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BENZINA AUMENTATA
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Comunicato 
22 agosto 1997 0:00
 

TUTTO COME PREVISTO: IL DOLLARO USA NON C'ENTRA. I PREZZI AUMENTANO SOLO PER DARE MAGGIORI PROFITTI AI PETROLIERI: GLI ADEGUAMENTI AI NUOVI COSTI DEL GREGGIO SONO STATI AMPIAMENTE COMPENSATI DAGLI AUMENTI DI QUESTI ULTIMI MESI.
LA SITUAZIONE IN EUROPA E' LO SPECCHIO DI QUESTA REALTA'. Firenze, 22 Agosto 1997. E di stamane la notizia di aumenti sulle 10 lire al litro. La scusa e' l'aumento del dollaro, che invece e' quasi fermo, e a valori inferiori di quando a Ferragosto il prezzo della benzina ribasso' ai livelli attuali.
Ci sono molte cose che non tornano -dice Vincenzo Donvito, presidente nazionale dell'Aduc- in questo tira-e-molla dei petrolieri, soprattutto perche' continuano a prendere in giro i consumatori. Dicessero almeno le cose chiare: facciamo quest'altalena perche' vogliamo mostrare i denti a Governo e sindacati e percio' concedano di licenziare molti addetti alle pompe e quindi ristrutturare la rete di vendita. Ma non lo dicono, perche' questa politica la vogliono far pagare ai consumatori che, in regime di cartello-monopolistico, sono costretti a comprare da loro.
Negli ultimi mesi il greggio e' aumentato di 15 lire al chilo e il prezzo alla pompa e' salito, rispetto ad oggi, di 12 lire, con fasi intermedie con punte di 22 lire. Non ci sembra un andamento che segua il mercato internazionale, ma piuttosto le loro necessita'. E si inventano le storielle del dollaro, senza mai fornire i calcoli. Giocano sul generico, il clima vacanziero, il Governo che non sa che fare, la non informazione e rassegnazione dei consumatori, fino a diffondere quella tabellina che ieri era sui quotidiani per dirci che in Italia gli aumenti sono inferiori rispetto agli altri Paesi, senza pero' dirci qual'e' il costo finale e in quale rapporto e' rispetto al costo della vita di quello specifico Paese: dettagli non secondari per valutare quanto costa un prodotto alla borsa del consumatore, specialmente se si paragona a quello di altri Paesi in cui la vita costa molto di piu' che in Italia.
Oggi anche noi diamo due tabelline, diffuse dall'austriaca "Gesellschaft fuer Verkehrspolitik" (Societa' per la politica dei Trasporti), aggiornate a questi ultimi giorni, da cui si evince il prezzo medio nei singoli Paesi europei, e dove occorre ricordarsi che il costo della vita in Italia e' molto piu' basso degli altri Paesi europei, tranne Grecia e Portogallo. Due tabelle che, proprio perche' non fanno il confronto sul prezzo del litro ma su mille litri, danno un'idea piu' precisa di quanto il costo incida sulla propria borsa. La posizione dell'Italia dovrebbe quantomeno essere vicino a quella della Spagna e dell'Irlanda, dove il costo della vita e' simile al nostro, ma invece e' in posizione di "concorrenza" con Paesi come Francia, Finlandia, Svezia, Germania, Olanda e Belgio, dove il costo della vita -in alcuni casi- e' anche il 50% maggiore rispetto a qui.
Il costo e' espresso in Ecu per l'acquisto di 1000 litri di benzina senza piombo:
Francia: 576,2; Finlandia: 548; Olanda: 541,6; Germania: 519,9; Belgio: 506,7; Italia: 494,2; Svezia: 491,8; Portogallo: 462,9; Danimarca: 448,4; Gran Bretagna: 436,5; Austria: 430,1; Spagna: 375,3; Lussemburgo: 361,7; Irlanda: 349,3; Grecia: 345,9.
Ed ora le cifre del diesel, che sono ancora piu' significative, se consideriamo le tasse in piu' che in Italia si pagano per questi autoveicoli:
Gran Bretagna: 436,5; Italia: 361,3; Francia: 354,4; Svezia: 353,8; Germania: 328,9; Olanda: 326,7; Irlanda: 302,5; Belgio: 302; Austria: 300,6; Danimarca: 300,4; Finlandia: 291,2; Portogallo: 285,8; Spagna: 272,5; Lussemburgo: 263,3; Grecia: 244,1.


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