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ORARI DEI NEGOZI
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Comunicato 
15 maggio 1997 0:00
 

ORARI DEI NEGOZI A FIRENZE E NUOVE REGOLE: ANCORA TROPPO POCO.
C'E' PUZZA DI BOICOTTAGGIO DEL NUOVO CHE NON SI PUO' GOVERNARE E CHE METTE IN DISCUSSIONE POTERI CONSOLIDATI. Firenze, 15 maggio 1997. Vincenzo Donvito, presidente nazionale dell'Aduc, ha rilasciato il seguente commento:
Quello che sta facendo il Comune di Firenze e le altre amministrazioni dell'area metropolitana e' un piccolissimo passo, ma troppo poco. L'estensione -positiva- dell'orario turistico a tutti i tipi di negozi, si scontra con le limitazioni di apertura domenicale, imposizione del riposo settimanale, limitatezza dell'orario d'apertura.
Vediamo punto per punto.
- Orario turistico. Perche' solo d'estate? Forse Firenze non e' turistica durante tutto l'anno?
- Estensione dell'orario. Perche' solo per alcune tipologie di negozi?
- Regole. In una città' congestionata dalle "ore di punta", perche' tutti devono sottostare agli stessi orari? E perche' il commerciante deve chiedere un'estensione e non solo notificare la sua scelta?
Domande a cui -da un punto di vista del diritto al consumo e della liberta' di commercio- non si riesce a trovare risposta ..... che invece c'e' se fotografiamo la situazione: le regole -nessun commerciante o consumatore lo puo' smentire- sono fatte per controllare e non per disciplinare. L'umiliazione -perche' nel caso del commercio e' proprio questo il termine giusto- a cui deve sottostare chiunque voglia intraprendere nel settore, e' il primo passo per far capire chi comanda (non e' un caso che corruzione e malaffare fanno da padrone in questo settore). Non solo, ma il dispendio di denaro a cui il consumatore deve sottostare, perche' i suoi orari non si conciliano con quelli dei negozi, avvilisce la sua capacita' di scelta, e quindi di influire sul mercato: sempre piu' indirizzato dai produttori che non dalle scelte dei consumatori.
Cambiare e' solo questione di volonta' politica dell'amministratore. Le leggi che lo consentono ci sono, a partire da quella regionale sui piani degli orari del commercio. Le organizzazioni dei commercianti sono l'ostacolo: il loro potere nasce proprio dalla delega alla gestione delle difficolta', e qualunque semplificazione viene vista come un attentato alla loro esistenza.
Un dubbio conclusivo. In questa girandola di nuovi orari e nuove regole che cambiano pochissimo la situazione, intravedo un risultato: impedire al nuovo centro commerciale di Campi Bisenzio l'apertura domenicale, cioe' negare quei diritti che sono riconosciuti ad altri a nuove forme di commercio, ampiamente sperimentate in altri Paesi, e che danno risultati ottimali in tema di consumo, produzione e lavoro, ma che -per l'appunto- minano il potere delle associazioni dei commercianti.
L'Aduc a difesa della grande distribuzione? No! L'Aduc a difesa dei diritti dei consumatori a spendere meno, acquistare meglio e, soprattutto, quando vogliono e possono.

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