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ATTENTI ALL’EURO 2
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Comunicato 
14 agosto 2001 0:00
 


L’UNIONE EUROPEA DELLE FREGATURE PER I CONSUMATORI HA GIA’ ABBATTUTO LE FRONTIERE TRA ITALIA E FRANCIA.
CONTINUA L’OSSERVATORIO DELL’ADUC SUI DANNI DELL’EURO PER LE TASCHE DEI CONSUMATORI

Firenze, 14 Agosto 2001. Continuiamo il nostro excursus di "Attenti all’Euro", analizzando e denunciando tutto cio’ che troviamo e ci viene segnalato ai danni del consumatore.
Tendenzialmente dovremmo credere -dice il presidente dell’Aduc, Vincenzo Donvito- che cio’ che ha a che fare con l’amministrazione e la gestione pubblica, dovrebbe tutelare i cittadini, piu’ di quanto avviene nei rapporti con l’economia e il commercio privati, perche’ il pubblico e’ mantenuto con i soldi delle nostre tasse e i gestori, almeno quelli politici, sono espressione di un voto a cui ognuno ha diritto.
Ma ci dobbiamo ricredere, perche’ i primi segnali sono in senso opposto. Infatti, se, per esempio, tra le imprese della filiera dei prodotti di largo consumo si sta delineando un accordo per cui tutti gli aumenti, almeno nel periodo settembre 2001/febbraio 2002, dovrebbero essere bloccati, altrettanto non si puo’ dire per il pubblico.
L’esempio di oggi e’ quello dell’amministrazione della provincia autonoma di Trento, che ha fissato le tariffe in Euro dei mezzi pubblici gia’ dal prossimo 1 settembre, con un incremento –dicono- del 3,27% sul biglietto standard di 1.500 lire, perche’ in questo modo potra’ essere praticato un prezzo tondo di 0,80 Euri (cioe’ Lit.1.549). Quindi nessun aumento per logiche produttive o finanziarie, ma solo per "aiutare" gli utenti a semplificarsi la vita, perche’ e’ ovviamente impossibile arrotondare alla cifra inferiore o –orrore!- mantenere l’importo alla cifra della conversione dalle lire (0,77 Euri arrotondando verso il basso). Ma, come se non bastasse, la delibera dell’amministrazione, fa sapere che, nel periodo 10 settembre 2001/28 febbraio 2002 (cioe’ tre mesi e 20 giorni –fino al 31 dicembre- in cui si continuera’ a pagare solo in lire, e due mesi in cui vigera’ la doppia circolazione monetaria), le societa’ che gestiscono il trasporto pubblico sono autorizzate ad incassare l’importo in lire come risultante dalla conversione della tariffa in Euro e arrotondato alle 100 lire superiori o inferiori: ve l’immaginate un cassiere che, per incassare Lit.1.549 (0,80 Euri) si accontentera’ di 1.500 lire, e non di 1.600? Di fatto, chi usufruira’ di questi servizi, oltre all’aumento del 3,27% (quando e se paghera’ in Euro) dal 1 gennaio 2002, proprio nel periodo piu’ delicato (avvio e introduzione della nuova moneta), pagando in Lire (ripetiamo: obbligatorio fino al 31 dicembre) avra’ una tariffa aumentata del 6,67%.
Bella conquista civica! E soprattutto: bella presa per i fondelli!
Se questo e’ l’Euro, e soprattutto se questi sono i suoi pubblici utilizzatori …. NO GRAZIE!
Comunque, la consolazione per questi amministratori furbetti, e’ che altrettanto sta succedendo in alcuni Paesi fratelli di questa, per ora, scellerata avventura dell’unione monetaria. Le Ferrovie francesi (SNCF), che abitualmente aumentano le tariffe il 1 gennaio, quest’anno hanno deciso di farlo dal 2 settembre, per anticipare –come dicono in una loro nota pubblica- l’arrivo dell’Euro, ed evitare di far coincidere il cambio della moneta del 1 gennaio 2002 con un aumento dei prezzi: e ovviamente, l’aumento medio dell’1,9% se lo cuccano i consumatori con ben quattro mesi di anticipo.
Se questa e’ la scuola del Governatore della Banca Centrale Europea, Wim Duisemberg , bisogna riconoscere che sta mietendo successo, perche’ l’unione europea delle fregature per i consumatori ha gia’ abbattuto le frontiere.
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