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30 novembre 2014 11:33 - doriano57
Sarà che la droga è considerata come una schiavitù scelta dal tossico e un rischio più per le classi sociali basse.
Invece i rapimenti sono rischi per le classi altolocate e la decisione di sottostarci non è propria.
Allora meglio dare in pasto ai criminali il popolo co....ne.
29 novembre 2014 23:30 - IVAN.
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(?) Non mi ero affatto arrabbiato, Armando; avevo capito benissimo che avevi solo citato dei passaggi dal topic.

Quanto a:
• «Credo che purtroppo il proibizionismo non sia l'unico modo che hanno per approfittare delle debolezze umane.»

Senza scomodare banche e leggi su misura che proteggono solo gli interessi degli speculatori, basta citare la “missione di pace” in Afghanistan: dopo l'invasione USA, la produzione e l'esportazione di oppio sono aumentate di SEI VOLTE rispetto a prima.
Le conclusioni da trarre sono ovvie. Soprattutto se consideriamo che l'eroina viene importata negli altri Paesi attraverso i CANALI MILITARI (esenti quindi dai controlli di frontiera ordinari), e che a nessun giornalista indipendente è consentito di effettuare indagini sul territorio afghano.

Ora; sentir dire che “il proibizionismo serve a combattere il narcotraffico e identificare i criminali” dagli STESSI galantuomini che hanno imbastito un businnes così enorme e in modo così spudorato sotto gli occhi dell'intero pianeta, suona alquanto GROTTESCO. (Va bene raccontare balle, ma almeno raccontarle BENE. Spararle così maldestre è insulto all'intelligenza umana.)
E' un castello di menzogne talmente mal costruito che mi sorprende sempre constatare che ci sia qualcuno così mentalmente INDIFESO da bersele soltanto perché “le ha dette un'autorità”. Questo significa proprio ragionare solo con le orecchie, ed anteporre le chiacchiere di propaganda a ciò che si percepisce coi propri occhi.


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29 novembre 2014 18:37 - armando977
Ivan non ti arrabbiare, io ho solo fatto un analisi del testo per chi ne dava un'interpretazione a favore del proibizionismo. Poi che le giustificazioni addotte nell'articolo siano corrette o meno è soggettivo.Per me sono boiate atte a giustificare un vergognoso giro di soldi (il proibizionismo) che si alimenta sulla morte delle persone e credo che purtroppo non sia l'unico modo che hanno per approfittare delle debolezze umane.
28 novembre 2014 23:32 - IVAN.
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• (Cit.) «...il testo ci spiega che la proibizione delle droghe serve ad identificare un gruppo sociale che non sta alle regole : "La criminalizzazione del traffico di droghe serve essenzialmente per identificare i soggetti antisociali che considerano più facile e lucrativo vivere ai margini della legge che cercare di integrarsi nel sistema economico". Il proibizionismo è quindi un sistema di identificazione sociale ed ha emarginato una classe che ci guadagna.»


Invece è un'idiozia, Armando. Come scusa è veramente RIDICOLA.
È come dire: “Lo Stato permette alla mafia di prosperare al fine di identificare i mafiosi”.
Un'idiozia, appunto. O quantomeno una palese dimostrazione di MALAFEDE. Infatti se lo scopo fosse davvero quello sopracitato, non avrebbe senso perseguire i semplici CONSUMATORI.
La verità è che il proibizionismo - fra le tante altre cose - rappresenta anche una forma oppressiva di controllo sociale, un pretesto per perseguitare le fasce più deboli della cittadinanza.
Io - Stato - scopro che tu ti sei fumato una banale cannetta? Bene, allora ho il comodo pretesto per renderti la vita impossibile: ritiro della patente, sequestro dell'auto, sanzioni amministrative, segnalazione in prefettura, veto di candidarti a cariche pubbliche... Mi spieghi cosa avrebbe a che fare, tutto questo, col fatto di “identificare i criminali”? Siamo seri, suvvia.


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• (Cit.) «Se togli ai trafficanti questo guadagno, faranno altro per continuare ad arricchirsi, e sarà probabilmente più pericoloso del traffico di droghe.»


A questa solenne fesseria ho già risposto. E' una DOPPIA contraddizione in termini, poiché:
1) Non esistono attività illegali più sicure e lucrative del traffico di droga;
2) I narcotrafficanti si riciclano GIÀ in altre attività illegali, e PROPRIO tramite il reinvestire in queste attività i profitti ottenuti col traffico di droga.

