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PRODOTTI BIOLOGICI: BEFFA PER IL CONSUMATORE
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Comunicato 
14 febbraio 1996 0:00
 

Roma, 14 febbraio 1996. Il consumatore che acquista un prodotto biologico pensa che sia privo di inquinanti e che puo' tranquillamente mangiarli. Ma non e' cosi'.
Il nuovo regolamento comunitario, infligge un nuovo colpo alla credibilita' dei prodotti biologici, stabilendo che un prodotto puo' definirsi tale quando lo e' anche al 95%, e non piu' al 100%, e, cosa ancor piu' grave, possono fregiarsi di questo titolo anche le aziende in conversione dall'agricoltura tradizionale a quella biologica. Tanto varrebbe mangiare un prodotto tradizionale, senza dover pagare l'aggio della naturalita'.
Ricordiamo -dichiara Primo Mastrantoni, segretario nazionale dell'Aduc- che un prodotto biologico puo' essere contaminato indipendentemente dal tipo di coltivazione effettuata, perche' l'ambiente circostante all'azienda biologica puo' essere inquinato, e riversare l'inquinamento anche su terreni nei quali non vengono usati prodotti chimici di sintesi.
La dizione "prodotto biologico", lo abbiamo sempre sostenuto, e' fuorviante per chi crede in un prodotto incontaminato. Sarebbe piu' opportuno controllare la quantita' di prodotti chimici di sintesi nei vari alimenti, controllo che dovrebbe essere aggiunto alla prescrizione delle tecniche di coltivazione biologica.
Evidentemente il giro d'affari inizia ad essere consistente, e quindi si allargano le maglie della normativa.
Non rimane che informare i cittadini della realta', e in questo senso sollecitiamo gli organi d'informazione a promuovere una campagna informativa prima che l'ennesimo scandalo travolga un'attivita' nella quale abbiamo sempre creduto.


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