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CLASS ACTION NON RETROATTIVA? IL TERRORE DI VEDERSI PRESENTARE IL CONTO...
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Comunicato 
6 dicembre 2007 0:00
 

Firenze, 6 Dicembre 2007. Il relatore della Finanziaria alla Camera. Michele Ventura, ha fatto sapere che e' intenzione della maggioranza far si', oltre alle massicce dosi di morfina che le stanno propinando per renderla vacua, che la class action non sia retroattiva: "basta pensare alle vicende degli ultimi anni e si puo' immaginare l'impatto che potra' avere la retroattivita'". L'on.Ventura, con la sua affermazione ha semplificato il terrore dei vari delinquentelli e delinquenti che fino ad oggi l'hanno avuta franca grazie alle difficolta' di accesso alla giustizia per il cittadino. Delinquenti e delinquentelli che, proprio perche' rubavano piccole somme ma moltiplicate per milioni di clienti di servizi che spesso erano erogati in regime di totale o para monopolio, si sono sempre sentiti legittimati nel perpetuare i loro atti delittuosi.
Abitualmente, quando cambia qualcosa nelle procedure della giustizia, succede che l'esistente vi si adegua e situazioni non ancora prescritte, se portate alla verifica della giustizia, seguono il nuovo ordinamento. Altra cosa, invece, per qualcosa che prima non e' considerato illecito o reato e, a partire da una certa data lo e': dal giorno xx non si puo' piu' fare una certa cosa. Per la class action, anche se si tratta di procedura e non la nascita di un nuovo illecito/reato, si intende stravolgere il senso logico, perche' si teme che in molti dovranno pagare il conto che verra' loro presentato dopo anni di impunita'.
Colpo di spugna? No, troppo poco per un potere che decide di autoassolversi proclamando la propria impunita': MyWay-4You della Banca Mps, bond Cirio, Argentina e Parmalat, vari contratti di Telecom/Tim o Wind, VolareWeb (per citare solo i casi piu' eclatanti), sono situazioni tutte da class action e non poterle un domani fare (anche se non-prescritte), oltre ad un piacere alle specifiche aziende e' un favore al potere istituzionale, sempre intrecciato con queste vicende, quantomeno per omissioni delle dovute azioni di controllo.
Sappiamo che non esiste la vergogna per chi amministra il potere guardando soprattutto a se stessi, ma l'urto di vomito dei cittadini non possiamo fermarlo.

Vincenzo Donvito, presidente Aduc

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