Signori, non si fa di ogni erba un fascio.
Risparmiatori e/o investitori non sono tutti uguali. C'è
chi sapeva e chi è stato imbonito. Chi, all'atto delle
sottoscrizioni, non aveva alcuna informazione (guarda caso
adesso le hanno tutti e sparano a zero)e ha messo i propri
risparmi di una vita forse è uguale ad uno che compra
un'auto e poi la trova continuamente guasta? E avrebbe
dovuto conoscere la meccanica o essere il maghetto di Oz?
Chi è stato invogliato a prendere bond bancari non è stato
certo informato della loro estrema rischiosità dovuta a
norme entrate in vigore dopo l'acquisto. Inoltre nelle
specifiche di emissione di ogni obbligazione convertibile o
subordinata, ma anche senior o covered o altro, vengono
elencati (e ne ho fatto già notare in altre sedi) decine di
motivi di rischio, un po' come i "bugiardini" dei medicinali
che, anche per un comune antimalditesta potrebbero
spaventare con le possibili controindicazioni anche il più
massiccio individuo e pure il farmacista.
Poi, se si va a vedere bene, non sono quei profitti
stratosferici che definiscono il rischio. Non sono certo uno
o due punti(forse) in più dell'attuale quasi zero che
definiscono una situazione di golosità(?) tale da far
perdere tutto il proprio capitale.
E in base a un principio di onestà e di etica, i debiti
vanno restituiti. In fondo queste risoluzioni di Bail-in
stanno definendo una truffa come una sorta di legalità. E
molti si stanno muovendo in tal senso con delle proposte di
ridimensionamento in quanto il risparmio ha una sua
sacralità caldeggiata persino dalla Costituzione.
E la boria accusativa di definire i risparmiatori come dei
professionisti della speculazione, è un atto fuori posto e
di sbruffoneria vergognosa.
E ripeto ancora che i bond argentini all'8,50% lordo non si
discostavano che di uno-due punti dalle quotazioni di altre
obbligazioni sul mercato. Era questo il motivo di
giustificazione per perdere tutto? E venivano venduti
comunemente senza ricamarci sopra tant'è che almeno 400.000
investitori sono rimasti fregati non per eccesso di rischio,
ma di allegra facilità di collocazione perchè a novembre
scoppiò il bubbone, ma a giugno-luglio, non vi erano ancora
segni di default(mie ed altrui ricerche). E ripeto che erano
non bancari, ma dello Stato, proprio come i nostri btp.
Infatti i bond di Telecom Argentina furono rimborsati
pressochè integralmente, guarda un po'.
Cari signori sbruffoni, andate a dire alle persone
truffate(ma in azione di normale operatività) che la cosa
è stata giusta perchè sono stati stupidi e speculatori
incapaci!
6 gennaio 2016 9:14 - Zanna
Grazie Danilo, finalmente inizio a vedere che non sono il
solo a pensare che non vada risarcito nessuno.
Questi signori hanno fatto un investimento (che è diverso
dal risparmio) che prevede un rischio (anche per i bond
argentini signor savpg).
Anch'io tempo fa ho investito in una polizza finanziaria,
ben sapendo che era rischiosa, ho perso la metà del
capitale, ma non mi sono sognato di chiedere rimborsi a
nessuno.
Se alcuni risparmiatori sono stati ingannati (come immagino
che sia) i soldi vanno chiesti a chi li ha ingannati (in
primis dirigenti e amministratori delle banche) e non ai
cittadini italiani.
6 gennaio 2016 4:27 - danilo2072
Bene fa il Governo a risarcire solo una parte a chi poteva
non sapere. L'investimento in titoli è un rischio e molti
lo sanno magari ingordi del profitto subito. Altrimenti
quando guadagnano dovrebbero NON intascare... Investire in
titoli vuol dire rischiare ... e molti lo sanno.
30 dicembre 2015 19:05 - lucillafiaccola1796
L'idea è buona, a patto che gli arbitri competenti in
diritto finanziario siano Persone come SAV e Contribuenti
Italiani i.e. Lavoratori Subordinati e Pensionati...dtati
della Logica del Buon Senso...basta questa facoltà...non
c'è bisogno di lauree vereo false che siano
Buona Festa ! Ouis, je suis la Befana! E me ne vanto! Una
Strega Buona è meglio di una Fata...
30 dicembre 2015 14:46 - savpg8801
Visti e considerati tutti i precedenti finiti praticamente
nel nulla, e parlo in prima persona per personale
implicazione in bond argentini, ma di ogni altra vicenda in
cui, dopo aver prestato soldi essi non vengano restituiti.
Cosa incredibilmente sottaciuta almeno dal punto di vista
etico e costituzionale legato al recitato che favorisce e
caldeggia e tutela il risparmio.
Questa risoluzione, ben vengano tuttavia le buone idee, mi
pare troppo legata alle pastoie burocratiche di stampo
inattuabile come altre precedenti; e per giunta affidata ad
arbitrati, a indagini, a princìpi inquisitivi su povertà o
abbienza dei prestatori-risparmiatori.
E' inconcepibile che il principio della restituzione dei
prestiti e, quindi, del maltolto (anche se estorto con
leggerezza), sia non impugnato a prescindere dalle forme
truffaldine di chi ha emesso e permesso tali forme di
investimento che non abbia tenuto conto della non
responsabilità, appunto, dei prestatori in quanto non
direttamente responsabili e implicati nella gestione degli
istituti emittenti, salvo e con riserva di azionisti
spiccioli che hanno investito, non per pilotare
assemblealmente la gestione e le decisioni delle banche
implicate, ma che neppure avrebbero avuto la possibilità di
farlo, ma semplicemente per fiducia e sostegno.
Quando mai un obbligazionista partecipa alle decisioni di
un'azienda?