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Sclerosi multipla e farmaci. Sperimentare sugli animali?
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Comunicato di Primo Mastrantoni
23 aprile 2015 12:02
 
 La sclerosi multipla (SM) e' una malattia autoimmune che colpisce il sistema nervoso centrale, con deterioramento della guaina mielinica che ricopre le fibre nervose. Gli effetti sono diversi e si puo' arrivare alla disabilita' progressiva. Attualmente non esiste una cura risolutiva.
Sono allo studio due farmaci (pomate) comuni che possono essere utili nella terapia per la sclerosi multipla. Uno dei due farmaci e' utilizzato per il trattamento del piede d'atleta, il miconazolo, un antifungino, e un altro per alleviare l'eczema, uno steroide, il clobetasol. In esperimenti su cellule in vitro e su animali precoci, questi due farmaci si sono rivelati utili per la crescita della guaina mielinica.
Gli studi sono promettenti ma devono essere ancora approfonditi per arrivare a immettere in commercio questi due farmaci. Il prossimo passo sara' quello di testare questi trattamenti in studi clinici per stabilire se possono portare benefici reali nel rallentare o fermare la progressione della sclerosi multipla.
In Italia ci sono circa 61mila pazienti affetti da SM che colpisce prevalentemente le persone tra i 20 e i 40 anni.
Non aspettiamoci risposte immediate alla cura con i due farmaci, ma la strada imboccata promette buoni risultati.
L'occasione e' propizia per parlare di sperimentazione. Dalla coltura di cellule si e' passati agli animali e, ora, si passera' a quella clinica, cioe' sulle persone. Si poteva evitare la sperimentazione sugli animali (che non e' la vivisezione)? Forse. Il passaggio, allora, dovrebbe essere: coltura di cellule e persone, con i rischi di sperimentare un farmaco sul corpo umano.
Una riflessione e' dovuta.
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