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1 febbraio 2017 18:26 - Claudioar
Non credo sia necessario sparare sentenze, piuttosto sapere essere obbiettivi e avere il coraggio di vedere quello che ora perfino gli organi istituzionali e non certo "le associazioni ambientaliste" ammettono. La pianura padana è uno dei luoghi più inquinati d'Europa per una serie di cause, certo anche orografiche, ma certamente le scelte politiche non sembrano considerare azioni concrete per migliorare la situazione.
La situazione si può vedere anche dal sito di Arpa Veneto che li considera "inquinanti atmosferici" e quindi posso immaginare non siano polveri innocue
http://www.arpa.veneto.it/temi-ambientali/aria/qualita-della ria/approfondimenti/il-bacino-padano
31 gennaio 2017 16:42 - savpg8801
La mania di associare fenomeni ad altri è ormai il tormento della comunicazione e dell'"analisi".
E spesso porta a conclusioni errate, anzi conclusioni globali come se ogni fenomeno ne scatenasse di per se molti altri e ogni conseguenza fosse dovuta ad esso(unico o relativo, fenomeno).
In famiglia, pur abitando in zona periferica di una piccola città, pur non frequentando socialità varie che possono essere fonte di contagi, pur facendo le massime attenzioni a qualsiasi fonte di pericolo tipo, maniglie, soldi, luoghi affollati o meno, distanze di sicurezza, ecc. da oltre un mese abbiamo a che fare con polmoniti, broncopolmoniti, e immagini diagnostiche serie con cure lunghe e mai bastanti.
Inoltre riporto molti casi simili di conoscenti e report di medici ed altro.
E' senz'altro vero che pm10 e altri inquinanti sono alla base di molte malattie tipo asmatiche o polmonari in genere ed in luoghi a rischio, ma quando circolano virulenze o batteriosi inusuali (e i motivi sono da ricercarsi altrove) ma simili alle forme cosiddette allergiche, e colpiscono larghe fascie di popolazione inserita in situazioni o zone, o contesti non, o infimo rischio, meglio non sparare sentenze allarmanti che sanno solo di demagogico allarme, tale da provocare, poi, interventi non mirati.
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