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L’irriverente. Patatrack istituzionale a Firenze. Largo al degrado!
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Comunicato di Vincenzo Donvito
24 marzo 2017 10:10
 
 Il presidente del Tar della Toscana attacca il Sindaco di Firenze. Armando Pozzi versus Dario Nardella. Oggetto del contendere: le frequenti bocciature del tribunale amministrativo nei confronti delle delibere del Comune di Firenze, ultima della serie quella sugli orari di apertura delle sale con slot machine.
Nella sostanza il presidente Pozzi non puo’ che avere ragione: alle lamentele del Sindaco sulla non collaborazione del tribunale, ha replicato che per un tribunale c’e’ poco da collaborare, ma solo da seguire la legge. Sindaco “beccato in castagna” nel proprio ardore e delirio di onnipotenza, convinto che il potere esecutivo abbia priorita’ su tutto e dimentico della classica divisione (legislativo, esecutivo e giudiziario) che e’ alla base dello Stato di diritto e della nostra democrazia. Certo, la sua quotidianita’ (in buona compagnia anche a livello nazionale) e’ fatta di continue incursioni dell’esecutivo nel legislativo, per cui si e’ abituato male, ma questa volta “ha trovato pane per i suoi denti”.
Dovremmo quindi essere soddisfatti perche’ il potere giudiziario ha fatto opera di verita’ e memoria storico-istituzionale nei confronti del potere esecutivo? No, non lo siamo! Anzi, crediamo sia un patatrack. Noi, al posto del presidente del Tar saremmo stati zitti…. ma noi -si sa- siamo estremisti del diritto… Patatrack perche’ apre un conflitto di parti che non giova a nessuno. Certo, il Sindaco avrebbe fatto meglio a non commentare in quel modo istituzionalmente osceno il Tar (“ma il Tar, collabora o e’ contro?”), limitandosi a manifestare la sua contrarieta’ alla sentenza e attrezzandosi per il ricorso al Consiglio di Stato… ma, il fatto che comunque si sia pronunciato, non implicherebbe necessariamente la difesa da parte del potere giudiziario; difesa che apre, anche se i toni possono apparire pacati, un conflitto mediatico che -a nostro avviso- non giova a nessuno. Noi crediamo che il potere giudiziario non dovrebbe entrare nell’agora’ mediatica. Perche’ di questo si tratta. Il Sindaco Nardella, dicendo quello che ha detto, non ha violato nessuna norma, ma ha solo fatto un intervento che alcuni (noi tra questi) ritengono inopportuno e osceno. Quindi, perche’ il potere giudiziario e’ intervenuto, visto che la sua funzione e’ quella di ricordarci -con sentenze- chi viola o chi rispetta le leggi? Vogliamo un potere giudiziario al pari di esecutivo e legislativo, costantemente in una agora’ mediatica, spesso di livello infimo, che ha portato all’attuale screditamento in larga parte dei cittadini? Vogliamo, cioe’, che il potere giudiziario, al di la’ delle motivazioni delle sentenze, si metta a fare “caciara mediatica” come qualunque politico di basso o di alto rango? Oggi il presidente del Tar della Toscana lo ha fatto, e la nostra condivisione dei concetti e principi che ha espresso, non ci condizionano nel credere e continuare a sperare in una loro funzione discreta e riservata.
Quello che e’ successo oggi, a nostro avviso, e’ un’ennesima dimostrazione del degrado delle nostre istituzioni e, di conseguenza, un ulteriore buon motivo perche’ chiunque possa screditare le stesse ad ogni minima occasione.
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