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DIVIETO VENDITE SOTTOCOSTO AL VIA NONOSTANTE LE PROMESSE
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Comunicato 
25 ottobre 2001 0:00
 


DA OGGI I CONSUMATORI SONO MENO LIBERI DI RISPARMIARE

Firenze, 25 ottobre 2001. Fidarsi e’ bene, ma non fidarsi e’ meglio. Dobbiamo far nostra la tipica espressione del diffidente per natura –dice il presidente dell’Aduc, Vincenzo Donvito- perche’ alle promesse/impegni da "mercante" del ministro delle Attivita’ Produttive, e’ seguito l’interesse di bottega, cioe’ il controllo del mercato. A nulla, infatti, sono valse le richieste da piu’ parti di non far coincidere l’avvio della istituzionalizzazione dell’euro con questo blocco del mercato: l’ipotesi di una semplificazione della vita a consumatori e commercianti, nonche’ uno stimolo a consumi e guadagni, fanno parte di un mondo di libero mercato che fa parte solo dei discorsi elettorali. La realta’ e’ quella del sacrificio obbligato a cui dobbiamo sottoporci per incensare chi ci considera sudditi e incapaci: i consumatori sono meno liberi di risparmiare. A quando lo sconto fisso, di Stato, cosi’ come e’ gia’ stato fatto per i libri?
Questo e’ il risultato dell’entrata in vigore delle norme che vietano le vendite sottocosto, o meglio che le regolamentano in modo che il potere dello Stato e dell’Amministrazione possano dispensarle riaffermando il loro potere di concessione.
Quando fu approvata la legge Bersani sulla riforma del commercio e furono abolite le norme nazionali sulle vendite a saldo, delegando a Regioni e Comuni le specifiche normative, questi enti locali si impegnarono a legiferare e normare, e quasi tutti lo hanno fatto. Ma oggi con questa legge si ribadisce il compito dello Stato centrale di fissare ogni anno tre campagne promozionali in sottocosto, per un massimo di 50 prodotti e di dieci giorni: cioe’, quello che era uscito dalla porta, rientra dalla finestra.
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