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 ITALIA - ITALIA - Cannabis Light. Sindaco Porto Azzurro/Elba vieta coltivazione. Azienda lo porta in tribunale
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25 dicembre 2019 17:22
 
Che il provvedimento del sindaco Maurizio Papi contro la vendita delle infiorescenze a basso contenuto di Thc (e per questo consentite dalla legge) e della coltivazione di canapa avrebbe fatto discutere, non c'era alcun dubbio. E in effetti il divieto finirà dritto dritto sotto l'esame di un giudice. Lo stop alla cannabis light con un colpo di delibera da parte del primo cittadino di Porto Azzurro ha originato un esposto - querela e sarà impugnato, con un ricorso ad hoc, di fronte al Tar. A dare battaglia legale è Fabrizio Orsini, titolare a Porto Azzurro dell'azienda agricola Fiori di Canapa, in pratica il principale bersaglio dell'ordinanza dell'amministrazione comunale longonese. «Basta leggere la delibera per capirlo - racconta - nel testo si parla solo di canapa, ma in fondo alla delibera si vieta anche l'istituzione di agricampeggi sul territorio comunale. Qual è il nesso con la canapa?
Non ci sarebbe, se non fosse che io ho chiesto recentemente un permesso per aprire un agricampeggio». L'oggetto del contendere è l'ordine del giorno, datato 12 novembre, con il quale il consiglio comunale vieta la coltivazione e la vendita di canapa e dei suoi derivati light (fiori con thc consentito dalle norme). Non solo. A far discutere sono state le dichiarazioni con cui il sindaco ha spiegato la scelta: «Nessuno nasce cocainomane o eroinomane - ha spiegato il sindaco - è una scala di cui la cannabis è il primo gradino. Il distributore deve servire solo per la Coca Cola o il chewing gum». Parole che hanno fatto il giro del web diventando la base per un caso nazionale. La vicenda di Porto Azzurro e l'annuncio dell'esposto e del ricorso al Tar contro il Comune è finita sulle pagine del magazine web specializzato "Canapa Industriale". È l'avvocato Giacomo Bulleri, che ha firmato l'esposto per conto dell'azienda agricola elbana, a spiegare come l'ordinanza di Papi vada contro a una legge nazionale approvata ormai tre anni fa. «Purtroppo, e le recenti dichiarazioni inerenti all'emendamento alla legge di bilancio ce lo hanno confermato, quando parliamo di canapa, seppure per fini industriali, i preconcetti ed i pregiudizi continuano ad essere molto diffusi. Trovo grave che nel mondo globalizzato, dove le vere informazioni scientifiche sono a disposizione di tutti, si voglia insistere a confondere la droga con una pianta industriale», ha spiegato l'avvocato. A rincarare la dose è Fabrizio Orsini. «Un sindaco non può vietare la coltivazione di un prodotto consentito dalla legge - racconta - è come se si decidesse di vietare la coltivazione della vite, perché si ritiene che l'alcol fa male. È come se a Porto Azzurro fossimo tornati quasi un secolo indietro, quando fu firmato il Marijuana Tax Act nel 1937. Non lo possiamo accettare».
(articolo di Luca Centini, da Il Tirreno del 24/12/2019)
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