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CERTEZZA DEL DIRITTO
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Comunicato 
12 agosto 1997 0:00
 

GIUSTIZIA. CASO MARTA RUSSO. L'INCREDIBILE SEQUELA DI OPINIONI CHE SERVONO SOLO A LINCIARE IL DIRITTO. MA I DIRITTI DEGLI UTENTI DELLA GIUSTIZIA DEVONO ESSERE CALPESTATI SENZA RITEGNO? Firenze, 12 Agosto 1997. La scrittrice Dacia Maraini, intervistata da un quotidiano nazionale in merito alla vicenda di Salvatore Ferraro e Giovanni Scattone, detenuti con l'accusa di omicidio della studentessa Marta Russo, ha letteralmente detto: "Non vorrei passare per forcaiola ma non capisco la fretta di dire che sono innocenti".
Vincenzo Donvito, presidente nazionale dell'Aduc, ha cosi' evidenziato l'assurdita' di questa posizione della scrittrice:
Credo che la brava scrittrice Dacia Maraini disquisisca di giustizia senza cognizione di causa, non sullo specifico ma proprio in generale.
Per chi come noi si occupa di giustizia come un servizio reso agli utenti dallo Stato, cio' che dice la Maraini e' grave e pericoloso, per gli utenti e anche per lei.
Se non si parte dal presupposto dell'innocenza degli imputati -di qualunque delitto si siano presumibilmente macchiati- non solo si e' forcaioli ma si e' anche giustizialisti: proprio il contrario di quello che serve perche' la giustizia possa funzionare ed essere uguale per tutti.
Probabilmente la voglia di protagonismo, e la dialettica del dibattito estivo ad ogni costo, fa dimenticare questo principio base, trasformando, come in questo caso, una brava scrittrice in una tuttologa ferragostana.


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