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 ALBANIA - ALBANIA - Coltivazione cannabis. Nuovo ministro Interno: lotta proritaria
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28 marzo 2017 7:26
 
La lotta per prevenire ogni tipo di attivita' legata alla coltivazione della marijuana ed al traffico di sostanza stupefacenti "sara' la mia assoluta priorita'": lo ha affermato oggi il nuovo ministro dell'Interno albanese Fatmir Xhafaj, nel suo terzo giorno alla guida di uno dei piu' importanti dicasteri del paese. Intervenendo nel corso di un incontro con i dirigenti della polizia di stato, Xhafaj ha ricordato che "gia' esiste una dettagliata strategia per contrastare il fenomeno, e questo documento sara' la nostra tabella di marcia. La mia sfida -ha detto - e' quella di cancellare l'Albania dalla mappa dei paesi che coltivano la marijuana. Perche' non c'e' niente di buono per i cittadini di un paese dove viene coltivata la marijuana e dove esiste il narcotraffico", ha ribadito Xhafaj, annunciando "rigide sanzioni per ogni pianta di cannabis coltivata. Sanzioni - ha spiegato - che non riguarderanno solo chi lo ha seminato ma anche chi lo ha permesso e non ha informato, divenendo complice dei narcotrafficanti". 
Lo scorso anno il fenomeno della coltivazione di marijuana si e' largamente diffuso in tutta l'Albania. Secondo i dati della Guardia di Finanza italiana, sul 17 per cento del territorio controllato con il suo aereo, la superficie identificata e' stata di 213,4 ettari, quasi cinque volte superiore rispetto a quella identificata nel 2015. Fino alla meta' dello scorso settembre, sono state infatti oltre 2,4 milioni le piante di cannabis distrutte dalla polizia albanese grazie anche alle segnalazioni avute dalla missione della Gdf, mentre decine di tonnellate sono state sequestrate negli ultimi mesi. Durante una sua visita a Tirana, poche settimane fa, il procuratore nazionale Antimafia italiano, Franco Roberti, ha dichiarato che "il traffico di sostanze stupefacenti negli ultimi anni, e' andato crescendo esponenzialmente, sulla rotta tra Albania e Italia".
Facendo riferimento alle informazioni offerte dai procuratori albanesi, risulterebbe che il traffico di stupefacenti verso l'Italia si e' triplicato negli ultimi due anni. Nell'ambito del rafforzamento della cooperazione con le autorita' albanesi, a Tirana e' stato nominato anche un magistrato italiano di collegamento. Le autorita' albanesi hanno chiesto intanto alla Guardia di Finanza italiana di far partire i sorvoli, prima del solito, gia' dal prossimo maggio, e non alla fine del mese di giugno come successo in passato. La diffusione del fenomeno e' stata al centro delle accuse che l'opposizione di centrodestra guidata da Lulzim Basha ha rivolto al governo di Edi Rama, considerandolo "complice dei narcotrafficanti". Dure critiche sono state lanciate la scorsa settimana anche dal Movimento socialista per l'Integrazione (Lsi), principale alleato di governo dei socialisti di Rama. A parere del Lsi "la situazione dovrebbe radicalmente cambiare, perche' non si ripeta quello che e' successo nel 2016". 
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