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Aduc – Osservatorio Firenze. Il tram dei desideri. Che fare?
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Comunicato di Vincenzo Donvito
9 febbraio 2017 9:05
 
 I lavori della linea 2 della tramvia fiorentina sembra che siano slittati di due mesi, almeno questo e’ il numero di mesi che viene diffuso per ora. Poi -si sa- puo’ anche essere come i ritardi dei treni: si sa quando cominciano, annunciati anche dopo la prevista partenza, ma non quando e’ definito e poi -non solo- anche quando ci sali a bordo in ritardo, non e’ detto che lo stesso ritardo non aumenti. L’esempio del treno che facciamo non e’ casuale, ma una tipica realta’ della nostra quotidianita’, che non si vede perche’ non dobbiamo applicarla anche ai lavori della tramvia fiorentina.
Il Comune ha affidato i desideri della citta’ all’ex-assessore fiorentino del partito comunista italiano Fabrizio Bartaloni (1), oggi manager (ovviamente di aziende che hanno a che fare col capitale pubblico -e’ la storia italiana!) e presidente di Tram spa, che con una battuta sembra liquidare la questione: “faremo una doppia inaugurazione”. Simpatico….
Il Sindaco Dario Nardella -riportano le cronache- va su tutte le furie e, come se fosse al bar sotto casa, dice “se ritardate non vedrete un centesimo”. Ora, dando per scontata la buonafede del nostro primo cittadino, ci saremmo aspettati una reazione tipo: “o lavorate 24 ore su 24 per garantire i tempi di consegna (senza che si spenda un centesimo di piu’), oppure pagate una penale di xxxxx euro per ogni giorno di ritardo” (il numero di “x” lo abbiamo volutamente fatto di cinque, perche’ le penali in questo caso devono essere di almeno cinque cifre al di’). Il nostro Sindaco ha ancora tempo per riprendersi e -non crediamo di essere estremisti o esagerati- interpretare cosi’ il pensiero dei fiorentini e non solo. E speriamo che lo faccia.
E’ sintomatico quanto accade. In un clima in cui c’e’ anche chi vorrebbe rimettere in discussione tutto facendo, per esempio, cambiare i lavori per far passare la tramvia in piazza Duomo, non ci stupiamo del ritardo di due mesi. Anzi no: ci stupiamo che si sia saputo ora e non il giorno prima dell’inaugurazione prevista per febbraio 2018… come i treni di sopra.
I lavori pubblici, a Firenze in modo particolare (i Medici si rivoltano nella tomba?) sono sempre una novella degli stenti. Il tram in questione e’ diventato quello dei desideri. E i politici di razza (nella nostra citta’, parlando di governo, la razza significa partito comunista italiano), emigrati anche nel business come il Bartaloni, sono i principali artefici. Ci vorranno ancora generazioni per -forse- avere amministratori e politici che siano magari solo parenti di quelli precedenti, e quindi ricorderanno i nonni e i bisnonni come “tromboni chiacchieroni”. Per ora ci dobbiamo accontentare degli stessi o di quelli -come il nostro Sindaco- che hanno studiato nelle loro scuole, cioe’ conseguenziali o di prima generazione, quindi ancora molto simili se non proprio uguali.
Intanto noi cittadini languiamo. Non siamo quelli che piangono sul latte versato e se ne vanno, bofonchiando, a giocare a carte alla casa del popolo o ad applaudire il populista/nazionalista di turno che, cercando di guadagnarci elettoralmente danzando sulla pancia degli elettori, pronuncera’ la mitica frase del glorioso ciclista fiorentino “e’ tutto da rifare”, magari con l’aggiunta di un po’ di vernacolo linguistico. No! Noi siamo quelli coi piedi per terra e sui pedali delle biciclette e sulle pedane dei bus. Cioe’ siamo realisti e guardiamo al futuro che parte dal subito. Ormai siamo in tempesta, e anche se noi non ne siamo responsabili e facciamo parte di quelli del “l’avevamo detto...”, occorre portare la nave in bonaccia con tutto il suo equipaggio. Per questo ci basterebbe che il Sindaco, uscito dal bar, facesse quanto auspicato: lavori 24 ore su 24, penali gigantesche per ogni giorno di ritardo e -se ci sono i soldi- premiuccio sempre in denaro per ogni giorno di anticipo sulla consegna.

1) Fabrizio Bartaloni, consigliere comunale del Partito Comunista Italiano (PCI) dal 1980, nonche' assessore all'edilizia privata -sempre per il PCI- nel governo Bogianckino del 1985, attuale presidente della Tram spa la società di project financing che sta realizzando le linee della tramvia e' tra i finanziatori della campagna elettorale a Sindaco, nel 2012, di Matteo Renzi
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