Marilyn A. Huestis, che si occupa di chimica e dei metodi
per la rilevazione delle droghe, considerata una delle
maggiori esperte americane del campo "citata anche da
Serpelloni nel Seminario Dpa/Nida di Vienna", dice, nel
capitolo (3.2) del suo trattato sui metodi di rilevazione
delle sostanze stupefacenti, (Umana cannabinoidi
Farmacocinetica "Chemistry and Drug Metabolism"):
"Tuttavia, l'urina di un utente principiante potrebbe essere
trovata negativa per immuno-dosaggio, poche ore dopo il fumo
di una singola sigaretta di cannabis.
Le concentrazioni limite di anticorpi e la sensibilità e la
specificità del farmaco influenzano immuno-dosaggio di
rilevamento tempi.
Un test delle urine positivo per cannabinoidi indica solo
che l'esposizione al farmaco si è verificato. Il risultato
non fornisce informazioni sulla via di somministrazione, la
quantità di esposizione al farmaco, quando l'esposizione al
farmaco si è verificato, o il grado di compromissione."
Quindi, chiunque, in Italia, sia stato accusato di guida in
stato di ebrezza da cannabinoli a causa di questo test, "non
deve essere assolutamente da considerare colpevole di tale
reato", deve rivolgersi ad un Giudice di Pace per vedere
tutelati i propri diritti e non subire il ritiro della
patente (anche se sarà costretto a pagare una sanzione
molto elevata per l'uso di cannabis).
Poiché l'unico test realmente affidabile per il rilevamento
alla guida ed al momento disponibile è soltanto quello
effettuato tramite l'esame del sangue:
Il test delle orine, permette di sapere soltanto che è
avvenuta l'assunzione nell'arco di 20 giorni precedenti e
oltre, ma non rileva precisamente in che modo o quando
questa assunzione sia avvenuta.
(Infatti il test delle orine rileva soltanto i metaboliti
del THC "o di altri cannabinoli", soltanto quando questi
sono già stati metabolizzati dall'organismo "ore o giorni
dopo l'assunzione, questo dipende dal metabolismo, cambiando
da individuo a individuo e soltanto dopo che questi sono
stati filtrati dai reni".)
Quindi, una persona che non avesse mai fumato o
recentemente, potrebbe assumere un'enorme quantità di
cannabis ed essere trovata negativa per le successive
ore/giorni "mentre in realtà si trovava in uno stato di
elevata intossicazione":
La stessa persona se fermata a distanza di alcuni giorni,
verrebbe trovata positiva, anche se nel frattempo non ha mai
assunto cannabis e guidava da totalmente lucida.
Il responsabile di un grave incidente automobilistico "anche
con vittime" "se egli aveva bevuto o se stava guidando in
preda ad un eccesso di alcol" sarà tentato di fuggire
"costituendosi poche ore dopo ed al termine del periodo in
cui può essere rilevato il tasso alcolemico" "così" egli
non potrà essere accusato di qualcosa di più grave "a
causa della guida in stato di ebrezza".
Mentre, per chi è responsabile di un incidente simile e ha
fumato cannabis in un periodo relativamente recente "anche
se non stava guidando in stato di ebbrezza da cannabinoli",
per questa persona è molto più conveniente costituirsi
subito e richiedere immediatamente un esame del sangue "per
dimostrare che non c'è stata un assunzione recente di
cannabis (rilevabile nell'arco di tempo di 3/4 ore per il
THC e nelle 12/max.24 ore per i metaboliti della
cannabis)".
Anche se, il test salivare, potrebbe essere considerato un
esame risolutivo, questo tipo di prova potrebbe non essere
accettata dal tribunale", mentre la validità dell'esame del
sangue è certa e viene sempre accettata come prova.
In ogni caso, chiunque guidava sotto effetto della cannabis,
non ha nessun motivo di fuggire, egli non farebbe altro che
peggiorare la sua situazione "visto che dopo il periodo di
12/24 ore l'esame del sangue non è più possibile, ma in
caso di esame delle orine o dei capelli, egli può essere
comunque accusato di giuda sotto effetto di sostanze
stupefacenti, anche se questa è una prevaricazione e non
coincide con la realtà dei fatti".
Potrebbe anche essere successo che, questa persona abbia
consumato cannabis alcuni giorni prima e in un altro paese
europeo, dove questo non è considerato reato, usare questo
esame non veritiero, ne risolutivo, potrebbe andare contro
le regole della libera circolazione dei cittadini europei
all'interno dell'Europa"
Immaginiamo se venisse fermato un cittadino olandese, che
abbia frequentato un caffee-shop del suo paese "nei giorni
precedenti all'essere venuto in Italia", secondo la nostra
attuale legge dovrebbe essere comunque denunciato e gli
verrebbe tolta immediatamente la patente con conseguenze
anche nel suo Paese "poiché le leggi valide sono quelle del
paese europeo in cui si trova al momento":
Anche se in realtà non è colpevole di niente "ne in Italia
ne nel suo Paese"...