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 ITALIA - ITALIA - Consumi. Italiani cauti sulle spese
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26 ottobre 2016 12:25
 
Chi ha sperimentato qualche difficoltà continua a razionalizzare i consumi, ma - similmente a quanto accaduto nel 2015 - incrementa quelli legati alla telefonia ed è meno cauto rispetto all'auto, all'elettronica e ai prodotti per la casa. Lo indicano i dati dell'Indagine Acri-Ipsos su ''Gli Italiani e il Risparmio'' in occasione della 92ª Giornata Mondiale del Risparmio. Coloro che non sono stati colpiti dalla crisi e che ora si sentono abbastanza rassicurati sulle proprie possibilità di spesa sono ancora un po' cauti a causa del contesto nazionale ed europeo, quindi non mostrano un boom di consumi, ma un lento riavvio di quelli che erano stati compressi negli anni più difficili per il Paese. Già lo scorso anno le loro spese erano aumentate soprattutto per i beni di prima necessità e i semidurevoli, quest'anno riprendono spazio anche le spese più voluttuarie, come la cura della persona/bellezza. I diversi settori denotano un andamento differente l'uno rispetto all'altro accumunato, però, da una generale tendenza: anche quando non si verifica un completo cambiamento di rotta, si riduce comunque la negatività rispetto all'andamento negli ultimi 2-3 anni. Viaggi e vacanze: negli ultimi 2-3 anni i consumi in questo settore sono stati ridotti dal 49% degli italiani contro il 9% che li ha incrementati, mentre il 42% li ha tenuti costanti. Il saldo negativo è perciò di -40 punti percentuali, un po' meglio del -43 dello scorso anno. Il calo di negatività trova anche conferma nel commento di Confcommercio alla stagione estiva. È da rimarcare che chi ha migliorato la propria situazione economica dichiara di aver incrementato i consumi in questo ambito.
Il 45% degli italiani dichiara di aver ridotto la propria frequentazione di ristoranti, bar e pizzerie negli ultimi 2-3 anni; solo il 9% dichiara di averla incrementata e il 46% di averla tenuta costante. Il saldo negativo tra chi ha incrementato e chi ha ridotto è di -36 punti percentuali, in netto miglioramento rispetto al -45 dell'anno scorso. Cinema, teatro e concerti registrano una contrazione presso il 43% degli italiani, solo l'8% ne ha incrementato la fruizione; il 49% è stabile. Il saldo è negativo di -35 punti percentuali, ma anche in questo caso un anno fa era negativo per -43 punti. Vestiario, abbigliamento e accessori registrano una riduzione presso il 39% degli italiani, un incremento presso il 12%, mentre il 49% dichiara di non aver modificato i propri consumi al riguardo. Ciò genera un saldo negativo di -27 punti: importante, ma molto inferiore a quello del 2015 (-33 punti percentuali). Significativa è anche la riduzione di negatività nel settore della cura della persona e della bellezza: il saldo negativo passa da -21 punti a -13; il dato è positivo sia per chi ha visto migliorare la propria situazione sia per chi non ha sperimentato dei problemi.
Libri, giornali e riviste sono sostanzialmente stabili nel saldo negativo (da -20 a -19 punti) e lo stesso accade per giochi e lotterie (con un saldo negativo passato dal -18 del 2015 a -17). Prodotti alimentari e per la casa, spese per auto e trasporti evidenziano saldi poco problematici e lievemente migliori rispetto al 2015 (registrano un saldo negativo rispettivamente di -4 e -3 punti percentuali, contro i -5 e -6 del 2015). Seppur con un saldo non problematico, cala lievemente il dato relativo ai consumi per elettronica ed elettrodomestici: dal -3 del 2015 al -5 del 2016; come per auto e trasporti, in questo settore si segnala una forte differenza tra chi ha migliorato la propria situazione, e aumenta molto i consumi, e chi ha grandi difficoltà, e li riduce sensibilmente. Telefono e telefonia continuano a crescere: hanno un saldo positivo di 12 punti percentuali, in miglioramento rispetto al +8 del 2015. È da notare che in quest'ambito sono stati incrementati i consumi sia da parte di coloro che hanno visto un miglioramento del proprio stile di vita, sia di coloro che non hanno sperimentato problemi e persino da parte di chi ha dovuto fronteggiare qualche difficoltà. I medicinali continuano ad essere acquistati sempre di più. Infatti se il 55% di italiani che dichiara di fare un uso dei medicinali uguale al passato, coloro che ne hanno aumentato il consumo (38%) sono assai più di coloro che lo hanno ridotto (7%). Insomma, il saldo è decisamente positivo e superiore agli anni passati (+31 punti percentuali nel 2016, +19 nel 2015, +20 nel 2014).  
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