Avevamo scritto, alcune settimane fa, sulla teoria economica del populismo e come tale dottrina precipita un Paese nel baratro. Citavamo l'esempio del Venezuela come caso rappresentativo del populismo economico. 
Il Venezuela ha tra le più importanti riserve petrolifere del mondo, la voce principale dell'attività economica è legata all'estrazione e raffinamento del petrolio, ma l'economia è tornata indietro di decenni, l'inflazione è dell'800%, si fa la fila anche per il pane, i medicinali scarseggiano e le manifestazioni di protesta sono all'ordine del giorno. Il governo cerca di intervenire con provvedimenti sempre più restrittivi ma la situazione non cambia. Per decenni si è fatto affidamento solo sul petrolio senza diversificare l'economia, aumentando la spesa pubblica e tenendo sotto controllo i prezzi e, ora che il prezzo dell'oro nero è diminuito, il conto, drammatico, lo stanno pagando i cittadini venezuelani. 
L'esempio del Venezuela dovrebbe insegnare qualcosa ai politici nostrani che hanno ritenuto, e ritengono, l'esempio venezuelano come il modello da seguire. Alla fine chi paga sono sempre i cittadini.