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ATTENZIONE ALLA TECNOLOGIA ADSL DELLA TELECOM
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Comunicato 
16 agosto 2001 0:00
 

COMPRI UNO, TI DANNO DUE, NON FUNZIONA E PAGHI DI PIU’
DA UN EPISODIO DI TENTATIVO DI TRUFFA L’ADUC SI RIVOLGE ALLA MAGISTRATURA

Firenze, 16 Agosto 2001. Sono molti gli utenti di Internet, specialmente per motivi professionali, che si avvicinano alla tecnologia Adsl per la navigazione: i risultati, in effetti, quando e se funziona, sono strepitosi rispetto al tradizionale modem a 56K, che oggi e’ il piu’ diffuso, o alla linea Isdn che la Telecom cerca di rifilare come strepitosa pur sapendo che e’ tecnologicamente superata (almeno per queste funzioni di Internet).
Quando si fa un contratto, come nel caso che presentiamo, la maggiorparte degli utenti non vuole avere tutta una serie di accessori, ma solo la linea Adsl che funzioni, e di conseguenza si accorda.
A parte la precarieta’ che ancora caratterizza l’installazione di questo collegamento e i tempi di attivazione, che sovente sono biblici, senza rendersene conto, si finisce nelle fauci di alcuni profittatori che, col vecchio e conosciuto e piu’ volte denunciato metodo di Telecom di rifilare qualcosa senza che alcuno lo abbia richiesto, cercano di letteralmente frodare il neo-utente.
Arriva a casa una telefonata della ditta xx che dice che deve venire per installare uno splitter per l’Adsl. Avendo gia’ la Telecom dato in appalto il servizio di installazione, e’ conseguenziale che l’utente creda che questo splitter faccia parte del servizio, anche perche’, come fa questa ditta a sapere che l’utente a casa sua ha un’installazione Adsl in corso? Quindi vengono e installano questo splitter (che serve a deviare la linea in presenza di centraline telefoniche, fax o allarmi collegati a quella specifica linea) col risultato che la linea non funziona, perche’ praticamente lo splitter annulla lo stesso servizio di smistamento della linea che e’ svolto da alcuni filtri tripolari che fanno parte dell’installazione originaria.
Indagando si viene a sapere che la ditta xx non sapeva che nell’installazione originaria c’erano gia’ questi filtri tripolari e, chiamata per risolvere la questione, cerca di portarli via perche’ inutili. Il problema e’ che, mentre i filtri tripolari fanno parte dei costi dell’installazione, questo splitter viene aggiunto in bolletta come costo una-tantum di Lit.170.000. E’ evidente che, scoperta la magagna, prima che arrivi la prima bolletta Telecom, lo splitter lo si rispedisce al mittente.
Rimangono dei fatti non secondari –dice il presidente dell’Aduc, Vincenzo Donvito:
1 - come la ditta xx e’ venuta a conoscenza che in quella specifica abitazione si stava installando un collegamento Adsl
2 - l’abboccamento telefonico per l’installazione dello splitter senza specificare che si voleva fornire un servizio aggiuntivo
3 – la scoperta della magagna che e’ avvenuta grazie al fatto che, nel frattempo, il servizio di installazione di Telecom, aveva gia’ previsto un oggetto facente funzione dello splitter, e che, grazie all’attenzione dello specifico utente che ci ha denunciato il fatto lo splitter non sia stato installato levando i filtri gia’ pagati.
A questi tre fatti, aggiungiamo una considerazione: non e’ che la ditta xx ha in magazzino non sappiamo quanti splitter e, giocando sulla disinformazione e la presunta ignoranza tecnologica del neo-utente del servizio Adsl, abbia trovato un metodo per farli fuori facendoseli pagare dagli utenti, grazie anche a qualche gola profonda all’interno di Telecom che, per questo, e’ in combutta economica con lei? Inoltre, questo episodio e’ avvenuto a Firenze, quante altre ditte xx con magazzini di splitter (o aggeggi piu’ o meno simili, e sempre utilizzabili per altrettante truffe) ci sono in Italia?
E’ evidente che la ditta xx ha un nome, cognome e indirizzo, cosi’ come gli addetti che hanno "trattato" con l’utente che si e’ rivolto a noi, cosi’ come e’ evidente che tutto la vicenda la portiamo nelle mani della magistratura, ipotizzando il reato di truffa, violazione della privacy, etc …
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