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VACANZE ROVINATE?
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Comunicato 
11 agosto 2001 0:00
 


NON FARSI METTERE I PIEDI IN TESTA: CONSIGLI PRATICI

Firenze, 11 Agosto 2001. La veduta-mare e’ in effetti l’interno di un cortile. Lo splendido villaggio inserito nel verde e’ ancora in costruzione oppure, nel frattempo, accanto gli sono stati costruiti un paio di grattacieli ed e’ vicino ad una strada rumorosa. L’intimita’ del luogo che e’ tale anche nella sala pranzo …. e’ un tavolo di dieci posti dove si mangia con occasionali commensali. La camera accogliente per babbo, mamma e due ragazzini, e’ un letto matrimoniale con incollato un letto a castello, e per raggiungere la finestra che da’ sul balcone microscopico occorre passare sullo stesso letto. I giochi del villaggio, nonche’ la piscina sono ancora in costruzione, e l’organizzato e fornito minimarket, se non si va a prendere il pane entro le 10, ci si deve accontentare di prodotti tipo-pane a lunga conservazione. L’esclusiva piscina e’ in realta’ frequentata da tutto il paesello accanto al villaggio. L’aria condizionata e’ un ricordo del passato grazie ad arrugginiti diffusori che oltre al rumore fanno temere per l’incolumita’ grazie ai numerosi fili elettrici volanti che lo alimentano, mentre il bar-discoteca del villaggio pullula di gente rumorosa fino alle 3 di mattina, e poi, riaprendo come solo bar, diffonde i suoi rumori dalle 7 di mattina. E la vicina spiaggia a 3 Km da farsi a piedi, dove il tutto compreso con comprende ombrellone, sdraio e seggioline?
Sono queste le brutte vicende strandard, in luoghi superaffollati e al limite, se non oltre, la capienza consentita, che alcuni vacanzieri si trovano ad affrontare.
Ci si e’ fidati troppo dell’agenzia o del tour operator, o il prezzo tanto basso non era poi proprio un affare, o si e’ piu’ semplicemente in presenza di agenzie, albergatori e organizzazioni turistiche con pochi scrupoli civici, che rasentano il codice penale? Tutto e’ possibile, e quel che resta, con certezza, e’ la vacanza rovinata.
Non farsi mettere i piedi in testa e’ importante –dice il presidente dell’Aduc, Vincenzo Donvito- perche’ se chi sbaglia o truffa non paga, altre persone finiranno in questo intreccio diabolico.
A fregatura o disguido realizzato, ci sono tre cose da fare: non accettare cio’ che e’ difforme da quanto prenotato e, se possibile, andare in un altro posto, facendosi certificare per iscritto l’abbandono della prenotazione per difformita’ da contratto: in questo modo, si potra’ chiedere il rimborso completo di quanto non usufruito e gli eventuali danni (da certificare) per il tempo trascorso a cercare la nuova sistemazione e l’eventuale differenza per il costo maggiore che si e’ stati costretti a sopportare. Accettare la soluzione che viene proposta (inferiore rispetto a quella prenotata), facendo certificare per iscritto la differenza, in modo da poterla chiedere dopo, inclusi i danni per il tempo che si e’ atteso prima di poterne usufruire. Accettare una proposta alternativa grossomodo nell’immediato, che se soddisfacente rispetto a quanto si era prenotato, assolve il fornitore dei servizi da una violazione del contratto. Nei primi due casi, e’ bene raccogliere piu’ testimonianze possibili, incluse foto e filmati, perche’ nella richiesta di rimborso che dovra’ essere inoltrata per raccomandata A/R entro 10 giorni dal rientro, dovranno essere allegati. La raccomandata, che rappresenta la messa in mora di chi e’ stato inadempiente, dovra’ essere inviata a chi ha venduto il servizio, e solo per conoscenza a chi lo ha poi materialmente organizzato e/o erogato; per cui, se lo si e’ acquistato in una agenzia che fungeva da rivenditrice, e’ alla stessa agenzia che bisogna fare la messa in mora, dando 15 giorni di tempo per soddisfare le proprie richieste e minacciando altrimenti le vie legali (in caso di contenzioso fino a 5 milioni si puo’ andare dal giudice di pace, dove fino a 2 milioni si puo’ presenziare anche senza avvocato; ma, senza limiti di importo e sempre dal giudice di pace, e’ bene provare prima la via conciliativa). C’e’ da ricordarsi che gli eventuali danni per quella che viene chiamata "vacanza non goduta", si possono chiedere, ma la giurisprudenza italiana e’ molto diversa da alcuni telefilm sulla giustizia Usa che siamo abituati a vedere in tv, per cui si puo’ provare, ma con poche speranze; mentre contano i danni dimostrabili e certificati, anche con testimonianze.
Non e’ male, qualora se ne senta la necessita’ per meglio individuare il nocciolo del disguido che si e’ vissuto, consultare un’associazione di consumatori di fiducia. L’Aduc fa un servizio informazioni e assistenza gratuito, per E-mail [email protected] (pubblicando poi le risposte anche sul sito) e per telefono (055290606, lun/ven 15-19, sab 9,30-13).
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