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DISSERVIZI POSTALI
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Comunicato 
27 gennaio 1998 0:00
 

COMUNICATO STAMPA

SERVIZIO POSTE DI STATO. IL DIRETTORE GENERALE PRENDE IN GIRO, COME E' SUCCESSO IERI SERA DURANTE UNA TRASMISSIONE TV. PROCLAMIAMO L'8 GENNAIO "MAIL-DAY", PER RICORDARE A CADENZA FISSA LO SCEMPIO DI QUESTO SERVIZIO.

Firenze, 27 Gennaio 1998. Nella trasmissione "Porta a Porta" della Rai, ieri sera 26 gennaio, il direttore generale delle Poste, invitato per spiegare come mai la lettera dei rapitori di Soffiantini avesse impiegato 16 giorni per arrivare dalla provincia di Arezzo a Milano, ha dato spiegazioni apparentemente convincenti: mancanza di indirizzo, mancanza di codice postale, e destinatario (Tg5) che era in un comune della cintura milanese, e non Milano come indicato sulla busta.
Credibile. Sul momento. Ma, non essendo nato ieri, non ho potuto non pensare ad un episodio, non il primo purtroppo, che ci e' accaduto alcuni giorni fa.
A parlare e' il presidente nazionale dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Una lettera partita da Firenze il giorno 8 gennaio -la stessa data della missiva alla famiglia Soffiantini- e indirizzata proprio alla nostra associazione, ci e' stata recapitata lo scorso 22. Dentro c'era un invito ad un dibattito che si sarebbe dovuto svolgere a Firenze il giorno 12, e l'indirizzo era completo, incluso il cap. Quello che piu' ci ha colpito e' l'iter della lettera, certificato dai timbri postali:
- 8 gennaio: timbro sul francobollo
- 19 gennaio: timbro di Venezia Ferrovia
- 22 gennaio: recapitata dal postino al nostro ufficio
Per quale motivo la lettera che da Firenze andava a Firenze sia transitata da "Venezia Ferrovia" il 19 gennaio, ben 11 giorni dopo, per poi tornare dopo "solo" tre giorni -il 22- a Firenze, resta un mistero.
Che diventa una beffa se pensiamo a quello che il direttore generale delle Poste ha detto ieri sera in televisione.
Forse il giorno 8 gennaio e' stato il giorno nero delle Poste italiane? E la famiglia Soffiantini e l'Aduc sono solo due delle vittime? Lo vorremmo credere, ma sappiamo che cosi' non e'.
Per questo motivo proclamiamo l'8 gennaio come "MAIL-DAY", da commemorare ogni anno, a simbolo di uno sfascio di un servizio che, privatizzato per finta, continua ad
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