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Roma Capitale. Raggi e la Croce Rossa. Errori strategici
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Comunicato di Primo Mastrantoni
23 giugno 2017 10:32
 
 Abbiamo evitato di "sparare" sulla Croce Rossa, vale a dire che abbiamo evitato di "sparare" su Virginia Raggi, sindaca di Roma Capitale, in questi giorni nei quali ricorre l'anniversario della sua elezione (19 giugno) e della sua proclamazione (22 giugno). Troppo facile. I media sono pieni di resoconti di quel che non è stato fatto. Abbiamo sostenuto fin da principio che la sindaca Raggi non aveva la bacchetta magica, che i problemi della Capitale d'Italia erano di una tale gravità che occorrevano anni di buon ed efficace governo per affrontarli e portarli a soluzione. 
La sindaca Raggi aveva tutti i presupposti per governare: l'elezione con il 67% dei voti e una maggioranza assoluta in Consiglio Comunale, la facoltà di nominare gli assessori e di scegliere i vertici amministrativi comunali. C'era e c'e', però, una condizione fondamentale: scegliere un percorso politico diverso dai suoi predecessori. Lo ha fatto? No.
Indichiamo due esempi: gestione Atac (l'azienda dei trasporti) e Ama (azienda rifiuti), entrambe di proprietà del Comune. Per decenni queste due aziende hanno "offerto" disservizi alla cittadinanza, come ha rilevato l'Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali di Roma Capitale. Occorreva, e occorre, un cambiamento radicale perche' le due aziende sono costituzionalmente incapaci: sono pubbliche ma non al servizio del pubblico, cioè dei cittadini. Non aver capito questo assioma è stato, ed è, l'errore strategico della politica della sindaca Raggi e, più in generale, del M5S.
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