatto domanda di assunzione presso la stessa
Alitalia e che siano stati scartati...Tanto astio proprio
non lo si comprende.
4 giugno 2008 0:00 - Stefano
Caro Aldo, non sono gay (se leggi bene ho anzi parlato dei
miei figli). Qui di parassita vedo solo il tuo intervento.
Quanto ad Umberto sarei anche io interessato a intraprendere
cause contro il governo contro chi non paga le tasse, contro
i prezzi dei notai, contro la lentezza della giurisdizione,
contro le opere pubbliche cominciate e mai finite, contro
tutte le aziende e ministeri in passivo (sono migliaia). Lei
sig Umberto che lavoro fa? Di che si occupa? E lei sig Aldo
che parla di parassiti, di che si occupa? Cosa fa nella vita
oltre a sputare sentenze su cose o persone che nemmeno
conosce?
4 giugno 2008 0:00 - Raffaele
E' la solita vergogna
"all'Alitaliana", come del resto la
nostra cara... carissima FIAT, che ha ricattato lo stato per
60 anni, usando il ricatto della cassa integrazione e del
licenziamento di massa. I sindacati sono colpevoli al
50% con i dirigenti, una congregazione di incapaci.
Meritano di chiudere, se ne sono sempre fregati del
cittadino, e devono andare tutti a casa, anzi dovremmo
costituirci tutti parte civile e chiedere i danni, al
sindacato per il disfattismo dimostrato, ed ai dirigenti,
per la distruzione di un bene nazionale da loro operato.
4 giugno 2008 0:00 - UMBERTO
PUO' UN CITTADINI INTRAPRENDERE UNA CAUSA CONTRO IL
GOVERNO PER ABUSO NELL'UTILIZZO DI SOLDI DEI CITTADINI
PER MANTEBìNERE IN PIEDI UN COLOSSO D'ARGILLA? CI
SI FOSSERO INZIATIVE IN TAL SENSO SAREI INTERESSATO. GRAZIE.
4 giugno 2008 0:00 - Aldo
X Elvis e Stefano, ci manca il bacio, comunque è bello che
nell'Alitalia ci siano tanti gay, è evidente che in
mezzo a tanti altri parassiti non vengono discriminati.
4 giugno 2008 0:00 - Stefano
Grazie Elvis....un milione di volte grazie. Un abbraccio
dovunque tu sia.
3 giugno 2008 0:00 - elvis
Mi sento di difendere Alitalia da tutte queste male lingue.
Ho viaggiato con altre compagnie low cost e anche estere ma
ripeto Alitalia dà il miglior servizio, il miglior confort
e nonostante la compagnia sta affrontando seri problemi,
spero che al più presto possa riprendersi. Che un azienda
sia in crisi a causa di svariati problemi non significa che
non è una buona compagnia, anzi se ha avuti i prezzi
leggermente più alti degli altri è perchè il servizio e
la qualità che ci ha dato Alitalia in tutti questi anni non
ce l'ha data nessuno, tantomeno le nuove compagnie low
cost che per farti ipoteticamente risparmiare, ti fanno
pagare anche l'aria che respiri nell'aereo!! Auguro
ad Alitalia che possa riprendersi e continuare a dare il
servizio eccellente che ha dato fino ad adesso.
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Stefano
Carissimo Stefano ho letto quello che hai
scritto e mi dispiace veramente di come alcune persone quì
mancano di rispetto ad una della migliori compagnie del
mondo!! Hai tutta la mia solidarietà e ti consiglio
personalmente di non rispondere a tutte queste vergognose
insinuazioni. Spero per te e per Alitalia tempi
migliori!!!
3 giugno 2008 0:00 - Francesco Mangascià
Lorenzo è vero che lo stato è proprietario di Alitalia,
ma non è vero che decide, questa è una furbata che hai
scritto, poiché sull'Alitalia, incredibilmente lo Stato
regalò-consegnò un potere di veto sindacati, tanto è vero
che Air France, quando era in trattative pretese di trattare
con i sindacati. Un assurdo visto che ciò che appartiene
allo Stato appartiene a tutti noi cittadini e non a dei
sindacati.