Quindi, da qualsiasi ottica la si guardi, è una scusa che non sta proprio in piedi.


J.P.Quéllar afferma di essere sostanzialmente favorevole alla legalizzazione. Bene; ma la sua analisi delle ragioni della controparte fa acqua da tutte le parti. Dico davvero; non c'è nessuna LOGICA nelle giustificazioni addotte da Stephan Chrover. Mi cascano le braccia a pensare che qualcuno possa prenderle minimamente sul serio.


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27 novembre 2014 18:46 - armando977
Ah e comunque sono completamente a favore della legalizzazione quantomeno della canapa perché i benefici che si avrebbero sarebbero superiori ai danni causati dalla sottrazione di una fetta di mercato ai trafficanti Prima di tutto, visto che l'erba è la sostanza più consumata, si darebbero meno opportunità agli spacciatori di offrire altro oltre l'erba. Chiaramente la qualità del prodotto sarebbe migliore e si potrebbe evitare di parlare della fantomatica erba al 60% di thc potendo permettere la vendita di un prodotto con principio attivo max del 20% e solo ai maggiorenni. Si potrebbero fare deroghe per uso terapeutico, si creerebbe un mercato legale con una domanda certa e numerosa. Si potrebbe.... si potrebbe....
27 novembre 2014 18:34 - armando977
No attenzione il testo non è contro la legalizzazione anzi, sta analizzando cosa succederebbe con la legalizzazione infatti inizia dicendo:"Non ho dubbi: è chiaro che i danni causati dal traffico di droghe sono molto superiori a quelli che sarebbero causati da una loro completa legalizzazione". E questo perché le droghe legali sarebbero più controllate e avrebbero tutti i vantaggi che sappiamo. Poi ci spiega che la proibizione delle droghe non è contro la droga ma serve ad identificare un gruppo sociale che non sta alle regole :"La criminalizzazione del traffico di droghe serve essenzialmente per identificare i soggetti antisociali che considerano più facile e lucrativo vivere ai margini della legge che cercare di integrarsi nel sistema economico". Cioè reputa pericolosa questa classe sociale e la "ghettizza" socialmente e penalmente. Il proibizionismo è quindi un sistema di identificazione sociale ed ha emarginato una classe che ci guadagna. Se togli ai trafficanti questo guadagno faranno altro per continuare ad arricchirsi e sarà probabilmente più pericoloso del traffico di droghe.
In realtà credo che questo articolo denunci la debolezza degli stati che non sono in grado di garantire la legalità e che quindi preferiscono dare sfogo alla criminalità con un mercato al di fuori della legge e che reputano meno pericoloso di altri.
Detto questo dico la mia personalissima opinione: a me sembra na strunzata grossa perché io vorrei uno Stato (con la S grande) che gli sfascia il culo a chi non rispetta la legge e non uno stato (con la s piccola) che ci fa accordi e premia chi delinque.
27 novembre 2014 0:41 - IVAN.
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Sinceramente non mi era mai capitato di leggere un tale accumulo di STUPIDAGGINI per giustificare le politiche priobizioniste.

In breve: secondo la spiegazione del topic, lo Stato permette deliberatamente ai narcotrafficanti di fare affari d'oro col traffico clandestino...poichè se venisse legalizzato costoro dirotterebbero i loro sforzi su altre attività illegali?!
Ma siamo impazziti?
Li voglio vedere i grandi narcotrafficanti a riciclarsi in attività più lucrose del traffico di droga!

E poi come concetto è una totale idiozia: infatti i profitti del traffico di droga vengono GIA' reinvestiti in altre attività illegali: traffico di armi, riciclo di denaro sporco, corruzione politica, appalti pilotati...
Quindi affermare che il proibizionismo serve ad evitare che i criminali si riciclino in altre attività illegali, è una palese CONTRADDIZIONE IN TERMINI.

(Se queste sono le tesi migliori in difesa del proibizionismo, preferisco ancora chi condanna la cannabis dicendo che è “l'erba del diavolo”. Bah.)


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26 novembre 2014 9:33 - danielecr
Leggendo non si capisce se lui sia a favore o contrario alla legalizzazione. Probabilmente c'è qualche problema nella traduzione. Basterebbe una chiusa con delle brevi argomentazioni sull'infondatezza di queste posizioni:

il traffico di droga è un lavoro: coltivazione, trasformazione, trasporto, spaccio sono attività impegnative tanto quanto quelle di scrivere una legge o un articolo. Quindi i criminali non aspirano a vivere senza lavorare.

