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FS E DISABILI
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Comunicato 
30 agosto 1997 0:00
 

SE SEI CIECO RESTI A CASA. E' QUESTA LA LOGICA DEL REGOLAMENTO DELLE FERROVIE DELLO STATO? SEMBRA DI SI', ALMENO STANDO A QUANTO E' SUCCESSO AD UN CIECO ROMANO A CUI E' STATO SEMPLICEMENTE APPLICATO IL REGOLAMENTO DI SERVIZIO.
PRESENTATA UNA DENUNCIA ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA. Firenze, 30 Agosto 1997. Questa mattina, il presidente nazionale dell'Aduc, Vincenzo Donvito, ha presentato una denuncia alla Procura della Repubblica di Firenze. Questo il testo:
Lo scorso 21 giugno, a Roma, un cittadino non-vedente, Paolo Pietrosanti, dovendo recarsi a Verona con il treno, ha chiamato, il pomeriggio del giorno prima, il servizio disabili della stazione Termini, che, per effettuare l'accompagnamento al treno ha chiesto che gli fossero forniti i dati della prenotazione. Il signor Pietrosanti, solo in ufficio in quel momento, non poteva ovviamente dare questa informazione, ed ha chiesto di fissare un appuntamento in stazione, dove avrebbe fatto vedere la prenotazione. L'addetto ha risposto che quelle informazioni erano indispensabili per effettuare l'accompagnamento, e quindi non potevano dargli il servizio. L'addetto in questione si e' anche rifiutato di fornire i suoi dati identificativi.
Il signor Pietrosanti ha anche chiamato la Direzione delle Ferrovie, dove gli hanno confermato che il regolamento prevede questa prassi.
Per l'occasione il signor Pietrosanti ha telefonato alla Polizia ferroviaria che, gentilmente, ha preso un appuntamento con lui e lo ha accompagnato al treno per Verona.
Di questo fatto, lo scorso 26 agosto, se ne e' occupato brevemente anche il TG2-Rai delle ore 13.
Questa vicenda ci appare lesiva dei diritti della persona portatrice di handicap, perche' la obbliga a dover prenotare sempre il treno, anche per piccoli tragitti battuti dai pendolari.
E ci chiediamo se il Regolamento delle Fs di per se', prevedendo l'obbligo della prenotazione anche quando non servirebbe per espletare il servizio di accompagnamento del non-vedente, sia lesivo delle leggi che tutelano i diritti e la mobilita' dei cittadini portatori di handicap.
E inoltre, il diniego di fornire i dati identificativi, da parte dell'addetto al servizio disabili, ci sembra lesivo delle leggi a tutela della trasparenza amministrativa.


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