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L’irriverente di Firenze. L’acqua contro i turisti stanchi… e scoprono che evapora… UCAS
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Comunicato di Vincenzo Donvito
1 giugno 2017 10:37
 
  Grande risalto, anche nazionale, per l’iniziativa dell’amministrazione di Firenze per impedire che i turisti stanchi si riposino sui gradini dei sagrati delle chiese (simbolo di tutti, Santa Croce, visto che al Duomo ci sono gia’ le transenne): bagnare i gradini. Turisti che hanno il “vizio” di mangiare, bere e magari anche di buttare rifiuti in modo indecoroso. “Vizio” gradito a commercianti di vario tipo, anche se a singhiozzo protestano contro i turisti o pro i turisti, contro le zone pedonali o pro le zone pedonali… dipende da dove batte il soldo in quel momento, che’ mediamente della citta’ in se’ gli interessa solo nella misura in cui e’ fonte di soldo. E intanto il Comune, dopo dispiego di mezzi ed energie, ha scoperto che l’acqua evapora e, complice il caldo stagionale, dopo una decina di minuti siamo punto e a capo. La levata di scudi e il pugno di ferro del nostro Sindaco e’ durato un giorno.
Ieri: intollerante, indecente, indecoroso, non si devono sedere, gliela faccio vedere io, con mini-idranti come fa la polizia contro i manifestanti molesti, anche se prima di bagnare li abbiamo fatti sloggiare. Conseguenza: su tutti le cronache si glorifica l’iniziativa che finalmente ridara’ decoro alle chiese della capitale del Rinascimento.
Oggi: porca miseria, ma l’acqua evapora. Ed anche velocemente. Ed ora? Boh!
Aggiungiamo noi. Ci avete fatto caso che le catenelle che impediscono la seduta sui gradini del Duomo hanno fatto si’ che il marciapiede antistante si popolasse dei soliti turisti mangianti e beventi come sempre? E anche con un risultato piu’ brutto? Il fatto che il gradino del marciapiede sia piu’ basso di quello della scalinata, fa si’ che lo stanco turista si sieda in modo piu’ “sbracato”, ci siano piu’ “cosce all’aria” che, vista la sacralita’ religiosa del luogo, a chi e’ attento a queste cose da’ piu’ stimolo o insofferenza.
Nel gergo dei ragazzini delle medie si dice: U.C.A.S., cioe’ Ufficio Complicazioni Affari Semplici… che sembra essere quello addetto dal Comune ad affrontare queste questioni. Perche’ il problema esiste, e’ indiscutibile, ma forse non va affrontato con lo stesso stile che, per esempio, porta a tappare le buche nell’asfalto disastrato delle nostre strade (tappi che saltano dopo poche ore), senza andare alla radice del problema.
A nostro avviso, nel caso delle strade e’ la risistemazione totale del manto. Mentre nel caso della stanchezza dei turisti e’ dare a questi ultimi opportunita’ di non essere stanchi e -magari, ma guarda un po’…- invogliarli cosi’ a stare di piu’ in citta’ e a consumare/spendere di piu’ e meglio, a vantaggio di tutti. Il problema (purtroppo e’ un problema…. Ucas, ricordate?) e’ che ci vuole una testa libera e scevra di pregiudizi, che la nostra amministrazione dimostra nello specifico di non avere. Il divieto di una cosa importante ed essenziale (riposarsi nella fattispecie) non paga mai. Vedi i divieti alle canne... dovunque si fuma e si compra “a nero”. E, per ora, sembra che riposarsi non sia illegale come le canne, bisognerebbe solo farlo in modo congruo. Siamo d’accordo col Comune: non sotto i ponti del Mugnone per i disgraziati senza casa, non sui gradini dei luoghi storici rendendo anche difficoltoso l’accesso agli stessi. E dove allora? Mentre per la casa a quelli del Mugnone capiamo che sia un po’ piu’ complicato (ma facile, basterebbe volerlo), per i turisti stanchi… ma che ci vuole a mettere panchine dovunque? O forse non lo si fa perche’, come l’illuminato Sindaco di Grosseto, si teme che le panchine divengano luogo di riposo non solo di turisti portasoldi ma anche di stanchi senza arte ne’ parte?
Suvvia, Sindaco e amministratori, fate uno sforzo. Dismettete l’UCAS e investite un po’ di soldi in tante panchine, che sono anche piu’ comode di gradini dei sagrati e marciapiedi. Dovete solo pensare che, quando c’e’ un problema, il divieto non basta mai e spesso da’ effetti contrari (oltre a -evaporando- far ridere un po’ tutti), occorre sempre l’alternativa per facilitare il comportamento di cui quelli che ci portano soldi hanno necessita’.
 
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