SANITA': PERCHE' SOLO I MEDICI POSSONO DECIDERE?
FACCIAMO SCEGLIERE ANCHE I CITTADINI, UTENTI DEI SERVIZI SANITARI Firenze, 29 ottobre 1996. Entro il prossimo 31 gennaio i medici ospedalieri dovranno scegliere se prestare la propria opera nelle strutture pubbliche o, in alternativa, nelle cliniche private.
Sull'argomento il Presidente dell'Aduc Vincenzo Donvito ha rilasciato la seguente dichiarazione:
Le leggi vigenti prescrivono l'obbligo, per tutti i cittadini, di contribuire, con una parte del proprio reddito, al mantenimento del servizio sanitario di Stato.
In tal modo tutti possono accedere gratuitamente (ticket e liste di attesa permettendo) agli ospedali pubblici; l'accesso alle cliniche private e' riservato a chi puo' permettersi di pagare di tasca propria, perche'‚ i contributi sanitari versati regolarmente non servono a nulla.
In tal modo soltanto i ricchi possono permettersi di scegliere l'assistenza sanitaria che preferiscono, mentre gli altri devono contentarsi di "quello che passa la mutua".
Eppure basterebbe poco per consentire a tutti i cittadini - ricchi e poveri - di scegliere la sanita' che preferiscono: sarebbe sufficiente permettere ad ogni cittadino-contribuente di optare "a monte" per la sanita' pubblica oppure per quella privata, destinando i propri contributi sanitari allo Stato oppure ad una assicurazione privata.
Occorre pero' che venga cambiata la legge: se governo e Parlamento continueranno a non fare niente, i cittadini potranno pensarci loro a fare qualcosa: la prossima primavera saranno chiamati, come elettori, a decidere su un referendum popolare che vuole appunto estendere a tutti la possibilita' di scelta tra sanita' pubblica e sanita' privata.
In tal modo le strutture pubbliche saranno sottoposte alla concorrenza di quelle private, e dovranno organizzarsi per fornire dei servizi qualitativamente in linea con l'esosita'