I criminali sono devianti sociali, ma non so di preciso di cosa sto parlando, non vorrei essere più banale delle posizioni espresse (pro? contro?)
25 novembre 2014 20:58 - Claudio Cappuccino
Poche cose:
1) In generale, è moralmente molto discutibile per uno stato democratico giustificare la proibizione di alcune "droghe" ma non di altre (vedi alcool, tabacco). Non si vede perché le preferenze del cittadino X che ama le sigarette devono essere rispettate dallo stato, ma quelle del cittadino Y che invece vorrebbe fumare oppio o Cannabis no. Il proibizionismo lede non solo il diritto di libertà di ciascuno (la semplice scelta di usare una "droga" non può essere vietata né punita in sé, in uno stato democratico (liberale) possono e devono essere "puniti" solo gli atti che determinano danni per gli altri, cfr Stuart Mill "Sulla libertà" e infiniti altri), ma anche il diritto all'uguaglianza di trattamento da parte dello Stato. Per me il proibizionismo viola diritti inalienabili sanciti da tutte le costituzioni liberali moderne. In una parola, è anticostituzionale.
2) Se giustifichiamo il proibizionismo con l'argomento che, se legalizzassimo anche le altre droghe, i delinquenti si butterebbero a fare cose ancora più dannose per la società, è come dire che stiamo consapevolmente sacrificando il diritto alla libertà e all'uguaglianza di alcuni (quelli che vorrebbero usare oppio o Cannabis) in nome di un "male minore", l'ipotetica riduzione di delitti più gravi del narcotraffico. Tra l'altro, una riduzione molto ipotetica, considerando che dietro il mercato nero della droga si nascondono non solo delitti di ogni genere legati al grande narcotraffico (vedi gli assassini e le torture in Messico), ma anche infiniti altri delitti: dalla corruzione diffusa a tutti i livelli fino alla microcriminalità - estremamente disturbante - dei "drogati" alla devastazione ambientale (vedi coltivazioni di coca in Amazzonia).
3) Il commercio illegale di droghe è tecnicamente quello che si chiama un "crimine senza vittime". Io non mi sento vittima di quello che mi vende la mia droga, e certo non lo denuncio. Siamo d'accordo a fare quello che facciamo, e a farlo di nascosto. Per questo è così difficile, anzi impossibile, estirpare il commercio delle droghe illegali. Invece, nel momento in cui, a causa della legalizzazione delle "droghe", i narcotrafficanti fossero messi nella necessità di trovare altri modi per far soldi illecitamente, (a) non è detto che riescano così facilmente a inventarli e metterli in pratica (b) probabilmente dovrebbero compiere "crimini con vittime" (es rapine, estorsioni) e questi sono di solito più evidenti, vengono più facilmente denunciati e la repressione è più facile (c) il doversi riciclare molto rapidamente da un'attività (narcotraffico) ad altre tutte da inventare richiederebbe del tempo, creerebbe disorientamento fra le organizzazioni criminali interessate e lotte intestine fra ex-complici (pensiamo alla catena Colombia-Messico-USA e simili), ormai costretti a fare ciascuno per sé. Con un notevole spazio di azione per organizzare una repressione (anche considerando che i criminali sono noti, solo non riusciamo a incastrarli per mancanza di prove... altro effetto del "crimine senza vittime").
PS Non mi dilungo nelle analisi, ma mi sembra che questi siano punti importanti.
24 novembre 2014 10:44 - break
Oltre lo spacciatore, anche il consumatore si trova in un certo senso a delinquere. Ciò crea una massa incredibile di persone che non credono nello Stato e che ritengono infrangere la legge sia del tutto normale. Pericolo!!!
23 novembre 2014 19:43 - V.Donvito
'sto "pinguino" ha premesso di essere favorevole alla legalizzazione in assoluto, ed ha stigmatizzato la fesseria di fondo di chi si oppone alla legalizzazione con questa motivazione.
Leggere con piu' attenzione... :-)
23 novembre 2014 17:07 - Mrnice
ma sto pinguino potrebbe informarsi un po prima di sparare minch... In colorado i reati sono diminuiti del 10.6% dopo la legalizzazione della cannabis....
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