3 giugno 2008 0:00 - Stefano
Mi permetto di intervenire sulla polemica. Sono un
dipendente Alitalia da circa 20 anni e vorrei rispondere a
tutti coloro che scrivono che Alitalia e' un'azienda
mangia soldi e che i lavoratori sono solo dei nulla facenti,
capaci solo di scioperare e di farsi mantenere dal resto
della collettivita'. Come molti di voi immagino ho
acquistato un piccolo appartamento dove risiedo. Il notaio
mi e' costato circa 7 mila euro. Non so se egli
avra' fatturato tale cifra. Ho dovuto mettere un
apparecchio dentario a mio figlio. Costo: 4.500 euro al
netto della fattura. Anche qui non so se egli avra'
dichiarato il suo compenso. E non so quanti ne dichiara
l'anno. Ho chiamato per una perdita d'acqua dal mio
bagno un idraulico: la semplice chiamata, badate bene, senza
alcun intervento, la semplice chiamata, mi e' costata 40
euro. Senza fattura ovviamente. Oltre il danno di tali
situazioni, anche la beffa: i figli di tali signori nella
graduatoria dell'assegnazione di un posto all'asilo
comunale sono nettamente davanti al sottoscritto in quanto,
per il fisco, risultano decisamente "piu'
poveri" di chi vi scrive. Poco importa poi se al
suddetto asilo i genitori si presentano ad accompagnare i
minori con macchine che io mi sognerei...Non sono aiuti di
stato anche questi? I mancati versamenti all'erario non
tolgono ricchezza al paese? Non tolgono fondi alla ricerca?
Vi ricordo che e' lo STATO ad essere il padrone di
Alitalia, attraverso il Ministero del Tesoro che detiene il
49,9% delle azioni. E' lo stato che sceglie i Presidenti
di Alitalia, che decide il suo indirizzo strategico, le sue
scelte. E' curioso che quando si deve scegliere i
Presidenti di Alitalia siano i partiti a decidere e quindi
Alitalia sia pubblica. Quando invece si devono ripianare le
perdite causate da scelte sbagliate di suddetti manager a
pagare debbano essere i lavoratori e quindi Alitalia debbe
essere privata. O si e' pubblici sempre. O mai. La
possibilita' di diventare privati e quindi di
svincolarci dal peso dello stato e dall'aggravare sui
contribuenti, l'avevamo avuta pochi mesi fa grazie alla
proposta Air France. Anche li lo stato ha detto NO. Vi siete
chiesti perche'? Se Alitalia fa cosi schifo, se i suoi
dipendenti sono dei fannulloni senza produttivita',
capaci solo di scioperare perche' dire NO ad
un'azienda che quei fannulloni voleva assorbirli??
Scrivete solo per frasi fatte. Copiate qualche dichiarazione
di stampa, qualche notizia strillata da presunti esperti in
materia di trasporto aereo, ma non vi fermate a ragionare.
Il vs. astio vi impedisce di farlo. E' di oggi
l'iniziativa di Repubblica sugli sprechi delle
infrastrutture in Italia. Migliaia di opere cominciate e mai
finite. Valanga di euro spesi senza ritorno (Alitalia almeno
il trasporto aereo lo garantisce). Quando scrivete e sputate
veleno dovete gentilmente scrivere che lavoro fate. Di cosa
vi occupate. Quanto dichiarate al fisco. Magari lavorate per
aziende che hanno partecipato a lavori che poi si sono
riveleti completamente inutili. O magari per l'erario
siete dei perfetti sconosciuti. Oppure dichiarate solo una
parte dei vs redditi. In poche parole siete proprio cio'
che rinfacciate ad Alitalia. Chiedetevelo prima di scrivere.
Prima di sputare veleno su cose che e' evidente non
conoscete appieno. Ve lo chiedo col massimo della
serenita'. Senza stupide polemiche. Un dipendente
Alitalia, un consumatore, un contribuente.
3 giugno 2008 0:00 - Graziella
Prima di tutto Vi ringrazio di tenerci informati su quanto
di "SPORCO" esiste nel nostro paese. E'
veramente VERGOGNOSO sottrarre soldi alla ricerca, questo
incrementa sempre di più la fuga dei nostri ricercatori
all'estero.......... POSSIBILE CHE NESSUNO METTA
FINE A TANTA VERGOGNA????