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Pubblico registro automobilistico, Aci, Archivio nazionale dei veicoli, Motorizzazione, Province. A che servono? A tartassare il contribuente!
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Comunicato di Primo Mastrantoni
24 luglio 2014 10:17
 
 A che serve il Pubblico registro automobilistico (Pra)? Per le pratiche inerenti i passaggi di proprietà, le prime iscrizioni e le radiazioni, ci dicono. In sostanza dal Pra deriva il certificato di proprieta' di un mezzo di trasporto. Il possessore di un autoveicolo, pero', ha anche il libretto di circolazione che viene rilasciato dalla Motorizzazione civile (ministero delle Infrastrutture e Trasporti). Sorge spontanea la domanda: perche' non si unificano i due documenti semplificando la vita agli automobilisti e, volesse il cielo, ridurre la spesa pubblica, vale a dire le tasse al cittadino? Perche' mai si deve peregrinare tra gli uffici statali, la Motorizzazione e quelli dell'Aci? E perche' l'Aci (ente pubblico che ha proventi diversi) non si privatizza e diventa una libera associazione alla quale gli automobilisti interessati si iscrivono? Perche' non si unificano l'Archivio nazionale dei veicoli (Anv) e il Pra? Perche' il cittadino italiano deve tirare fuori dalla propria tasca 233 milioni di euro l'anno per tenere in piedi il Pra? A che serve un "certificato di proprieta' " quando basta una riga sul libretto di circolazione? Insomma abbiamo una duplicazione di strutture che costano al contribuente e creano problemi all'utente.
Ma quanto costa in media oggi una pratica automobilistica? Ciascuno di noi paga 561 euro per un'immatricolazione e 588 euro per un passaggio di proprieta'. Una torta spartita tra sei attori diversi: Aci incassa 27 euro, il ministero dei Trasporti ne preleva 49,6 per una nuova iscrizione e 9 per un trasferimento di proprieta'. Le Poste incassano in media 4,50 per "imposte e oneri d'intermediazione", cioè bollettini postali, mentre il ministero dell'Economia chiede due versamenti: "imposta di bollo su Pra"e "imposta di bollo su Motorizzazione". Incamerando, in media, 64 euro. Poi ci sono le Province, che intascano 365 euro, il 65% del totale, attraverso un'imposta di trascrizione. Infine le agenzie di pratiche auto che incassano dai 50 ai 120 euro a prestazione.
Rivolgiamo queste domande al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che ha avviato la semplificazione degli enti e delle strutture pubbliche.
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