La Commissione Europea ha diritto di imporre tetti generalizzati a livello Ue alle tariffe di roaming. E' il parere dell'avvocato generale della Corte di Giustizia Ue, Miguel Poiares Maduro, in risposta a un ricorso avanzato da quattro operatori di telefonia mobile (Vodafone, Telefonica O2, T-Mobile e Orange) contro Bruxelles. Solitamente i giudici Ue seguono il parere dell'avvocato generale in 8 casi su 10. I quattro operatori avevano fatto ricorso contro il tetto imposto da Bruxelles a partire dal primo luglio per le tariffe roaming, sostenendo che la normativa Ue (proposta dalla Commissione e approvata da Parlamento Europeo e Consiglio dei ministri Ue) viola il principio di sussidarieta'. E che, dunque, sta agli stati nazionali imporre tetti, non a Bruxelles.
Maduro ha respinto al mittente tali argomentazioni. "E' legittimo - scrive - ammettere che l'imposizione di un tetto ai prezzi sui servizi di roaming vada nel senso dell'istituzione di un mercato interno (europeo) sopprimendo gli ostacoli alle attivita' economiche trasfrontaliere". Non basta, l'avvocato generale ha ricordato che gli operatori realizzano in roaming margini di profitti di oltre il 200% per le chiamate effettuate, e tra il 300 e il 400% per le chiamate ricevute. "Tenuto conto - spiega ancora Maduro - di questi ricarichi eccessivi e della necessita' di agire in tempo utile, la decisione di regolamentare i prezzi al dettaglio rientra nella gamma di opzioni che si aprono ragionevolmente al legislatore" europeo.
La normativa prevede dal primo luglio il passaggio per l'invio di un Sms dall'estero Ue dalla media attuale di 0,28 euro a un tetto massimo di 0,11 euro. Inoltre il costo delle telefonate effettuate dall'estero (dentro l'Ue) dovra' iniziare a calare dagli attuale 0,46 euro e 0,35 euro entro il 2011, mentre il roaming passivo (per le chiamate ricevute all'estero dentro l'Ue) dagli attuali 0,22 euro a 0,11.