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USURA E MERCATO
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Comunicato 
20 agosto 1997 0:00
 

MA AL MINISTERO DEL TESORO DORMONO? INTERVENIRE ALLA RADICE? FORSE E' GIA' TROPPO TARDI ..... E ALLORA? APRIRE IL MERCATO TOGLIENDO IL BUSINESS AI CRIMINALI: FAVORIRE UN'OFFERTA OGGI ESISTENTE SOLO PERCHE' LEGATA AL BISOGNO IMMEDIATO. Firenze, 20 Agosto 1997. A Ferragosto un'indagine della Guardia di Finanza ci ricorda che l'usura -quella che le Fiamme Gialle sono riusciti ad individuare- nei primi sei mesi dell'anno e' aumentata del 28% rispetto all'anno precedente. E l'Aduc -inascoltata, per ora- ha chiesto al ministero del Tesoro di emanare disposizioni per una revisione della politica creditizia delle banche (crediti concessi non solo sul patrimonio, ma anche sulla potenzialita' di reddito e sull'assunzione -da parte delle banche- di compartecipazioni azionarie nelle aziende da finanziare). Ieri lo studio della Confesercenti, che parla di 28 mila miliardi che i vessati. essenzialmente per usura, versano alla criminalita' per garantirsi i loro "servizi": una cifra piu' alta di quanto il Governo si appresta a varare con la prossima manovra per sanare i conti pubblici.
Cosi', Vincenzo Donvito, presidente nazionale dell'Aduc, e' intervenuto:
Nell'emergenza che stiamo vivendo, viene usato un metodo, per affrontare la situazione, che e' l'esatto contrario di cio' che occorrerebbe: chiedere che si cambino le leggi. Rimandare, cioe', a iter e tempi lunghi che fanno consolidare il malaffare. Ci saranno sicuramente alcune cose della legge sull'usura che non vanno bene, ma la loro soluzione non puo' risolvere il problema alla base: una piccola imprenditoria che non dialoga con il sistema creditizio legale, e uno Stato che -qui c'e' la beffa- si vanta ovunque che il miracolo economico italiano sia dovuto essenzialmente a questa piccola imprenditoria diffusa. Sembra uno Stato che si da', da solo, le martellate in testa.
Perche' il ministro del Tesoro Ciampi non interviene? Le vacanze estive? Non vogliamo crederlo. Crediamo piuttosto che -anche e nonostante i nostri consigli- non abbia strumenti per farlo, perche' e' troppo tardi, doveva agire prima.
A questo punto, a meno che non si voglia militarizzare i luoghi di ogni attivita' imprenditoriale, trasformando il Paese in una caserma, esiste solo una possibilita': togliere il business ai criminali, "legalizzando cio' che oggi e' illegale", rompendo i lacci che ingessano il sistema creditizio bancario e finanziario.
Se lo Stato -grazie alla sua inazione, sia chiaro- non e' capace di prevenire e reprimere il fenomeno, deve governarlo, altrimenti l'anti-Stato parallelo lo fagocitera', cosi' come sta facendo.
Che fare? Intanto arginare subito il fenomeno con l'apertura del sistema creditizio bancario -cosi' come anche suggerito dall'Aduc. Poi legiferare non per reprimere solamente, ma per facilitare la messa in regola di chi oggi agisce illegalmente.
Non si tratta di legalizzare l'usura e tutto cio' che di criminoso c'e' intorno, ma di facilitare l'avvio di professioni creditizie, per aprire un mercato oggi monopolio delle banche, e creare una concorrenza che farebbe aumentare l'offerta del credito, invertendo la situazione odierna, dove il mercato si crea solo per la domanda, e quindi e' un mercato che si crea per il bisogno ... quindi un non-mercato, facile preda di chi privilegia l'azione illegale.


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